Famiglia di pittori e incisori fiamminghi: Pieter il Vecchio (n. tra il 1526 e il 1531 probabilmente a Breda - m. Bruxelles 1569), scolaro in Anversa di P. Coeck, poi di H. Cock, intraprese nel 1553 un [...] di fiori. Genere che fu trattato con preferenza dal fratello Ambrosius (1617-75). Dei sette figli di Jan il Giovane, di l'influsso di Mario de' Fiori, contribuì allo sviluppo della pitturadi fiori a Napoli. Un fratello minore di Abraham, ...
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Pittore olandese (Assendelft 1597 - Haarlem 1665), figlio di Jan, fu allievo (1612-22) di F. P. de Grebber. Molto importante per la sua formazione fu l'amicizia con l'architetto e pittore J. van Campen. [...] a Haarlem (Oosterbeeck, coll. privata) si dedicò quasi esclusivamente alla pitturadi architetture, a quel genere cioè che aveva come soggetti interni o esterni di edifici e che ebbe largo successo in Olanda. Dipinse e disegnò con fedele esattezza ...
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Pittore e scrittore catalano (Barcellona 1861 - Aranjuez 1931); studiò pittura dapprima a Barcellona, poi a Parigi. Fu versatile, brillante e suggestivo pittore e poeta della Catalogna moderna: ricco di [...] pittura una felice commistione di simbolismo e di decadentismo, prediligendo come soggetto i giardini abbandonati (opere al Prado e al Museo d'arte moderna di gustose scene digenere popolaresco. Ma è anche noto come autore di molti volumi di novelle, ...
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Pittore e incisore (Ostrogožsk, Voronež, 1837 - Pietroburgo 1887), uno dei fondatori del gruppo degli Ambulanti, di cui organizzò le mostre annuali. È uno dei maggiori maestri del ritratto realistico: [...] in un secondo tempo dipinse il ritratto nell'insieme di una composizione digenere (Nekrasov nel periodo degli "Ultimi canti", 1877, Mosca, Galleria Tret´jakov). Nella pittura religiosa risentì l'influenza di A. A. Ivanov (Cristo nel deserto, 1872, e ...
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Pittore irlandese (n. Dublino 1857 - m. 1947). Studiò a Parigi con C. Bonnat; viaggiò in Normandia e Bretagna e, influenzato dagli impressionisti francesi, soprattutto da J. Bastien-Lepage, divenne uno [...] maniera in Inghilterra. Stabilitosi a Newlyn (Cornovaglia), vi fondò una scuola libera dipittura che ebbe notevole importanza. Dipinse soprattutto paesaggi, scene digenere, interni (Brindisi alla sposa, 1889, Londra, Tate Gallery). Anche la moglie ...
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Pittore romeno (Câmpulung 1831 - Bucarest 1891). Stabilitosi (1851) a Parigi, studiò con M. M. Drölling e F. E. Picot. Nel 1858 tornò in patria, dove per un quarto di secolo circa fu il maestro della pittura [...] romena. Dal 1872 al 1880 si dedicò all'incisione. Noto soprattutto per le sue grandi composizioni storiche, per ritratti e quadri digenere, A. sentì vivamente alcuni problemi tecnici, che in quell'epoca impegnavano anche gli impressionisti francesi. ...
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Pittore (Tobol´sk 1833 - Kuzminsk 1882); studiò a Mosca e fu pensionato a Parigi (1862-64); fu uno dei fondatori (1870) dell'associazione degli Ambulanti. La sua pittura si ispirò a problemi sociali, ma [...] trattò anche scene digenere e la ritrattistica. Tra le sue opere nella galleria Tret´jakov di Mosca: Processione pasquale (1861); L'arrivo di una governante (1866); F. Dostojevskij (1872); La preghiera sul Monte degli Olivi (1878). ...
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Pittore (Palmanova 1762 - Milano 1844). Si dedicò dapprima alla pittura decorativa sul gusto dei veneziani del '700 (ville e palazzi di Padova, Treviso e dintorni, Trieste). Dal 1831 fu a Milano, dove [...] dipinse gran numero di scene digenere, vedute, paesaggi di fantasia. ...
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Procedimento che, mediante processi chimico-fisici o digitali, permette di ottenere, servendosi di una macchina fotografica, l’immagine di persone, oggetti, strutture, situazioni su lastre, carte chimicamente [...] pittorialismo, che pensò di servirsi della f. come mezzo di espressione analogo alla pittura. Capiscuola di questo movimento, che convertitore analogico-digitale e un’unità di memorizzazione. Il mirino è in genere un display a cristalli liquidi a ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] conquistatori (F. López de Gómara); ma tanto più il genere riguadagna in interesse quanto più l’angolo visuale si sposta dall in stile gotico fiorito a S. Tomás di Ávila, nella certosa di Miraflores ecc.).
La pittura italiana penetra in S. già nella ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...