EDOARDO III, Re d'Inghilterra
M.A. Michael
Primogenito di Edoardo II d'Inghilterra e di Isabella di Francia, E., nato a Windsor nel 1312, fu incoronato re nel 1327, in seguito all'abdicazione del padre. [...] lo stile delle figure, è da mettere in relazione con opere fiamminghe; in questo sigillo il giglio di Francia è inquartato nello scudo mento ampio e occhi piccoli, secondo i dettami della pittura italiana della metà del Trecento e sono da mettere in ...
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BABOCCIO, Antonio
Oreste Ferrari
Nacque a Piperno (Priverno) nel Lazio, nel 1351circa. Non si hanno notizie riguardanti la sua attività di scultore prima del 1407,anno in cui egli portò a compimento [...] gli echi della nota attività in Abruzzo ed a Montecassino di scultori tedeschi, fiamminghi e francesi) il B. dovette aver conoscenza di opere di pittura e di oreficeria "internazionali", presenti nelle raccolte della corte durazzesca: ed il rapporto ...
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ANTONIO di Agostino di ser Giovanni, detto Antonio da Fabriano
Federico Zeri
Pittore, noto per tre dipinti firmati (un San Gerolamo nella Galleria Walters di Baltimora, del 1451; un Crocefisso del 1452 [...] basato su di uno schema affatto ignoto alla pittura delle Marche, ma diffuso invece nell'Italia meridionale, in Sicilia e in Spagna.
Su questo fondo prevalente di accezione napoletana e fiamminga (ravvisabile del resto anche in particolarità tecniche ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] conoscono solo due copie antiche, una di mano forse fiamminga conservata al Fogg Art Museum di Cambridge, in Massachusetts, ’ultima opera che fin a questo giorno di lui s’è vista di pittura, – scrisse il Condivi tre anni dopo – la qual finì essendo d ...
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Anatomia
S. dentario Tessuto che ricopre la corona del dente come un cappuccio; negli organismi superiori, è il tessuto più duro e più mineralizzato. Deriva dagli ameloblasti dell’organo dello s., formazione [...] 16° sec. realizzò altari portatili, placche, paci ecc., prima rifacendosi a modelli desunti dalle miniature e dalla pittura tedesca e fiamminga, poi ispirandosi alla pittura italiana.
Nel 17° e 18° sec., e anche in seguito, lo s. ebbe applicazione in ...
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Pittore fiammingo (Tournai 1399 o 1400 - Bruxelles 1464). Tra gli interpreti più significativi e stilisticamente influenti della pittura nordica del Quattrocento, van der W. approdò a esiti di intenso [...] , Museum of fine arts). Lasciò una profonda impressione sulla pittura centroitaliana.
Vita e opere
Pittore della città di Bruxelles dal , che hanno le loro radici nella primitiva arte franco-fiamminga, si ritrovano in van der W., che però arricchisce ...
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paesaggio, pittura di Genere pittorico che, avendo come unico o principale soggetto la rappresentazione dello scenario naturale, cominciò a configurarsi come un genere artistico autonomo nell’arte occidentale [...] da Vinci, che introduce elementi come la percezione dell’effetto atmosferico sulle lontananze; proficuo l’influsso della pittura nordica e fiamminga, vivo soprattutto a Venezia dove, con G. Bellini, poi con Giorgione e Tiziano, si sviluppa un ...
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Pittore (Anversa 1599 - Londra 1641). Figlio di un ricco mercante, a dieci anni entrò nella bottega del pittore H. van Baelen, e già a diciassette anni aveva un suo studio. Risalgono a questo primo periodo [...] Nei quadri di storia accolse le più varie suggestioni, dalla pittura veneta (Susanna e i vecchioni, 1621-22, Monaco, Alte e del contrasto luministico. L'incontro con la borghesia fiamminga mutò di nuovo il carattere dei suoi ritratti, che divenne ...
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Pittore (Siviglia 1618 - ivi 1682). Massimo artista del barocco religioso, nelle sue opere rivelò una ricchezza nella pennellata e una padronanza tecnica notevoli, tutti elementi volti alla costituzione [...] mai l'Andalusia, ma poté conoscere bene e studiare, nelle ricche collezioni della sua città natale, la pittura veneziana e fiamminga, che furono decisive nell'avviarlo al suo colorito morbido e chiaroscurato. Divenuto famoso, ebbe molte committenze ...
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Pittore (Meersburg, Lago di Costanza, 1400 circa - Colonia 1451). Fu il massimo rappresentante del tardo gotico renano. Tra le sue opere più note, la Natività (Monaco, Alte Pinakotek) e il Giudizio Universale, [...] scuola di Ulma (L. Moser); il prevalente accento fiammingo delle prime opere ha fatto pensare a un suo divenne uno degli artisti più celebri). Inoltre L. ebbe conoscenza della pittura italiana - di Stefano da Verona, di Pisanello e dei lombardi - ...
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fiammingo1
fiammingo1 agg. e s. m. [dal lat. mediev. Flaming(h)us] (pl. m. -ghi). – Delle Fiandre; in senso stretto, della regione compresa tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord: le città f.; seterie f.; più genericam., della metà settentr....
olandese
olandése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Dell’Olanda, relativo all’Olanda, cioè alla regione settentr. del Regno dei Paesi Bassi; impropriamente ma correntemente l’aggettivo è esteso, in luogo di neerlandese, all’intero territorio dello...