Teatro del Seicento – Introduzione
Luigi Fassò
Chi dice Seicento dice barocco; ma chi dice teatro del Seicento non dice propriamente teatro barocco. Il barocco, nel senso deteriore della parola, non [...] iv, scena I), né al giuoco della cieca (atto III, scene II e III). Già il De Sanctis riconosceva al Guarini anche «un ingegno vuole reso il corpo di Aman alla moglie e ai figli. Il pio poeta non dimentica che Ester, come Iudit, sono, per la sua fede ...
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Matteo Maria Boiardo: L'inamoramento De Orlando, Parte I - Introduzione
Antonia Tissoni Benvenuti
L'Inamoramento de Orlando
Se questa edizione restituisce un testo più arcaico e quindi di più difficile [...] con i re di Francia era riconosciuta anche da Pio II, è l'unico Estense che nel Quattrocento potesse 15-17; il mito di Narciso a II xvii; la storia di Ettore a III i 26-9 - vengono rappresentati alla medievale, spesso con il ricorso diretto a testi ...
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I panegirici bizantini dal VII al XV secolo
Il modello costantiniano alla corte di Costantinopoli
Frederick Lauritzen
Costantino non è un topos della letteratura encomiastica bizantina, dal momento [...] il 727 e l’843, sia nel giudizio negativo che di Michele III (843-867) si fecero i suoi successori. Nondimeno, anche i Muore prima del 1156.
Anche Michele Italico enfatizza l’aspetto pio e militare di Costantino:
Il trofeo della croce vinceva per ...
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PONTANO, Giovanni
Bruno Figliuolo
PONTANO, Giovanni. – Nacque il 7 maggio del 1429, da Giacomo e da Cristina Pontano, membri della piccola nobiltà locale, a Cerreto di Spoleto.
Dopo l’assassinio del [...] da svolgere in autonomia: recarsi a Roma, per annunziare a Pio II la cattura del ribelle Marino Marzano, principe di Rossano, F. Biondo, Italia illustrata, a cura di P. Pontari, III, Roma 2015, ad indicem; B. Figliuolo, Antonio Panormita ambasciatore ...
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LOREDAN (Loredano), Giovan Francesco
Clizia Carminati
Nacque a Venezia il 27 febbr. 1607 da Lorenzo di Giovan Francesco, del ramo dei Loredan da S. Maria Formosa, e da Leonora di Carlo Boldù, che gli [...] p. 536) e precisamente antibarberiniane ("un prencipe pio, e capo della Chiesa non deve parlar d Ivanoff, G.F. L. e l'ambiente artistico a Venezia nel Seicento, in Ateneo veneto, III (1965), pp. 186-190; I. Mattozzi, Nota su G.F. L., in Studi ...
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CASSI, Francesco
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Pesaro il 4 giugno 1778 dal conte Annibale e dalla marchesa Vittoria Mosca.
Era legato per vincoli familiari a molte delle più note personalità del piccolo [...] a termine la pubblicazione: il monumento al Perticari rimase un pio desiderio, e cio provoco maligne insinuazioni che amareggiarono il sul volgarizzamento della "Farsaglia" di Lucano, in Studia Oliveriana, III (1955), pp. 71-79: suo unico difetto, a ...
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COMMENDONE, Giovanni Francesco
Domenico Caccamo
Nacque a Venezia il 17 marzo 1524 da Antonio, di famiglia originaria del Bergamasco, medico e cultore di studi umanistici, e dalla nobile Laura Barbarigo, [...] (Poggiani, Epistolae, IV, p. 18).
Già designato da Pio IV come legato presso l'imperatore Massimiliano II, il C. . Pallavicino, Istoria del concilio di Trento, a cura di F. A. Zaccaria, III-V, Faenza 1793-95, passim; A.Caro, Lettere ined., a cura di P ...
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Illuministi Italiani: Riformatori Lombardi, Piemontesi, Toscani - Introduzione
Franco Venturi
Riforma: questo il proposito che accomunò i piccoli ed attivi nuclei illuministi che in ogni centro d'Italia [...] . In Piemonte la morte di Carlo Emanuele III e l'avvento di Vittorio Amedeo III (1773) peggiora la situazione. Denina si trova situazione lombarda come di quella toscana. A Roma l'avvento di Pio VI (1775) segna la crisi, l'inizio della fine di ...
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CITOLINI (Cittolini, Citolino), Alessandro
Massimo Firpo
Figlio di Teofilo, nacque intorno al 1500 a Serravalle (a ridosso dell'odierna Vittorio Veneto, in provincia di Treviso) da famiglia agiata, [...] famiglia fuor di Babilonia e tenerla meco ove si dia il pio e vero culto al nostro Dio". Poco dopo, passando della Acc. naz. dei Lincei, classe di scienze morali, stor. e filol., serie 8, III (1950), 4, pp. 222 s., 237 s. (vedi anche G. Bruno, La ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Epistole - Introduzione
Arsenio Frugoni
Giorgio Brugnoli
L'edizione critica della Società Dantesca Italiana (Firenze 1921), comprese tredici lettere in latino. Delle [...] e il libro IV delle Historiae fiorentinae, in R.I.S.2 XIX, III, p. 77).
Ad altre lettere di Dante alluse Flavio Biondo (Decades, II teologo eremitano di Sant'Eufemia» in Verona, «col pio intento» di giustificare gli ardimenti del poeta e «difenderlo ...
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terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe 3°; in numeri romani III): il mio t....
pontificato
(ant. ponteficato) s. m. [dal lat. pontificatus -us, der. di pontĭfex -fĭcis «pontefice»]. – 1. Titolo e ufficio di pontefice, nell’antica Roma; p. massimo, la carica di pontefice massimo. 2. Dignità di sommo pontefice, papato:...