Barrymore, Lionel
Callisto Cosulich
Nome d'arte di Lionel Blythe, attore teatrale e cinematografico statunitense, nato a Filadelfia il 28 aprile 1878 e morto a Van Nuys (California) il 15 novembre 1954. [...] patria e in Gran Bretagna, e dal 1906 al 1909 studiò pittura a Parigi. Tornato a New York, riprese saltuariamente l'attività scatenò in una interpretazione di alto istrionismo, temperato da una vena d'ironia, inusuale nel genere horror. Nel periodo ...
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ABBATINI, Guido Ubaldo
Carla Faldi Guglielmi
Nacque a Città di Castello nel 1600. A Roma verso il 1623, fu per breve tempo allievo di G. Cesari, detto il Cavalier d'Arpino; successivamente, fin dai [...] le decorazioni dipittura nella cappella Raimondi in S. Pietro in Montorio (circa 1650),quelle di stucchi e pitture nella cappella Pio sec. XVIII. In tal generedi fastosi apparati decorativi gli affreschi della sagrestia di S. Spirito in Sassia ( ...
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ALBERTONI, Giovanni
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Scultore, nato a Varallo Sesia il 28 nov. 1806. Iniziò gli studi a Varallo con il pittore G. Avondo, ed in seguito fu a Milano, fino al 1829, frequentando i corsi di Brera, poi [...] incoraggiamento alle Belle Arti a Varallo e numerosi ritratti di personaggi di casa Savoia. La sua opera ha carattere di sobria compostezza, di misurato gusto accademico.
Bibl.: A. Stella, Pittura e scultura in Piemonte 1842-1891 (Catal. cronografico ...
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Pittore tedesco (Olesnica 1941 - Colonia 2010). Dopo le prime sperimentazioni, P. si è dedicato prevalentemente alla pittura e alla fotografia. Dagli anni Settanta, l'artista ha infatti cominciato a realizzare [...] ogni generedi supporti pittura alla Biennale di San Paolo, 1975; Premio Will Grohmann di Berlino, 1982; Premio Kurt Schwitters di Hannover, 1984; Gran premio per la pittura della Biennale di Venezia, 1986). Negli anni Novanta la pitturadi ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] in audaci contrasti, che ebbero l’immediata conseguenza di una svolta nella pitturadi quel momento, via via che i pittori – , Royal Library, inv. 12778).
Ma Michelangelo perfezionò il genere del disegno d’omaggio per Tommaso de’ Cavalieri, il ...
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Pittore e incisore (Leida 1606 - Amsterdam 1669). Figlio del mugnaio Harmen Gerritszoon van Rijn, penultimo di nove figli, R. fu mandato nel 1615 alla scuola latina di Leida, ma, dopo aver passato le prove [...] a R. la possibilità di entrare in contatto con la pitturadi storia e di soggetto mitologico. Forti segnali periodo di attività risalgono dipinti digenere, alcuni ritratti familiari e dipinti di soggetto storico e religioso: La lapidazione di s. ...
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Pittore (Valenciennes 1684 - Nogent-sur-Marne 1721). Fu il più influente esponente francese della pittura rococò, autore di cicli pittorici ispirati in particolare al teatro delle maschere e alle Fêtes [...] genere, non nuovo, W. riesce a infondere un'aura ideale, una sorta di distacco da tempi e luoghi reali, nella commistione di artista (L'Oeuvre d'Antoine Watteau, 2 voll., 1735). La pitturadi W. rimase, tuttavia, confinata tra i generi minori ma ebbe ...
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Nome con cui è noto il pittore Giorgio da Castelfranco (erroneo il casato Barbarelli; n. Castelfranco Veneto forse 1477 - m. 1510). Capofila della scuola veneta del Cinquecento, con la sua opera ebbe un [...] Firenze, Uffizi). Rispetto ai modi della contemporanea pittura veneta, si tratta di una innovazione profonda. Nella Tempesta il colore è ricco e profondo, l'interpretazione del soggetto, sia esso mitologico o digenere, è basata su un senso nuovo del ...
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Pittore (Siviglia 1618 - ivi 1682). Massimo artista del barocco religioso, nelle sue opere rivelò una ricchezza nella pennellata e una padronanza tecnica notevoli, tutti elementi volti alla costituzione [...] , nelle ricche collezioni della sua città natale, la pittura veneziana e fiamminga, che furono decisive nell'avviarlo al condizionarono un certo tipo di critica che sottovalutò il suo vero valore poetico. Notevoli i suoi quadri digenere, le scene e i ...
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Pittore (Bassano 1510 circa - ivi 1592), figlio di Francesco il Vecchio. Completò la sua educazione a Venezia presso Bonifacio de' Pitati, il cui influsso è presente, accanto già a suggestioni tizianesche, [...] al Tiziano. Dal 1560 circa, la sua pittura fissò i modelli di quella che sarà la facile vena "bassanesca" della sua scuola, insistendo su particolari (pastori, animali, stoviglie) dei temi digenere tanto richiesti alla sua bottega, come le serie ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...