Scultore (Marsiglia 1620 - ivi 1694). L'interpretazione della scenografia barocca, della teatralità enfatizzata da un'atmosfera luminosa, trovò espressioni di una certa originalità nell'opera di P. Egli, [...] di Marsiglia, P. completò la sua formazione, tra il 1638 e il 1643, a Roma e a Firenze nella cerchia di PietrodaCortona. Lavorò con lui ai soffitti di Palazzo Pitti. Più decisivamente tuttavia subì l'influsso del Bernini. Tornato in Francia, lavorò ...
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Pittore (Nettuno 1599 - Roma 1661). Allievo, prima a Roma, poi a Bologna, di F. Albani, si stabilì a Roma dal 1621. Le prime opere, tra cui la Visione di s. Isidoro (1622, S. Isidoro), risentono ancora [...] e nell'essenzialità psicologica data dalla concentrazione dell'evento in poche figure. Nel 1627-29 S. lavorò con PietrodaCortona in villa Sacchetti a Castelfusano, mentre già si precisavano le posizioni divergenti tra i due artisti, che condussero ...
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Pittore (Viterbo 1610 - ivi 1662). Si formò a Roma, forse con il Domenichino e poi con PietrodaCortona, col quale collaborò negli affreschi della cappella di palazzo Barberini (1631-32). La componente [...] compositivo di ispirazione emiliana (Domenichino, F. Albani, G. Reni). Principe dell'Accademia di S. Luca (1638), protetto da G. L. Bernini e dal card. F. Barberini, ebbe importanti commissioni (affreschi nella Sala della contessa Matilda in ...
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Pittore (Firenze 1578 - ivi 1650); allievo di G. Pagani (fino al 1605), poi del Passignano, che seguì a Roma, risentì inoltre del Cigoli. Artista dalla facile vena decorativa, fu assai attivo a Firenze [...] ). Nelle opere mature (SS. Gaetano da Thiene, Andrea Avellino e Francesco d'Assisi, 1640; Ritrovamento della vera croce, 1644; ambedue in SS. Michele e Gaetano) si evidenzia una maggiore monumentalità, dovuta forse all'influsso di PietrodaCortona. ...
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Famiglia di pittori olandesi (sec. 16º-17º). Il più noto è Abraham (Gorinchem 1564 - Utrecht 1651). Fu a Parigi (1580-83), quindi si stabilì a Utrecht, dove creò una fiorente scuola ed eseguì le sue opere [...] (Utrecht 1603 - Roma 1680), allievo di C. de Passe; attivo a Roma dal 1630 circa, incise oltre 400 stampe riproducenti quadri del Domenichino, di PietrodaCortona, di C. Ferri, i disegni di J. von Sandrart dalla collez. del marchese Giustiniani. ...
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Pittore (Roma 1610 circa - Treviso 1661). Si formò a Roma, dove risentì del Cavalier d'Arpino, di F. Albani e di PietrodaCortona, e fu in contatto con gli artisti postcaravaggeschi. Prima del 1629 si [...] . Subì l'influsso della pittura di Paolo Veronese, in un'interpretazione accademica e decorativa (Madonna e santi, 1641, Venezia, S. Pietro di Castello; Madonna e santi, 1656 circa, Venezia, S. Clemente; Ripudio di Agar, Treviso, Museo civico). ...
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Pittore (Audenarde 1630 - Firenze 1691). Protetto da Mattias e poi da Ferdinando de' Medici, poté formarsi presso G. Periccioli e PietrodaCortona ma, in varî soggiorni a Genova, Roma e Venezia, si arricchì [...] delle esperienze contemporanee dei paesaggisti fiamminghi, di S. Rosa, di P. Testa, e studiò i grandi maestri veneti. Dipinse soggetti religiosi (Maddalena in un paesaggio e Maddalena in estasi, in origine ...
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Pittore (n. Perugia 1626 - m. 1689). Attivo prevalentemente a Perugia, fu allievo di G. F. Bassotti e a Roma di PietrodaCortona; subì l'influsso di S. Rosa, particolarmente evidente nei paesaggi cui [...] soprattutto fu legata la sua fama (Marine, 1660 circa, Roma, galleria Pallavicini). Tra le numerose opere a Perugia si ricordano S. Giovanni Battista, in S. Filippo Neri; Madonna col Bambino e santi, 1674, ...
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Pittore e incisore (Gand 1663 - ivi 1743), allievo di F. Mierop e di H. van Cleef. Nel 1685, a Roma, fu alla scuola di C. Maratta. Tornato a Gand (1723), vi eseguì quadri d'altare, e trasse incisioni da [...] opere del Domenichino, di Annibale Carracci, di PietrodaCortona, ecc. Notevole il quadro I monaci di Baudeloo (Museo di Gand). ...
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Pittore (Laufen, Baviera, 1646 - Graz 1695). A Roma (1675 circa) studiò PietrodaCortona e i bolognesi; a Venezia avvicinò G. Langetti e A. Zanchi, e attraverso questi conobbe la scuola napoletana: si [...] formò così uno stile eclettico. Suo capolavoro è la decorazione del salone del castello di Eggenberg (1685), con tele e affreschi di soggetto mitologico ...
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