Imperatore romano (Italica, Betica, 53 d. C. - Selinunte, Cilicia, 117). Di famiglia senatoria (il padre fu console, governatore della Betica, prese parte alla guerra giudaica, fu console in Siria e Asia), [...] poi, su questo esempio, per opera di privati, in Italia e nelle province. In genere, T. curò al massimo l'onestà e Fiore dei filosofi, ecc.); anche la scultura e la pittura se ne appropriarono come esempio di giustizia (nei secc. 15° e 16° si usò ...
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Dottore della Chiesa (Bagnoregio 1217 circa - Lione 1274). Entrò nell'ordine francescano nel 1243, dopo aver frequentato la facoltà delle arti a Parigi; seguirono gli studî teologici, dapprima sotto Alessandro [...] in genere. Nel 1273 fu creato cardinale vescovo di Albano e collaborò col papa nel preparare il concilio di Lione; . ▭ Iconografia. Nella pittura medievale, san B. è per lo più identificato per mezzo di attributi o di allusioni a fatti della ...
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Pittore statunitense (Cody, Wyoming, 1912 - New York 1956), fra i maggiori dell'arte contemporanea negli USA. È considerato con A. Gorky e W. de Kooning l'iniziatore o meglio il formulatore della grammatica [...] generedi notevoli dimensioni) di raffinata sensibilità cromatica, risultato immediato, nel complesso groviglio di linee sulla tela stesa per terra per essere «più vicino alla pittura, parte di essa», per poterle girare intorno, «lavorare da tutti e ...
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Scrittore e giornalista italiano (Roma 1871 - Firenze 1946), figlio di Raffaele. Novelliere e romanziere fino al dopoguerra, critico d'arte, giornalista e saggista, i pregi più evidenti e maggiori dell'opera [...] 1500 al 1861, Firenze, Palazzo Vecchio, 1911; Mostra della pittura italiana del '600 e '700, ivi, Palazzo Pitti, 1922 del conte Ottavio (1908-09). Più che in romanzi e novelle, di un genere un po' frivolo, fra psicologico e mondano (Il vecchio, 1898; ...
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Pittore, incisore, architetto (n. forse Ratisbona 1480 circa - m. Ratisbona 1538). Tra i maggiori artisti della Germania del Cinquecento, la sua pittura è caratterizzata da una costante presenza del fantastico, [...] mare, le montagne, le nubi sembrano visti attraverso la magia di un cristallo. Pochi dipinti si possono sicuramente riferire all'ultimo del 1537 (Vienna, Kunsthist. Mus.). I disegni, in genere a inchiostro e biacca su carta colorata, formano una parte ...
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Pittore inglese (Plyche mpton, Devonshire, 1723 - Londra 1792). Tra i più celebri ritrattisti inglesi del sec. 18°, la sua grande fortuna fu dovuta oltre che alle sue notevoli capacità innovative nell'ambito [...] Gandy. La sua pittura rivela un graduale sviluppo dal semplice ritratto obiettivo, secondo la tradizione di Lely, Kneller e con T. Hudson, celebre ritrattista, specializzatosi in questo genere. Dal 1743 al 1749 lavorò nel Devonshire e a Londra ...
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Poeta latino (Brindisi 220 a. C. - Taranto 130 circa a. C.), uno dei principali tragediografi. Nella produzione di P. già nel colorito drammatico dell'azione e nella stimolante sentenziosità che la punteggia [...] di Ennio, venne con lo zio a Roma, dove esercitò la pittura e scrisse tragedie. Fu amico e ospite di C. Lelio, e frequentò il circolo di e una da Euripide (Antiopa); in genere, P. subisce l'influenza di Euripide, come dimostrano le altre sei tragedie ...
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Pittore (Bologna 1581 - Napoli 1641). Protagonista della pittura bolognese, fu uno dei promotori del classicismo secentesco europeo. Allievo prima di D. Calvaert poi dei Carracci, fu artista dei più colti, [...] esemplari, modulando i toni in preziose gamme cromatiche. La sua pittura influì su N. Poussin, sul Lorenese e su G. Dughet , raccolta da G. B. Agucchi, costituì la base del pensiero critico di G. P. Bellori e, in genere, del classicismo secentesco. ...
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Pittore (Oaxaca 1900 - Città di Messico 1991). Come J. C. Orozco, D. Rivera e D. A. Siqueiros, diede espressione, nella sua pittura, al trionfo dello spirito nazionale messicano negli anni successivi alla [...] de música, 1933; Palacio de bellas artes, 1955), allo Smith College di Northampton (Mass.), nella sede dell'UNESCO a Parigi (1958). I suoi quadri a olio, genere che T., a differenza degli altri pittori messicani contemporanei, preferì all'affresco ...
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Poeta danese (Copenaghen 1846 - Hornbaeck, Selandia, 1908). Dapprima seguace del naturalismo antiborghese di G. Brandes (al quale è appunto dedicato l'esordio lirico Digte, 1872), sembrò poi riproporre [...] amore e morte tipici del repertorio romantico come in Renaessance (1894, sulla drammatica vita del Tintoretto) o Volund smed ("Il fabbro V.", 1894, sul mitico fabbro dell'Edda). Il D. si dedicò anche alla pittura, prediligendo il genere delle marine. ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...