naïf, arte Forma d’arte che non ha un legame immediato con il mondo culturale, sia esso accademico o d’avanguardia, e non s’inserisce neppure in una tradizione di tipo artigianale, distinguendosi anche [...] era in un certo senso posta sullo stesso piano e suscitava lo stesso fascino delle arti delle popolazioni primitive (non a caso i pittorinaïf vengono anche chiamati neo-primitivi o primitivi del 20° sec.).
L’arte n. si è sviluppata in vari paesi. Il ...
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Poeta italiano (Genova 1897 - Roma 1972). Le sue liriche (Nuvole su greto, 1933; La tomba verde, 1939; Fuoco bianco, 1950; Canto a due voci, 1954; Consolazioni, 1955; Stagioni a Roma, 1959; Acquivento, [...] 'onesto, 1970), ha collaborato a giornali e ha fondato riviste di poesia, d'arte e di cultura (Circoli, Maestrale; e, nel 1960, con M. Camillucci, Persona). Dal 1955 ha dipinto con arte ingenua e ha preso parte a numerose esposizioni di pittorinaïf. ...
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Pittore francese (Perrecy-les-Forges 1873 - Parigi 1960). Autodidatta, cominciò a dipingere a settantacinque anni. È tra i più interessanti pittorinaïf del suo tempo. Tra le sue opere: La Giungla, 1952, [...] Parigi, Musée national d'art moderne ...
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REPORTAGE
Sebastiano Porretta
Il termine francese reportage indica, nell'accezione comune, un genere fotografico che fornisce informazioni e si occupa d'indagare e documentare vari aspetti della realtà, [...] al soggetto l'opportunità di raccontarsi per quello che è"; dall'incontro con C. Zavattini nacquero due libri: il primo sui pittorinaïf e il secondo, del 1976, sulla rivisitazione del paese di Luzzara vent'anni dopo il lavoro di P. Strand; Un paese ...
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primitivismo
Flaminia Giorgi Rossi
Il sogno del ritorno alle origini
Il primitivismo è la tendenza di personalità e movimenti europei a trarre ispirazione da manifestazioni artistiche e culturali delle [...] prerinascimentali come Giotto o Masaccio.
Primitivi o neoprimitivi erano infine anche i pittorinaïf e Henri Rousseau, detto il Doganiere, acclamato come primitivo moderno. Tutto ciò porta a un allargamento del concetto di arte, e prepara un terreno ...
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naïf Forma d'arte professata da autodidatti, che non ha alcun legame immediato con il mondo culturale, sia esso accademico o d'avanguardia. Tende a rappresentare gli aspetti comuni della vita quotidiana [...] in una visione poetica e magica della realtà. Il riconoscimento del n. come forma d'arte in Francia si deve a uno dei più importanti pittori n., il Doganiere Rousseau, così come in Italia ad A. Ligabue. ...
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Pittorenaïf italiano (Terni 1872 - ivi 1938). Calzolaio di professione, a cinquant'anni cominciò a dipingere nelle ore libere, con la maniera ingenua dei "pittori della domenica", vedute di città, fiere, [...] interni, ritratti, ecc., che dopo la sua morte furono raccolti ed esposti con successo (La forza del destino, Basilea, Kunstmuseum; Autoritratto come musicante, collezione privata) ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] morte, ritratti, segnati da una fresca e intensa vena naïf (J.H. Davis, E. Hicks).
Nell’ambito Dove). A New York una svolta importante fu segnata dalla mostra del gruppo degli Otto pittori statunitensi (R. Henri, J. Sloan, W.J. Glackens, E. Lawson, M ...
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Stato dell’America Meridionale. Confina a NO con il Panama, a SO con l’Ecuador, a S con il Perù, a SE con il Brasile, a E e NE con il Venezuela; ha in tutto 5240 km di frontiere terrestri e 2900 km di [...] Ottocento, legate alla tradizione accademica, dalla quale tuttavia emergono i pittori F.A. Gonzáles Camargo e A. de Santa María e figurativa s’impone la personalità di F. Botero. Autenticamente naïf è N. León. Ricerche di una «nuova figurazione» ...
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GERMANIA
Giuliano Bellezza
Giannandrea Falchi
Livio Tornetta
Hartmut Ullrich
Luigi Quattrocchi
Eugenia Equini Schneider
Susanne von Falkenhausen
Paola Gregory
Nicola Balata
Angela Prudenzi
(XVI, [...] realtà politiche e di sogni, rappresentando, attraverso uno stile naïf che riprende quello della pittura dell'Agit-Prop, la DDR: ciò avviene, per es., con l'accentuata cifra espressiva dei pittori di Dresda facenti capo a J. Böttcher (n. 1931) e a ...
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naif
naïf ‹naìf› agg. e s. m. e f., fr. [lat. natīvus «nativo»] (pl. naïfs; f. naïve, pl. naïves; ma in ital. è per lo più usato come invar., e scritto spesso senza dieresi). – Ingenuo, schietto, primitivo, usato soprattutto nell’espressione...
primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...