viltà (viltade; viltate)
Alessandro Niccoli
È il difetto della persona vile (vedi), secondo i valori che questo vocabolo assume nel lessico dantesco.
Secondo una prima accezione, suggerita da D. stesso [...] XV 2 [1974] 3-13). Altri esempi in If II 122, Pd XI 88 Né li gravò viltà di cuor le ciglia / per esser fi' diPietroBernardone: il fatto di essere di umili natali non rese Francesco meno fiducioso in sé e nel valore della sua opera.
Come giustamente ...
Leggi Tutto
regalmente
Luigi Blasucci
Avverbio adoperato due volte nella Commedia, entrambe con valore estensivo: Pg XXX 70 regalmente ne l'atto... proterva, ossia in atteggiamento di altero e regale disdegno (dove [...] riferimenti precedenti all'origine umile e alla condizione spregevole del fraticello (Né li gravò viltà di cuor le ciglia / per esser fi' diPietroBernardone, / né per parer dispetto a maraviglia; / ma...), che ne fanno risaltare per contrasto la ...
Leggi Tutto
gravare
v. tr. e intr. [lat. gravare, der. di gravis «grave»]. – 1. tr. a. Caricare di un peso, opprimere imponendo un peso: g. le spalle di un fardello; gravarsi lo stomaco di cibo; più spesso fig.: il sonno mi grava gli occhi, me li fa chiudere;...