. Pittore veronese (o padovano, o vicentino, secondo altri) della seconda metà del sec. XIV. Gli antichi scrittori ne fecero uno solo con il bolognese Iacopo Avanzi (v.). La critica moderna ritiene trattarsi [...] , a trasformare la scena religiosa in quadro digenere dai molti episodî attinti alla vita contemporanea; in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908; R. Baldani, La pittura del '300 a Bologna, Bologna 1912; R. van Marle, The development of ...
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Pittore greco, vissuto nella seconda metà del sec. IV a. C. La sua fama è principalmente dovuta alla precisa ed elegantissima descrizione che Luciano (Erod. Sive Aëtion, 4-6) ci ha lasciato di un suo quadro, [...] , avrebbe dipinto un soggetto digenere: al che contraddice la descrizione lucianea, se letta attentamente. -Né può essere argomento di seria discussione che nella pittura parietale di età romana, notissima col nome di Nozze Aldobrandini, sia da ...
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FLORIS
Arthur Laes
Casata di artisti di Anversa, tra cui i più illustri sono Cornelis (II) e Frans (I).
Cornelis (II), architetto e scultore, nato ad Anversa nel 1514, morto ivi nel 1575. Dopo un viaggio [...] allievo, nella pittura, di Lambert Lombard in Liegi; e venne inscritto maestro nella gilda di S. di Vos. Eseguì decorazioni in occasione del trionfale ingresso di Filippo II in Anversa (1549); dipinse soggetti religiosi e allegorici, scene digenere ...
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Fratelli, incisori e pittori, nati a Norimberga, Hans nel 1500, e Barthel nel 1502. Entrambi operosissimi incisori, appartengono a quel gruppo detto dei Kleinmeister, tedeschi, e in ispecie di Norimberga, [...] figure, di tecnica ancora più sicura che il fratello, trattò dapprima soggetti digenere, di preferenza scene dipittura, ma di Hans Sebald non è rimasto quasi nulla, oltre ai dipinti citati. Presumibilmente egli fece anche bozzetti per pitturedi ...
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MUNKÁCSY, Mihály Lieb, detto
Pittore, nato il 20 febbraio 1844 a Munkács, morto il 1° maggio 1909 nel manicomio di Endenich presso Bonn, dove era internato dal 1902. Destinato dapprima dal padre al mestiere [...] il caratteristico stile dei suoi quadri digenere, di tipo letterario-realistico, di ambiente popolare e borghese, che, estero, non abbia potuto esercitare un influsso durevole sullo sviluppo della pittura della sua patria.
Bibl.: D. Malonyay, M. M. ...
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Poeta danese, nato a Copenaghen il 22 aprile 1793, morto il 1° ottobre 1874. Verso il 1830, quando re Luigi I di Baviera teneva a Roma quasi una sua regolare seconda corte per i mesi di inverno e la romana [...] gusto formale neoclassico, risolvendosi in "quadretti digenere" analoghi a quelli che furono cari a tanta pittura germanica del tempo. Cresciuto in vicinanza di Oehlenschläger, divenuto più tardi amico fedele di Thorwaldsen, il B. fu, in Danimarca ...
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Pittore e incisore, nato a Francoforte sul Meno nel 1578, morto a Roma l'11 dicembre 1610. Dapprima studiò nella sua città nativa con Filippo Uffenbach, pel tramite del quale subì l'influsso della pittura [...] paesaggio olandese, soprattutto della scuola di Frankenthal; poi, verso la fine del secolo, andò a Venezia presso J. Rottenhammer, attraverso il quale risentì del Tintoretto e in genere della pittura veneziana. Nel 1600 doveva essere già a Roma, e vi ...
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. Famiglia di artisti portoghesi. Manuel Maria, nato a Lisbona il 28 dicembre 1818, morto il 31 gennaio 1880, ritornò, nelle riviste O Panorama e O Archivo Pittoresco, alla silografia, illustrando opere [...] Gomes. Ma la sua finezza di sentimento emerge nei quadretti digenere (La tazza di tè, Frutta autunnali, ecc.). C. B.-P. si è dedicato anche alla grande pittura murale: i pannelli decorativi nella sala di ritrovo della camera dei deputati, in ...
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Pittore, operoso nel sec. XVII, figlio, forse, di quel Fabio, scolaro dell'Agricola che lavorò nel Milanese e che morì nel 1761. Dai documenti non risulta con certezza se Giacomo C. fosse bresciano o milanese. [...] della pittura veneta. Ma le opere migliori, e più note, del C., che testimoniano la sua appartenenza alla tradizione pittorica essenzialmente lombarda sono, più che i suoi numerosi ritratti, specialmente le scene digenere raffiguranti mendicanti ...
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Pittore, litografo, incisore, nato il 3 marzo 1803 a Parigi, morto il 22 agosto 1860 a Fontainebleau. Essenzialmente autodidatta, lavorò pochissimo presso Abel de Pujol. Dopo un viaggio di studio in Svizzera, [...] pubblico il quale conosceva e apprezzava l'artista nei quadri digenere: come Bambini turchi presso una fontana (Chantilly), Uscita dalla pittura romantica, tanto per la novità dei suoi soggetti quanto per la qualità della sua pittura, di colore ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...