(X, p. 784; App. I, p. 442; II, I, p. 645; III, I, p. 405; IV, I, p. 485)
Popolazione. - Oltre un terzo della popolazione complessiva (30,7 milioni di abitanti nel 1988) vive nelle 4 maggiori città, fenomeno [...] -1945) e, più tardi, L. B. Ramos (1900-1955). Nella pitturadi paesaggio emergono R. Borrero Alvarez (1874-1931), R. Moros Urbina (1865- limita a commissionare alcuni piccoli monumenti e, in genere, ad artisti spagnoli.
Tra gli scultori colombiani ...
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ISRAELE (App. III, 1, p. 907)
Gabriella Cundari
Daniela Primicerio
Paolo Minganti
Sergio Sierra
Sandro Filippo Bondi
Marco Miele
Popolazione. - Lo stato d'I. occupa oggi 20.255 km2, sui quali vivono [...] il racconto breve e il romanzo. In tale genere letterario eccelle M. Shamir, che nei suoi libri ("Un re di carne e sangue" e "L'agnella del di Davide a Gerusalemme, domina per lungo tempo la pittura israeliana, imponendo soprattutto una pitturadi ...
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TUNISIA
Giovanni Cameri
Alberto Ventura
Isabella Camera d'Afflitto
Enrico Acquaro
Sophie El Goulli
Stefania Parigi
(XXXIV, p. 488; App. II, II, p. 1034; III, II, p. 995; IV, III, p. 699)
Dall'ultimo [...] sostrato storico, socio-politico e culturale che caratterizza la Tunisia.
Il mezzo di espressione artistica attualmente più diffuso è la pittura a olio e di cavalletto, genere essenzialmente occidentale introdotto solo alla fine del 19° secolo con l ...
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SRĪ LAṄKĀ
Mario Ortolani
Antonio Sorrentino
Irma Piovano
Anna Maria Quagliotti
Stefania Parigi
(v. ceylon, IX, p. 905; App. II, I, p. 564; III, I, p. 353; Srī Laṅkā, App. IV, III, p. 444)
Laṅkā [...] comunque, quelli digenere teatrale. Sono da ricordare ancora i romanzieri G. Amarasekera (n. 1929), autore di Yaḷi upannemi ( , e che, stilisticamente, si avvicinano alla contemporanea pittura indiana di Ajanta. Fino al 13° secolo la scultura dello ...
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Pittore, operoso nel sec. XVII, figlio, forse, di quel Fabio, scolaro dell'Agricola che lavorò nel Milanese e che morì nel 1761. Dai documenti non risulta con certezza se Giacomo C. fosse bresciano o milanese. [...] della pittura veneta. Ma le opere migliori, e più note, del C., che testimoniano la sua appartenenza alla tradizione pittorica essenzialmente lombarda sono, più che i suoi numerosi ritratti, specialmente le scene digenere raffiguranti mendicanti ...
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WYCZÓLKOWSKI, Leon
Felix Kopera
Pittore e incisore, nato l'11 aprile 1852 a Miastków Kościelny nella provincia di Lublino, morto il 27 dicembre 1936 a Varsavia. Studiò sotto W. Gerson a Varsavia, poi, [...] l'influsso del Gerson e del Matejko, dipinse composizioni digenere e di soggetto storico, notevoli per il loro colorito; ma, Società di belle arti a Cracovia), Cracovia 1905, p. 564; F. Kopera, Dzieje malarstwa w Polsce (Storia della pittura in ...
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GENTILINI, Franco
Margherita ABBRUZZESE
Pittore, nato a Faenza il 4 agosto 1909. Dopo un apprendistato come ceramista nella città natale, si reca a Bologna per studiarvi pittura e lì conosce Morandi. [...] e divertita e un patetismo sincero e sognante. Piazze, monumenti, scene digenere sono i soggetti che G. sceglie per tradurli nella sua realià artistica, dove cessano di avere una dimensione e una concretezza oggettiva per trasformarsi in fiaba ...
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Pittore d'origine tedesca operante specialmente nell'Italia settentrionale nei primi decennî del '700. L'aderenza a formule di realismo nordico e la lezione del naturalismo epidermico di Pietro Bellotto, [...] (già attribuite ad Antonio Amorosi) contribuirono alla formazione del gusto analitico ed episodico della scena digenere del T., realizzato in una pittura magra ma efficacemente descrittiva. Il T. firmò e datò opere dal 1705 (Scena zingaresca, Milano ...
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Stato federale dell’Europa centrale; si estende nella parte NE del sistema alpino e confina con Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Italia, Svizzera, Liechtenstein e Germania.
Il territorio [...] tradizionalista e ostile al rinnovamento. Anche il nuovo genere del radiodramma, coinvolgendo autori fra i più dotati come vicino al gusto dell’epoca fu nella pittura H. Mackart, ingegno decorativo di prim’ordine.
Con la fondazione della Secessione ...
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Pittore (Monza 1840 - ivi 1904). Allievo di G. Bertini, si perfezionò a Venezia e a Parigi, dove conobbe M. Fortuny. Esordì con quadri storici di soggetto romantico, per volgersi poi al genere e al paesaggio. [...] La sua pittura parve assai rinnovatrice, per l'attenzione data agli effetti atmosferici e per la tecnica spigliata, in realtà più vicina a quella di M. Fortuny che a quella degli impressionisti. Trattò anche l'affresco (Villa Giovannelli a Lonigo, ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...