SOTTOCORNOLA, Giovanni
Caterina Marcenaro
Pittore, nato a Milano il i° agosto 1855, ivi morto il 12 febbraio 1917. Studiò a Brera e si affermò con ritratti e nature morte. Nella maturità risentì il [...] digenere. Uno di questi, Luce e lavoro, ottenne il premio Cassani. Sue opere principali sono: Le frutta e Venditrice di , Effetto di tempo grigio e Fuori porta alla triennale di Brera del '91; Ritratto di donna alla mostra della pittura lombarda del ...
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NESTEROV, Michail Vasilevič
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Pittore, nato a Ufa nel 1862. Studiò prima alla Scuola di belle arti di Mosca, sotto la direzione del Perov, poi alla scuola superiore annessa all'Accademia [...] particolarmente l'Angelico e subendo l'influsso di Puvis de Chavannes. Esordì con quadri digenere, poi si dedicò alla pittura religiosa e decorò gl'interni delle chiese di Vladimir a Kiev e di Abbas-Tuman nella Transcaucasia. Nessun pittore russo ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] sec. del sistema moderno delle arti, esse sono: musica, poesia, pittura, scultura, danza e, in posizione speciale tra arti del piacere e préliminaire (1751) di D’Alembert, in cui era centrale la nozione già largamente diffusa di ‘genio’ come ciò ...
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Pittore (Venezia 1696 - Madrid 1770). Tra i massimi esponenti del rococò e ultimo grande protagonista della decorazione monumentale in Europa. T. lavorò in Italia e all'estero, lasciando numerose opere, [...] e allievo di G. Lazzarini, fu presto attratto dalla pittura contrastata e tenebrosa e dallo stile espressivo e drammatico di G. T. assolse numerosissime commissioni di ogni genere: del 1757 sono gli affreschi di villa Valmarana presso Vicenza, mentre ...
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Pittore (Bologna 1581 - Napoli 1641). Protagonista della pittura bolognese, fu uno dei promotori del classicismo secentesco europeo. Allievo prima di D. Calvaert poi dei Carracci, fu artista dei più colti, [...] esemplari, modulando i toni in preziose gamme cromatiche. La sua pittura influì su N. Poussin, sul Lorenese e su G. Dughet , raccolta da G. B. Agucchi, costituì la base del pensiero critico di G. P. Bellori e, in genere, del classicismo secentesco. ...
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Definizione. - L'architettura è insieme l'arte e la tecnica di costruire gli edifici. Nelle definizioni scolastiche e nelle rappresentazioni simboliche che ad essa si riferiscono, talvolta la vediamo posta [...] di sovrapposizione di elementi, come colonne, cornici, rivestimenti in marmi colorati e in stucchi, musaici, pitture nuova.
L'architettura moderna. - Le considerazioni di vario genere ora esposte per le architetture dei tempi passati possono ...
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Teatro
Ferdinando Taviani
Raimondo Guarino
Mirella Schino
Nicola Savarese
Raimondo Guarino
Franco Ruffini
(XXXIII, p. 353; App. II, ii, p. 948; III, ii, p. 902; IV, iii, p. 583; V, v, p. 480)
Parte [...] teatrale un contesto culturale e una rete di relazioni. Ma, in genere, non furono le reti che costituiscono la scopo di attingere ai pubblici finanziamenti.
A differenza delle profezie ripetute a proposito di altre arti (morte della pittura, ...
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Vita e opere. - Poche famiglie registrano, nella storia delle vicende domestiche, personalità così spiccate come la famiglia degli Alberti (v.), che dal castello della Catenaia si stabilì ai primi del [...] arti ci compensano della perdita dei suoi saggi di scultura e dipittura. Nell'opuscolo De Statua, accanto ai tentativo del genere nella nostra lingua. Nobilissimo l'intento che aveva spinto l'Alberti a farsi promotore di questo e di un nuovo ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] . Festuca avena) che offrono ottimo foraggio, benchè più frequenti vi siano i rappresentanti del genere Stipa che spesso si rendono esclusivi abbassando di molto il valore del pascolo; sassose e sabbiose che trapassano nei deserti; finalmente steppe ...
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Il nome, la sua estensione e le sue vicende. - L'origine del nome Abruzzo (la forma singolare è la più corretta anche per designare tutto il paese), Aprutium nel latino medievale, è ignota. Il nome, sconosciuto, [...] secondo quanto ben vide il Mariani, è dello stesso generedi quella che appare in molti altri centri del Sannio e , allievi e seguaci del Cesura, e i Bedeschini tentano di sollevare la pittura alle forme dei grandi maestri, ma i loro quadri cadono ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...