PITTURA dal 1000 al 1180
A. Iacobini; F. Pomarici
Area mediterranea. - In età romanica, la storia della p. murale nell'Europa mediterranea - dall'Adriatico alla penisola iberica - costituisce un fenomeno [...] . Maria di Foroclaudio); ma non mancano casi in cui vengono sviluppate rappresentazioni profane, per es. digenere venatorio AHist 3, 1980, pp. 357-374; R. Oursel, La pittura romanica, Milano 1980; U. Haastrup, Byzantine Elements in Frescoes in ...
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DI CHIRICO, Giacomo
Maria Antonietta Picone Petrusa
Nacque a Venosa (Potenza) il 27 genn. 1844 da Luigi e da Caterina Savino. Il padre morì quando egli era ancora piccolissimo, nel 1848. Il primo apprendistato [...] del D., soggetto digenere anche essa, ma più finita nei particolari e quasi "fotografica". In questa occasione il D. non raccolse le simpatie di A. Cecioni che, nel recensire la mostra napoletana, osservava che la sua pittura era "commerciale" e ...
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DI BARTOLO, Giuseppe
Antonio Ragona
Nacque a Caltagirone (Catania) il 13 apr. 1829 da Giacomo e Concetta Sortino. Il padre, discendente da antica famiglia di maiolicari, lo avviò presto all'arte insieme [...] personalità. La sua pittura su maiolica si distingue per i toni vivaci e forti basati prevalentemente su densi contorni in manganese che danno risalto ai soggetti trattati. Nei vasi per giardino svolse gustosi temi digenere come Concerto all'aperto ...
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Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone.
Il r. nell’antichità
L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti [...] . Nella complessa evoluzione del genere, il valore del r. come documento di una realtà storica, come memoria arte della medaglia. In questo campo, come nella pittura, va menzionata l’opera di Pisanello, (Lionello d’Este, Bergamo, Pinacoteca dell ...
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Generedipittura originario dei Paesi Bassi, molto in voga in Inghilterra nei sec. 17° e 18°: i dipinti rappresentano gruppi di persone in conversazione o in atteggiamenti di vita familiare. ...
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PITTURA ALTOMEDIEVALE (secoli 6°-10°)
C. Davis-Weyer
La p. altomedievale, e in particolar modo la p. murale, è profondamente radicata nella tradizione classica, specie a Roma e in Italia, in parte perché [...] I (440-461) dopo il 442, presentava una decorazione mista di tale genere (Waetzoldt, 1964). D'altra parte Garrison (1961) riuscì a XIe siècles, London 1977, pp. 145-154); G. Matthiae, Pittura romana del Medioevo, 2 voll., Roma 1965-1966; C. Davis- ...
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PITTURA dal 1260 al 1400
A. Châtelet
In tutto il mondo occidentale, nel periodo compreso tra il 1260 e il 1400 la p. ebbe un grande sviluppo, subendo al tempo stesso una profonda trasformazione; questo [...] affreschi del Maestro di Isacco, di quelli del Maestro della Cattura, se non anche delle pitture della volta raffiguranti agli altri artisti; non è possibile quindi direse questo nuovo genere sia stato da lui introdotto oppure se Matteo e i suoi ...
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PITTURA bizantina
T. Velmans
La p. bizantina fece la sua comparsa solo due secoli dopo la fondazione di Costantinopoli nel 324 e ben dopo la suddivisione dell'Impero romano nella parte occidentale e [...] Veljousa (dopo il 1080) testimonia di un'accresciuta influenza della liturgia sulla pittura. Al centro del registro inferiore dell , unico nel suo genere in una chiesa bizantina, che mostra i giochi dell'ippodromo, scene di caccia, musici e danzatori ...
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PITTURA - Islam
M.V. Fontana
La p. non trova, nell'ambito dell'arte islamica, la medesima importante collocazione di cui gode in altre culture, sia occidentali sia orientali. Se e quanto un movimento [...] ' al-Dīn Kay-Qubād I (1219-1237) fece costruire un bagno adorno dipitture. Oltre a motivi vegetali e geometrici, vi sono, nella parte superstite della cupola, i resti di due figure femminili, forse danzatrici, il che lascia ipotizzare che vi fossero ...
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PITTURA dal 1180 al 1260
F. Cervini
La p. risentì tra il sec. 12° e il 13° delle profonde mutazioni culturali e sociali dell'Occidente europeo. Con l'emergere delle monarchie nazionali in Francia, in [...] , dove pure la tradizione si mostra in genere più vischiosa.In ogni caso si è di fronte a un'arte che, indipendentemente dal P. Binski, The Painted Chamber at Westminster, London 1986; La pittura in Italia. Il Duecento e il Trecento, 2 voll., Milano ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...