Matematico e filosofo del sec. 6º a. C. Figlio di Mnesarco, nato a Samo nella prima metà del VI sec. a. C. Apollodoro colloca la sua acmè nel 532-531 a. C. Fu scolaro di Ferecide e di Anassimandro. Un [...] , alla somma dei termini di una progressione aritmetica, ecc. Quanto alla geometria, oltre al famoso teorema di P., alla scuola pitagorica sono attribuiti: 1) il teorema secondo cui la somma degli angoli interni di un triangolo è uguale a due angoli ...
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Falso nome, sotto il quale un filosofo neopitagorico divulgò uno scritto, Περὶ ϕρονήσεως καὶ εὐτυχίας ("Saggezza e buona fortuna"), in dialetto dorico, di cui ci restano tre frammenti. Il trattato è da porre tra il 1º sec. a. C. e il 1º d. C ...
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Filosofo pitagorico (sec. 3º a. C.) di Taranto; a lui Catone, nel Cato maior di Cicerone, fa risalire la tradizione di un discorso di Archita contro il piacere. Secondo gli studî recenti egli è solo un'invenzione [...] letteraria di Cicerone ...
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Naturalista e pitagorico greco, espulso dall'Italia (28 a. C.) sotto accusa di magia. Risalgono forse ad A. i primi contatti fra neopitagorismo e medicina. Fu una delle fonti di Plinio il Vecchio e forse [...] anche di Sestio Niger ...
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Filosofo pitagorico (sec. 5º a. C.); a causa dei violenti moti antipitagorici, si trasferì da Crotone a Tebe dove divenne maestro di Epaminonda e inaugurò una tradizione pitagorica a cui appartennero Filolao [...] e i suoi scolari Simmia e Cebete ...
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Filosofo pitagorico, forse contemporaneo di Archita di Taranto e discepolo del concittadino Iceta, dal quale accoglie la teoria che la terra, posta al centro dell'universo, si muove intorno al suo asse [...] da ovest a est. Ritenendo che nella concezione di Pitagora i numeri fossero principî troppo astratti, li interpretò, con Democrito, come atomi materiali, ma si allontanò da lui accogliendo la concezione anassagorea di un principio razionale ...
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Pitagorico (circa 5º sec. a. C.) della Magna Grecia, forse di Metaponto, autore di una teoria affine a quella di Eraclito, secondo cui il fuoco è la sostanza originaria del mondo. ...
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Filosofo (4º sec. a. C.); pitagorico, scolaro poi di Aristotele; sviluppò nella scuola peripatetica le sue attitudini alla ricerca naturalistica e matematica; è il massimo teorico greco di ritmica e di [...] ricerca e dell'elaborazione teorica, condotta in base all'osservazione diretta dei fenomeni del suono, pur conservando elementi pitagorici (dottrina dell'anima come armonia); scrisse inoltre di psicologia, di morale, di politica, di aritmetica e di ...
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Uomo politico e generale tebano (n. tra 420 e 415 - m. 362 a. C.). Allievo del filosofo pitagorico Liside, fu vicino ai democratici di Pelopida. Ottimo stratega, respinse l'invasione della Beozia sconfiggendo [...] gli spartani a Leuttra (371). Invase per due volte il Peloponneso (370-369) e cercò di dotare la sua città di una efficiente flotta da guerra (364). A lui è attribuita l'introduzione del cosiddetto ordine ...
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pitagorico
pitagòrico agg. e s. m. [dal lat. Pythagorĭcus, gr. Πυϑαγορικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di Pitagora, conforme alla dottrina di Pitagora, cioè al pitagorismo (v.): filosofia, dottrina, sistema, scuola pitagorica; vitto p., vegetariano;...
pitagorismo
s. m. [dal gr. πυϑαγορισμός]. – La dottrina del matematico e filosofo greco Pitàgora di Samo (sec. 6° a. C.), la cui opera e il cui insegnamento non sono sempre distinguibili da quelli dei suoi immediati seguaci e di più tarde...