RECCO, Giuseppe
Matteo Marangoni
Pittore, nato a Napoli nel 1634, morto nel 1695. Nella prima giovinezza fu a Milano, e qui apprese, secondo i biografi, il gusto della natura morta. Per questo si allogò, [...] , presso Paolo Porpora, mediocre pittore locale che si dilettava fra l'altro di dipingere tele di quel soggetto. Il R. si dedicò esclusivamente a questo generedipittura - cacciagioni, uccellami, pesci - e la rinomanza che vi acquistò fu tale da ...
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LONGHI, Pietro
Vittorio Moschini
Pittore, nato nel 1702 a Venezia, morto ivi l'8 maggio 1785. Dapprima allievo del Balestra, ben più apprese a Bologna da G.M. Crespi e forse anche dal pittore bolognese [...] Giuseppe Gambarini. Lasciata da parte la pitturadi grande composizione, della quale aveva dato un saggio assai infelice nell'affresco del palazzo Sagredo (1734 circa), si diede a quei quadretti digenere con scene della vita veneziana, che lo resero ...
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INGANNI, Angelo
Pittore, nato a Brescia il 24 novembre 1807, morto a Gussago il 3 dicembre 1880. Suo padre Giovanni e il fratello Francesco, pittori, lo educarono all'arte. Frequentò più tardi a Milano [...] dipinto quadri cosiddetti digenere. Caratteristica in lui la ricerca di effetti prospettici e il gusto delle luci artificiali. A Milano e a Brescia, dove dal '37 cominciò ad esporre, si dedicò anche a esperimenti dipittura ad affresco. Delle ...
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Venezia nell’Ottocento
Giandomenico Romanelli
Tragedia, dramma, melodramma
Caricato di colpe e responsabilità, detestato e disprezzato, rimosso: quasi fosse animato di una propria vita malvagia e meschina, [...] Molmenti e Tassini, all’Esposizione nazionale artistica del 1887 prefigurazione e prova generale per le Biennali, alle fortune della pitturadigenere — Favretto muore nel 1887 —, a quelle del «realismo sociale», ai volumi monumentali sulla basilica ...
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Le arti figurative
Paolo Serafini
A pochi anni dall’unificazione la realtà delle arti figurative si rivela articolata e complessa. Si iniziano a distinguere, infatti, i segnali di rinnovamento in più [...] in palio per i grandi quadri a soggetto storico sarà di 14.000 lire, mentre per le composizioni dipitturadigenere sarà di 5.000 lire (Maggio Serra 1990, pp. 643-644), tutte le istanze di rinnovamento fin qui esaminate saranno presenti al fine ...
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Arte e paesaggio
Adriana Polveroni
All’inizio del 21° sec., lo scenario che si era prospettato nei decenni precedenti attraverso le varie declinazioni dell’incontro tra arte e paesaggio è cambiato radicalmente. [...] relazione mimetica, facendone uno degli oggetti privilegiati della pittura. Non si è trattato solo di un genere, nel senso che tale attitudine non è confinabile in una ‘pitturadigenere’, trattandosi di una delle spinte più genuine e più universali ...
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DAL PONTE, Iacopo, detto Bassano
William R. Rearick
Figlio del pittore Francesco il Vecchio e, verosimilmente, della sua prima moglie Lucia Pizzardini, nacque a Bassano del Grappa (in prov. di Vicenza) [...] tutte e quattro le composizioni.
Stranamente proprio nel periodo in cui la bottega programmava una specie di produzione di massa dipitturedigenere, di carattere più domestico, il D., probabilmente alla fine del 1575, si mise a dipingere una grande ...
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PALIZZI, Filippo
Mariantonietta Picone Petrusa
PALIZZI, Filippo. – Nacque a Vasto, in Abruzzo, il 16 giugno 1818. La famiglia, di estrazione borghese, era formata dal padre Antonio, «prima avvocato [...] , appartenenti alla pitturadigenere. I buoni rapporti stabiliti con la famiglia reale dei Borbone, e in particolare con Leopoldo conte di Siracusa che era anche scultore, gli procurarono di lì a poco l’incarico di fare da maestro dipittura a Luigi ...
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LUTERI, Giovanni (Giovanni Francesco), detto Dosso Dossi
Alessandro Serafini
Non c'è certezza sul luogo e sulla data di nascita del L., ma la documentazione finora scoperta suggerisce di collocare quest'ultima [...] cui i due santi medici sono ritratti immediatamente dopo l'estrazione di un dente al paziente, e tutta la buia rappresentazione sembra anticipare la cosiddetta "pitturadigenere".
Nelle realizzazioni della seconda metà degli anni Venti la critica ha ...
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LUCATELLI (Locatelli), Andrea
Rossella Leone
Figlio di Giovanni Francesco, nacque a Roma, in Trastevere, il 19 dic. 1695 (Gaburri; Michel, 1996, p. 524).
Benché attualmente più noto come Locatelli, [...] Künste) e il suo pendant, raffigurante una Veduta di campo Vaccino (Londra, collezione privata), riuniscono infatti topografia esatta e pitturadigenere (Bowron, pp. 391 s.). Repliche di questi soggetti comparvero in una mostra organizzata dalla ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...