PEROTTI, Edoardo
Francesca Franco
PEROTTI, Edoardo. – Nato a Torino il 31 maggio 1824, studiò a Ginevra presso l’École commerciale (1842). Nella città svizzera divenne allievo di Alexandre Calame (1843), [...] del calamismo in Piemonte, nuovi soggetti giunsero presto a rinnovarne la pittura. La passione per la caccia ispirò opere quali Il cacciatore all’osteria, rara scena digenere esposta alla Promotrice del 1859; Caccia alla lepre, apparsa alla ...
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BORRANI, Odoardo
Ferdinando Arisi
Nato a Pisa, in famiglia fiorentina, il 22 ag. 1833 da David e Leopolda Ugolini; nel 1840 era a Firenze, e in questa città operò per tutta la sua vita. Lo avviò all'arte [...] era stato a Parigi, dove aveva avuto modo di vedere la pitturadi Corot e di Troyon, di cui aveva parlato poi con entusiasmo, al più tardi, alcuni riuniti a formare composizioni, quadri digenere, come nella nota Veglia del 1887(disegno preparatorio ...
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BOSELLI, Felice
Augusta Ghidiglia Quintavalle
Figlio di Cristoforo, agiato calzolaio, e di Lucia Cattaneo, nacque a Piacenza, nella parrocchia di S. Ilario, il 20 apr. 1650. Ben poco si sa della sua [...] Bocchia Casoni, pp. 32-36).
Ma la serie più bella di quadri digenere sono sei ovati dipinti per i Meli Lupi a Soragna tra Le pubbliche pitturedi Piacenza, Piacenza 1780, p. 90; Parma, Galleria Nazionale: E. Scarabelli Zunti, Memorie di belle arti ...
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CASANOVA, Francesco
Heinz Schöny
Figlio degli attori Gaetano e Giovanna (Zanetta) Farussi (o Faruzi) di Burano, detta la Buranella, fratello di Giacomo e di Giov. Battista, nacque attorno al 1732-33 [...] in quei tempi riscuoteva il genere artistico trattato dal C. gli procurò un notevole numero di allievi: Georg Friedrich Meyer per la pitturadi paesaggio e di cacce, Jean-Baptiste Lepaon per la pitturadi cavalli e di battaglie, e inoltre i pittori ...
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DE MARIA BERGLER, Ettore
Gioacchino Barbera
Nacque a Napoli il 25 dic. 1850 da Lorenzo De Maria, intendente dei palermitano Giovanni Riso barone di Colobria, e da Vittoria Bergler, viennese, durante [...] la galleria Pisani, affermandosi come pittore di paesaggi e di scene digenere tipicamente siciliane.
Si può dire che a straniere.
Dal 1913 al 1931 tenne la cattedra dipittura all'accademia di belle arti di Palermo. Morì a Palermo il 28 febbr. 1938 ...
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GRISONI, Giuseppe
Maria Elena Massimi
Figlio di un fiammingo originario di Mons, nacque a Firenze nell'aprile del 1692 (Gabburri, 1739, cui si fa riferimento quando non altrimenti indicato; Griffo).
Dopo [...] fra il genere storico e la modernissima conversation piece, denunciando la cultura del G., per un verso debitore al rigoroso classicismo romano del primo Settecento, per un altro sensibile alla ritrattistica e alla pitturadi costume di W. Hogarth ...
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BEZZUOLI (Bezzoli, Bazzuoli), Giuseppe
Dario Frosini
Nacque a Firenze il 28 nov. 1784 da Luigi Bazzuoli, decoratore prospettico e fiorista, e da Anna Banchieri. Cominciò a firmarsi Bezzuoli e Bezzoli [...] di Patroclo vinse nel 1812 un premio triennale che gli permise di dedicarsi a studi di paesaggio e di costume e insieme di studiare a Roma la pitturadi ; diede le sue opere migliori nel ritratto, genere per il quale può essere ravvicinato a Ingres ...
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BUTTI, Enrico
Luciano Caramel
Figlio di Bernardo, intagliatore, e di Anna Maria Giudici, nacque a Viggiù il 3 apr. 1847, da una famiglia di artigiani che per tradizione si dedicavano alla lavorazione [...] la scena digenere, nonché per il sentimentalismo romantico.
Ma dalle sdolcinature e dalle minuzie di queste prime opere B. tra i suoi allievi, Varese 1938; V. Costantini, Scultura e pittura ital. contemp.: 1880-1926, Milano 1940, pp. 78 ss., 463 s ...
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BERTINI, Giuseppe
Angela Ottino Della Chiesa
Figlio di Giovan Battista, nacque a Milano l'11 dic. 1825; studiò all'Accademia di Brera con L. Sabatelli e G. Bisi, e vinse nel 1845 il gran premio dipittura [...] di Torino), e varie altre, tutte nella Galleria d'arte moderna di Milano, dove è conservato anche un soggetto digenere, di partiti, di luci, di ombre, di riuni, e grande sicurezza di composizione. Ma, sordo al colore, legato a un ideale dipittura ...
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ARCUCCIO, Angiolillo
Oreste Ferrari
Nato probabilmente a Napoli nel quarto decennio del sec. XV; una prima notizia della sua attività pittorica si ricava da un atto notarile del 14 giugno 1464 (cfr. [...] (1467) ed altre decorazioni nel "tinello" del Castello (1472), nonché lavori digenere assai più modesto, come le dorature alla statua di Ferrante I, la pittura in azzurro ed oro di una gabbia d'uccelli del re ed una Madonna su pergamena. Nel 1471 ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...