Il maggior poeta romanesco nacque a Roma il 10 settembre 1791 da Gaudenzio e da Luigia Mazio. Ebbe una gioventù infelice per disgrazie familiari e per difficoltà della vita. Costretto a miseri impieghi [...] la religione del nostro popolo di Roma, avrò, credo, offerto un quadro digenere non disprezzabile da chi guarda senza sì una traduzione di cosa già esistente, e, più, lasciata senza miglioramento".
Ma la pittura fedele della plebe di Roma non ...
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Città della Francia sud-occidentale, capoluogo del dipartimento del Tarn, posta sulla riva sinistra del fiume Tarn, a 174 m. sul mare. La città, dominata dalla bella cattedrale di S. Cecilia, comprende [...] dipittura, di scultura e di storia naturale, con un'interessante collezione dipitture, tra le quali una Veduta della Salute e della Giudecca di una più equa politica tributaria, e in genere sottoposero ad un controllo effettivo l'amministrazione ...
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Scrittore tedesco, nato il 28 febbraio 1812 da modesta famiglia ebrea a Nordstetten nella Selva Nera, morto a Cannes l'8 febbraio 1882. Il giudaismo e ancor più l'ambiente contadinesco del villaggio nativo [...] Moses Ephraim Kuh. Ciò che ha rilievo e pregio è la felice pittura d'usi e costumi ebraici, quale fu vagheggiata anche da Heine nel prime: piccoli quadretti digenere, aneddoti alla maniera di Hebel, ampliati a novelle (La pipa di guerra, Tonia, I ...
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Pittore e incisore, nato a CharentonSaint-Maurice il 25 aprile 1798, morto a Parigi il 13 agosto 1863. Ricevuta al liceo una buona preparazione umanistica, allievo senza successo del Guérin nel 1816 e [...] , natura morta, paesaggio, soggetti digenere; tutte le tecniche: decorazione murale, quadri di cavalletto, olio, affresco, pastello e pose, particolarmente nell'articolo intitolato Sulla pittura, i principî banditi poi dall'impressionismo. Notevoli ...
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Pittore, nato a Venezia forse prima del 1340, morto probabilmente in Toscana dopo il 1387. Per quanto dal Vasari sia detto scolaro di Agnolo Gaddi, che egli avrebbe seguito da Venezia in Firenze, e sia [...] il pittore ha argomento ad altra scena digenere. Osservando quanto rimane di queste storie (l'unica opera sicura del , Lipsia 1908 (con la bibl. precedente); L. Testi, Storia della pittura veneziana, I, Bergamo, 1909; R. Offner, The panels of Antonio ...
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Nato a Peveragno (Cuneo) nel marzo 1828, morto a Torino il 30 gennaio 1900. Studiò a Torino, laureandosi in giurisprudenza nel 1848: arrolatosi nel maggio prese parte a tutta la campagna del '48-'49 sino [...] una quarantina, ora digenere famigliare o rusticano (p. es. Povera Giovanna, Milano 1869), ora di intrico e di tenebrose avventure (L , Roma 1885), ora di semplice intreccio sentimentale, or anche con velleità di vasta pittura e critica sociale (La ...
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MILLET, Jean-François
Louis Gillet
Pittore e incisore francese, nato a Gruchy, presso Gréville (Manica), il 4 ottobre 1814, morto a Barbizon (Senna e Marna) il 20 gennaio 1875. Era figlio d'un contadino. [...] La sua pittura austera e sorda, senza grazia, fatta di materia scabra, decisamente intellettuale, più eloquente che commovente, s'impose lentamente al pubblico. Essa rappresentava la vita rustica, ma senza il convenzionalismo dei quadri digenere del ...
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Pittore, nato a Napoli il 7 luglio 1823, ivi morto il 13 agosto 1901. Fece i suoi studî nell'Accademia napoletana di belle arti, alla scuola del Guerra e del Mancinelli; e nell'Accademia stessa, dopo il [...] motivo tra i giovani a una guerra apertamente dichiarata all'Accademia. Era guerra di parole. La pittura d'interni pittoreschi, di paesaggi, digenere animalista, ecc., avrebbe potuto avere un suo rigoglioso svolgimento senza interferire nella lenta ...
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Commediografo spagnolo, nato a Madrid il 28 maggio 1731, morto ivi il 5 marzo 1794. Nel 1759 dovette troncare gli studî universitarî per assumere un modesto ufficio nella ragioneria di stato. Sotto la [...] strumento di ammaestramenti morali attraverso la festevole pitturadi quell'ampio mondo, che egli studiava con amore di artista, fino a raggiungere la maggiore perfezione di cui fosse capace tale modesto genere drammatico.
Accanto a tipi e caratteri ...
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Pittore, nato a Parigi il 2 novembre 1699, morto ivi il 6 dicembre. 1779. Lo Ch. conservò sempre l'indirizzo impressogli dal suo maestro Cazes (1676-1754), appartenente a quel gruppo di pittori francesi [...] , di fiori e di piccoli soggetti digenere"; nel 1731 sposò Margherita Saintar, da cui ebbe due figli: la famiglia, la casa, i pochi amici che lo circondano (M. Lenoir, l'orafo Godefroy) comporranno da allora il mondo dello Ch. e della sua pittura ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...