Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] investono figure e situazioni molto variate. Il grande cinema digenere tende a creare un rapporto spettatoriale in cui i bellezza e l'iconografia della pittura. Configurazione formale, cromatismo, qualità visive e dinamiche di luce e ombra si ...
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Montaggio
Pietro Montani
Con il termine montaggio si intende in genere l'operazione tecnica che consiste nel selezionare e combinare segmenti più o meno estesi di pellicola impressionata secondo diversi [...] o la pittura), di estendere senza difficoltà questo tratto alla composizione dell'inquadratura e di concludere che un . La letteratura si è spinta molto avanti in questo generedi esperienza comunicativa, e il romanzo joyciano, secondo Ejzenštejn, ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] di senso della letteratura, del teatro e della pittura. Nell'Ottocento, poi, tale processo si caricò di loro volta, da buoni film digenere con mire di incassi, i prodotti dissacrati sono essi stessi infarciti di citazioni e rimandi e quindi ...
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Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] caso, riscontro in una letteratura (nel senso di narrativa) e in una pittura neorealiste che, pur con un impatto minore prodotti digenere, anche i filoni 'di profondità') di topoi caratterizzati dallo sguardo neorealista, magari di segno rovesciato ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] collaborazione di Pastrone con Gabriele D'Annunzio) a quello della grande attrice di teatro, dal ricorso alla luce della grande pittura, obbligo del teatro di posa, gabbie narrative e digenere.I cortometraggi e i primi film di Claude Chabrol, ...
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Espressionismo
Leonardo Quaresima
Le origini dell'Espressionismo
Con il termine Espressionismo si indica l'orientamento artistico che si diffuse nella seconda metà degli anni Dieci nell'Europa centrale, [...] di Robert Wiene, che fanno pensare a scene di Der Sohn (nell'edizione di Kiel, 1919) e all'epoca richiamarono analogie con la pitturadi L. Feininger; gli ambienti di fu riconfigurata secondo i parametri di un genere cinematografico. Il film senza ...
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Film
Giorgio Tinazzi
Una fotografia degli anni Venti ritrae il regista Sergej M. Ejzenštejn mentre guarda controluce ‒ presumibilmente davanti a una moviola ‒ una pellicola, con delle forbici in mano. [...] riferimento è a pittura e fotografia, forme espressive che hanno a che fare con il concetto di riproduzione. Nel primo nomi di John Ford e di Alfred Hitchcock possono costituire una prova. Il piacere della ripetizione, nelle opere 'alte' digenere, ...
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Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] i best seller e la cosiddetta letteratura di consumo o digenere. I romanzi di scrittori come D. Hammett, R. di Bresson è il testo letterario di Bernanos e non la vicenda narrata. E fa l'esempio dei documentari sulla pitturadi Alain Resnais e di ...
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Direttore della fotografia
Stefano Masi
Si definisce direttore della fotografia chi assicura una coerenza figurativa all'immagine lungo l'intero arco del film, secondo le necessità del racconto, attraverso [...] di altro genere (riprese sottomarine, aeree, riprese di effetti speciali ecc.).
Nell'esercizio della sua funzione di garante dell'immagine del film, durante la fase di con uno stile che citava esplicitamente la pitturadi P.-A. Renoir. I votanti della ...
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Lang, Fritz (propr. Friedrich Christian Anton)
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico austriaco, naturalizzato statunitense nel 1935, nato a Vienna il 5 dicembre 1890 e morto a Los Angeles il [...] di un destino più grande di lui.
Proveniente da un'agiata famiglia viennese (il padre era un noto architetto, e avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme), L., che per un periodo si dedicò anche alla pittura gioiello digenere fantastico, ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...