VENEZUELA (XXXV, p. 107; App. I, p. 1120; II, 11, p. 1101; III, 11, p. 1078)
Pier Luigi Beretta
Renato Piccinini
Ruggero Jacobbi
Samuel Montealegre
Popolazione. - Secondo il censimento compiuto nel [...] quale uscirono cinque numeri; il secondo rispose con un'altra stampandone due numeri, nel 1950.
Tra i pittori del Taller figurarono A. Oramas (1924), il naïf F. Carvallo (1920), A. Hurtado (1927) passato poi al cinema, O. Carreño (1927) che dal 1966 ...
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(II, p. 97; App. I, p. 77; II, I, p. 107; III, I, p. 56; IV, I, p. 73)
Condizioni demografiche e sociali. - Al censimento del 1982 la popolazione era di 2.786.100 ab., con un aumento in 22 anni del 46,2%. [...] lo spirito e i colori dei paesaggisti come Z. Kolombi (1907-1949), pittore lirico-intimista, o come il più noto V. Mio (1891-1957), coniugando il senso decorativo dell'arte bizantina con lo stile naïf dell'arte popolare: in Danza l'Albania (1969), ...
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TUNISIA
Giovanni Cameri
Alberto Ventura
Isabella Camera d'Afflitto
Enrico Acquaro
Sophie El Goulli
Stefania Parigi
(XXXIV, p. 488; App. II, II, p. 1034; III, II, p. 995; IV, III, p. 699)
Dall'ultimo [...] nella stessa direzione: con un linguaggio personale d'impronta naïf, Yahia narra la vita di Tunisi, mentre Ammar 1975; Dhil a-lardh, "L'ombra della terra", 1982), e il pittore e poeta Nacer Khemir, autore fra l'altro del mediometraggio L'histoire du ...
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DE ROCCHI, Francesco
Maria Flora Giubilei
Figlio di Carlo e di Rosa Morandi, nacque a Saronno (prov. di Varese) il 13 marzo 1902. Frequentò i corsi di A. Alciati e di G. Tallone e si diplomò all'Accademia [...] guerre, fu legato, sin dall'inizio, al gruppo dei pittori chiaristi che, nel corso degli anni Trenta, annoverava oltre quegli anni rivelano un segno estremamente semplificato, quasi naïf nell'individuazione degli elementi paesaggistici - spesso d' ...
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Pop art
Filiberto Menna
di Filiberto Menna
Pop art
sommario: 1. Definizione. 2. Il contesto sociale. 3. L'iconosfera urbana. 4. Le origini inglesi e la pop art americana. 5. La situazione europea. [...] idee, l'aspetto della mia epoca, secondo la mia valutazione, essere non solo un pittore, ma un uomo; in una parola, fare dell'arte viva, questo è il non abbandona mai il suo tipico accento apparentemente naïf e una tecnica del collage che rifà con ...
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Informale
Marisa Volpi Orlandini
di Marisa Volpi Orlandini
Informale
sommario: 1. Introduzione. 2. L'informale in Europa. 3. L'informale in Nordamerica. 4. Conclusione. □ Bibliografia.
1. Introduzione
‛Informale' [...] e immagine deformata sulla scorta dell'infantile e del naïf, sia negli aspetti delicati sia in quelli da Brossa, uno scrittore vicino a Beckett e a Jonesco, che riunì i pittori Tàpies, Cuixart, Tharratas, Pon~, il critico Cirlot e il teorico del ...
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Sport e arte nella storia
Marco Bussagli
Le culture preistoriche ed etnografiche
Il rapporto fra sport e arte, sia pure con modalità diverse e legami più o meno stretti in funzione dei differenti momenti [...] il gesto è maestoso. Non è questo l'unico quadro che il pittore americano dedica allo sport. In Max Schmitt ai remi ritrae l'amico a dai palloncini della festa, ha la freschezza del naïf e l'immediatezza del cartellone pubblicitario.
Improntato a un ...
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DEL NERI, Edoardo
Maddalena Malni Pascoletti
Figlio di Clemente Delneri (il cognome fu cambiato dai figli in Del Neri nel 1915) e Caterina Paulin, nacque a Gorizia il 18 marzo 1890.
Apparteneva ad una [...] eredi di Clemente Delneri), ad altre che si potrebbero definire addirittura naif, come Donne di Scanno (1917, Roma, propr. Gino d'Italia, 23 giugno 1926; F. Geraci: Gli arabi del pittore triestino D., in IlPiccolo della sera, 11 nov. 1926; C. ...
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PELLIZZARI, Giovanni Battista
Anna Pietropolli
PELLIZZARI, Giovanni Battista (Giovan Battista, Giambattista). – Nacque attorno al 1598 a Verona, da Antonio, come si legge nel documento del 1642 reso [...] quale ben si esplicitano le sue doti narrative, quasi naïf, e un’attenzione all’abbigliamento dei personaggi – le 1961, vol. 4, pp. 47-51; C. Donzelli - G.M. Pilo, I pittori del Seicento veneto, Firenze 1967, pp. 324 s., 377; La Rotonda di Rovigo, ...
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CURTI (Corte, Dalla Corte, Della Corte), Giuseppe
Enrico Maria Guzzo
Figlio di Giacomo, come risulta dall'unica indicazione di archivio oggi nota, un estimo del 1605, in cui è segnalato a Verona in [...] C. un tono popolaresco, dal sapore ingenuamente naïf e prossimo per esiti alla cultura degli ex sua provincia, II, Verona 1821, p. 25 1; D. Zannandreis, Le vite dei pittori, scultori e architetti veronesi [1831-34], a cura di G. Biadego, Verona 1891, ...
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naif
naïf ‹naìf› agg. e s. m. e f., fr. [lat. natīvus «nativo»] (pl. naïfs; f. naïve, pl. naïves; ma in ital. è per lo più usato come invar., e scritto spesso senza dieresi). – Ingenuo, schietto, primitivo, usato soprattutto nell’espressione...
primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...