MARONE, Pietro
Gianni Pittiglio
– Nacque a Brescia, o nella vicina Manerbio, nel 1548 da una famiglia di origine iseana, proveniente da Marone, da cui il cognome.
Scarse sono le notizie biografiche [...] , parrocchiale), opera caratterizzata da un certo gusto lombardo per la pitturadigenere particolarmente evidente nei pannelli laterali raffiguranti figure di servitori e suppellettili.
Il M. dimostrò anche buone capacità ritrattistiche inserendo ...
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MILESI, Alessandro
Paolo Serafini
– Figlio di Giovanni Maria, commerciante all’ingrosso di granaglie, e della sua seconda moglie Lucia Viola, nacque a Venezia il 29 apr. 1856 e fu battezzato il 4 maggio [...] Perlfasserin, insieme con Eine Venetianerin.
Sono tutte opere, soprattutto le scene di interno, vicine a quelle del più importante maestro della pitturadigenere veneziana di quegli anni, G. Favretto, mentre dipinti quali Le perlaie o infilatrici ...
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IROLLI, Vincenzo
Monica Vinardi
Nacque a Napoli il 30 sett. 1860 da Luigi e da Clotilde Fedele. Tra il 1877 e il 1880 studiò presso l'Istituto di belle arti di Napoli, dove ebbe come maestri G. Toma, [...] , Esposito e P. Vetri.
L'I. raggiunse allora il successo dedicandosi soprattutto ad una pitturadigenere ispirata a un gentile realismo domestico (Valente, 1993). Tale pittura era venuta sviluppandosi in seno alle mostre della Società promotrice ...
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MERCANTI, Ilario Giacinto,
Alessandro De Lillo
detto lo Spolverini. – Nacque a Parma il 13 genn. 1657 nella parrocchia di S. Gervaso, secondo quanto risulta dal suo atto di nascita (pubblicato in Fiori). [...] in tale contesto che il M. si specializzò nella pitturadigenere celebrativo e nella narrazione storico-encomiastica, focalizzando uno specifico ambito di competenza nella pitturadi battaglie.
In questa specializzazione la critica ha sempre ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Pur appartenendo alla pitturadigenere, l’opera di Vermeer non è classificabile [...] ”, dalla natura morta al ritratto alle scene d’interni. In questa pitturadigenere, che coglie l’aspetto quotidiano degli uomini e delle cose, si riflettono i valori morali e l’ideale di vita del ceto mercantile in ascesa.
Quando, tra il 1641 e ...
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Parte di territorio che si abbraccia con lo sguardo da un punto determinato. Il termine è usato in particolare con riferimento a panorami caratteristici per le loro bellezze naturali, o a località di interesse [...] naturali che sono parte fondamentale dell’ambiente ecologico da difendere e conservare.
Arte
Per il genere pittorico ➔ paesaggio, pitturadi.
Architettura
Per l'architettura ➔ paesaggio, architettura del.
Ecologia
In ecologia, il paesaggio è la ...
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(fr. fresque; sp. afresco; ted. Fresko; ingl. fresco). -
Tecnica. - Si chiama affresco la pittura fatta coi pigmenti colorati (semplicemente impastati o diluiti con acqua) distesi su una preparazione di [...] è usata impropriamente o almeno arbitrariamente come allusione generica a decorazioni parietali. Inoltre, per quanto questo generedipittura sia essenzialmente immutabile, pure i particolari dell'esecuzione si differenziano non poco fra loro; così ...
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PROSPETTIVA
Attilio FRAJESE
Goffredo BENDINELLI
Pietro TOESCA
. Generalità. -1. La prospettiva ha il compito di fornire, di qualsiasi oggetto reale, un'immagine che corrisponda a quella data dalla [...] paesaggio. Si dicono appunto "prospettive" le composizioni pittoriche ornamentali a base di motivi architettonici. Il favore, di cui godeva tale generedipittura nel mondo ellenistico-romano, diede origine, tra il sec. II e il I a. C., a quello che ...
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Detta anticamente Amstelredamme, Amsteldam; lat. Amstelodamum, cioè "argine dell'Amstel", dal fiume che sbocca nell'antico lago Het IJ, è la capitale effettiva dei Paesi Bassi, essendo l'Aia soltanto residenza [...] G. Flinck, F. Bol, N. Maes (v. olanda: Arte, e le singole voci).
La pittura sacra e digenere fiorì ad Amsterdam nella seconda metà del '500 con l'arte vigorosa di Pieter Aertsen; e anche quando, dopo il 1578, quadri d'altare non furono più ordinati ...
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Pittore. Nacque nel 1616 a Montpellier, morì a Parigi nel 1671. Dopo un soggiorno a Parigi, dove apprese i primi rudimenti del disegno, e dopo varie vicende avventurose, a 18 anni era a Roma impiegato [...] un po' tutti gli autori, e alcuni quadri digenere, alla maniera del Bamboccio, gli assicurarono una clientela. In rapporti col Poussin, col Lorrain e con Andrea Sacchi, che forse l'iniziò alla pittura storica, si legò intimamente col pittore Louis ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...