numero
numero ente matematico primitivo, la cui nozione ha origine dall’operazione intuitiva del contare, dalla quale risulta la successione dei numeri naturali (uno, due, tre ecc.), nei quali oggi si [...] , i greci concepirono sempre il numero come elemento costitutivo della realtà. Sebbene in forme assai diverse, condivisero questa tesi i pitagorici (per i quali il numero è l’essenza di tutte le cose), Platone, che concepisce il numero come principio ...
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CUOCO, Vincenzo
Mario Themelly
Nacque a Civitacampomarano (prov. di Campobasso) il 1° ott. 1770 da Colomba de Marinis e da Michelangelo, un avvocato sensibile alla influenza dei lumi.
Nel piccolo comune [...] nel Saggio.
Nel corso del 1803 il C. formula una vera e propria teoria della istruzione, adombrandola nel messaggio dei pitagorici, ma i vecchi timori e la nuova suggestione del modello elitario degli stati napoleonici lo spingono a ridurre il popolo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I filosofi presocratici
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel periodo che va dalle origini al sorgere della scuola filosofica [...] i rapporti dei numeri da 1 a 4), i moti dei pianeti e la struttura complessiva del cosmo. È infatti con i pitagorici che nasce il fortunato concetto di armonia del cosmo. In varie forme, dalla ricerca delle melodie suonate dai singoli pianeti all ...
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. Dal greco ἄσκησις "esercizio", che originariamente si disse dell'allenamento usato dagli atleti per acquistare le doti corporali necessarie a trionfare nella lotta, e poi, nella fiosofia cinica e stoica, [...] .), e da Porfirio nella sua lettera a Marcella; come pure fu apprezzata, per tradizione derivata dagli orfici e dai pitagorici, l'astinenza dalle carni, la quale ebbe in Apollonio di Tiana un osservante entusiasta, e un teorizzatore in Porfirio (De ...
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Scienza greco-romana. La matematica nel V secolo
Reviel Netz
La matematica nel V secolo
Il titolo di questo capitolo è di per sé problematico. Decidere se al di là di alcuni lavori isolati si possa [...] VI e il IV sec. il cambiamento fu molto drastico: è dubbio che Talete abbia mai scritto qualcosa ed è quasi certo che Pitagora non scrisse mai nulla. Si può essere scienziati e perfino matematici senza mai scrivere nulla, ma in questo caso la scienza ...
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Musica e matematica
Angelo Guerraggio
Musica e matematica
Che ogni accordo musicale si configuri come un rapporto numerico è consapevolezza che viene da lontano, addirittura dalla Repubblica e dal Timeo [...] DO-SOL-DO.
L’innovazione introdotta da Zarlino prendeva invece in considerazione anche i numeri 5 e 6 (non accettati dai pitagorici per le loro credenze numerologiche mistiche o magiche) e i loro rapporti che davano luogo a una quinta (6/4 = 3 ...
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Termine correlativo ad effetto: comunemente significa ciò da cui e per cui una cosa è, in guisa che posta la causa, sia l'effetto, e, soppressa quella, questo non sia. Il rapporto della causa all'effetto [...] . La distinzione delle cause naturali primarie dalle secondarie (che risultano da una causa anteriore) è già fatta dai pitagorici; alla causa intellettuale accenna Anassagora, che ebbe chiara idea delle cause naturali e intravide la causa finale (lo ...
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Il Rinascimento. La rinascita del platonismo
Michael J.B. Allen
La rinascita del platonismo
Platone e il suo più noto interprete, Plotino, il fondatore del neoplatonismo, furono fra i più importanti [...] a 1, l'ipotenusa pari a 2 e il cateto maggiore pari a 31/2 (radice quadrata di 3). Basandosi sul teorema di Pitagora e su altri teoremi tratti dall'Expositio di Teone di Smirne e dall'Introductio di Nicomaco di Gerasa, Ficino riuscì, aggiungendo o ...
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KRONOS (Κρόνος)
G. Cressedi*
Divinità cosmogonica, analoga al dio hurrita Kumarbi. In Omero (Il., xv, 187) K. è figlio di Rhea, fratello di Posidone, Zeus e Ade, ma già in Esiodo (Theog., 453 ss.), K., [...] οὔνομα καὶ μορϕὴν καὶ ϕύσιν ἠδὲ τύχην, sebbene già una speculazione sul concetto del tempo fosse iniziata con i pitagorici. Più tardi, e da prima dalla poesia, il concetto riceve una personificazione: Chronos è un'essenza divina, identificato ...
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favola
Fernando Salsano
Nel senso comune, e cioè relativamente al genere narrativo, in Cv IV XXX 4 come dice Esopo poeta ne la prima Favola, e in If XXIII 4 Vòlt'era in su la favola d'Isopo / lo mio [...] mitologiche D., com'era comune nel concetto medievale della poesia, richiama esplicitamente il valore esemplare o allegorico: in Cv II XIV 5 credo che [i pitagorici] si mossero da la favola di Fetonte (Met. II 35 ss.), il mito avrebbe suggerito ai ...
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pitagorico
pitagòrico agg. e s. m. [dal lat. Pythagorĭcus, gr. Πυϑαγορικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di Pitagora, conforme alla dottrina di Pitagora, cioè al pitagorismo (v.): filosofia, dottrina, sistema, scuola pitagorica; vitto p., vegetariano;...
pitagorismo
s. m. [dal gr. πυϑαγορισμός]. – La dottrina del matematico e filosofo greco Pitàgora di Samo (sec. 6° a. C.), la cui opera e il cui insegnamento non sono sempre distinguibili da quelli dei suoi immediati seguaci e di più tarde...