I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] vecchio nell’Inferno (III, v. 83), Catone col provenzalismo veglio nel Purgatorio (I, v. 31; II, v. 119), san Bernardo col latinismo sene nel Paradiso del primo Cinquecento, per es. negli Asolani di ➔ Pietro Bembo (1505): «e io bene le tue parole non ...
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L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza [...] ’accento grave o l’accento acuto: l’accento grave si colloca su a, i e u (per esempio in parole come verità, così, virtù) e sulla o nelle edizioni di Dante e di Petrarca curate da ➔ Pietro Bembo (1501-1502).
Migliorini spiega che «per l’accento ...
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La virgoletta è un segno di ➔ punteggiatura usato sempre in coppia per contrassegnare una o più parole come una citazione, un discorso diretto o una traduzione, oppure per connotare un’espressione di uso [...] memorabilia di Valerio Massimo, dove è usata per segnalare nel testo i passi ritenuti degni di rilievo (cfr. Castellani 1995: 44- º, pp. 289-295.
Dardano, Maurizio & Trifone, Pietro (1983), Grammatica italiana. Con nozioni di linguistica, Bologna, ...
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Il termine barbarismi designa spregiativamente fin dall’antichità le parole (e, più generalmente, gli elementi morfologici, sintattici e stilistici) considerate estranee allo spirito e alla forma di una [...] di Giambattista Marino e ➔ Melchiorre Cesarotti, che lo accosta a preziosità e pedanteria; Pietro Verri nel «Caffè» se la prende con chi «macchi[a] i suoi discorsi con frequenti errori e barbarismi»). Permane un canonico appaiamento tra barbarismi e ...
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Il grammelot è un linguaggio scenico che non si fonda sull’articolazione in parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata lingua o varietà, come l’intonazione, il ritmo, [...] censurare la lingua delle loro rappresentazioni e a sostituirla con i gesti, la musica e il jargon («gergo»), sorta balbettii al grammelot di Dario Fo, Bologna, CLUEB.
Trifone, Pietro (2000), L’italiano a teatro. Dalla commedia rinascimentale a Dario ...
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In linguistica, la categoria di nome astratto non è universalmente accettata. I nomi astratti non sarebbero infatti di facile definizione dal punto di vista semantico: non a caso l’‘astrattezza’ non rientra [...] 4) ha del coraggio
In realtà, con alcuni di questi nomi (come per i nomi di massa concreti) l’uso del plurale e dell’articolo uno è pp. 463-471.
Dardano, Maurizio & Trifone, Pietro (1997), La nuova grammatica della lingua italiana, Bologna, ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] da sole non sono più sufficienti per indicare i suoni velari [k] e [g] davanti a e e a i, prima delle quali tali suoni vanno trascritti (1a ed. 1941).
Dardano, Maurizio & Trifone, Pietro (19953), Grammatica italiana, Bologna, Zanichelli (1a ed. ...
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Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] 2007: 203-209): emerge su tutti l’opera di ➔ Pietro Bembo, editore del Petrarca aldino (1501) e teorizzatore della lingua il solco tra la lingua antica e la lingua moderna: i rilievi più numerosi riguardano infatti la sintassi della frase complessa e ...
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Il termine graffiti si riferisce tanto a immagini quanto a parole, dato che fa riferimento piuttosto alla tecnica che sta alla base della realizzazione del risultato (si ‘graffia’ la parete o la pietra [...] contenuti che non avrebbero modo di veicolare attraverso i canoni tradizionali; piuttosto, ne elaborano di nuovi, Scritte murali a L’Aquila, L’Aquila, Colacchi.
Maturi, Pietro (2007), Le scritture esposte: dialettalità e multilinguismo sui muri ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] per la storia dei segni paragrafematici è il De Aetna di ➔ Pietro Bembo, pubblicato da Aldo Manuzio nel 1496 (1495 more veneto), dove o un commento emotivo. Sono prototipici in proposito i segni :-) e :-(, usati rispettivamente per indicare la ...
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pietra d'inciampo (Pietra d’Inciampo) locuz. s.le f. Piccola targa d’ottone, grande quanto una pietra squadrata tipica della pavimentazione stradale di città come Roma, collocata a scopo memoriale davanti alla porta della casa nella quale aveva...
pietrita
s. m. e f. (pl. m. -i). – Nome (per lo più al plur.) dei seguaci della corrente ereticale a orientamento triteista nata, nel corso delle controversie monofisite, dall’insegnamento di Pietro di Callinìco (donde il nome), patriarca...