NICOLA da Rocca
Fulvio Delle Donne
NICOLA da Rocca (Nicolaus de Rocca). – Non si hanno molte notizie sulle origini di questo importante notaio e rinomato dictator, ma, in base al percorso da lui compiuto [...] 2007 («Edizione nazionale dei testi mediolatini» 19), ad ind.; C. Villa, «Per le nove radici d’esto legno». PierdellaVigna, N. della Rocca (e Dante): anamorfosi e riconversione di una metafora, in Strumenti critici, XV (1991), 1, pp. 131-144 ...
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SAN GERMANO, Pietro
Maurizio Ulturale
da. – Originario di San Germano (l’attuale Cassino), nel giustizierato di Terra di Lavoro, e figlio di Teodino, visse nella prima metà del XIII secolo; non conosciamo, [...] prevalentemente filosveva.
Nel dicembre del 1232, ritroviamo Pietro presso la Curia papale ad Anagni – con Enrico di Morra, PierdellaVigna e il giudice di Magna Curia Benedetto di Isernia – per trattare la tregua con le comunità lombarde (Riccardo ...
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NICOLA DA BARI
EEdoardo D'Angelo
Il nome di N., quale scrittore d'età sveva, ci è noto da un testo contenuto nel manoscritto 642 della Biblioteca Universitaria di Erlangen (sec. XV, cc. 233-236): si [...] che del logoteta del Regno effettua il suo allievo Niccolò da Rocca (ep. III, 45 del cosiddetto epistolario di PierdellaVigna, pubblicata anche in Huillard-Bréholles, 1865, doc. nr. 2, pp. 289-291: Magna laudum praeconia, de bonitate magistri Petri ...
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lieto
Andrea Mariani
L'aggettivo ha un notevole numero di occorrenze, in grande maggioranza nella Commedia (42 su 51; e si noti che solo sette appartengono all'Inferno). Nel suo uso proprio il termine [...] ", come si può riscontrare in If XIII 69 che' lieti onor tornaro in tristi lutti, gli onori che " avevano reso lieto " PierdellaVigna si rivelarono poi fonte di lutto e di sventura (per il concetto, cfr. If XXVI 136 Noi ci allegrammo, e tosto tornò ...
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ARRIGO TESTA
CCorrado Calenda
L'unica canzone che ci sia pervenuta con attribuzione, peraltro problematica, ad A. è Vostra orgolgliosa ciera. Essa compare in tutti e tre i grandi canzonieri delle origini [...] , 1895); c) il relitto, sempre secondo l'ipotesi del Monaci, di possibili destinatari originari, per esempio PierdellaVigna (*devineis), se non addirittura Mazzeo di Ricco, del cui cognome quella misteriosa parola sarebbe l'imperfetta traduzione ...
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PIPINO, Francesco
Marino Zabbia
PIPINO, Francesco. – Nacque a Bologna verso il 1270, da Rodaldo, membro di una famiglia di cui sono noti altri componenti che furono giudici e notai.
Entrato prima del [...] le cui caratteristiche fanno supporre il ricorso a una raccolta non sistematica di lettere connessa con il cosiddetto epistolario di PierdellaVigna.
L’ultima opera di Pipino, il Tractatus, si può dividere in tre parti: nella prima egli elencava i ...
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TOMMASO DA CAPUA
BBenoît Grévin
Se si è potuto parlare, con qualche esagerazione, di una "scuola di Capua" per qualificare la retorica fiorita alla corte imperiale e nella Curia nella prima metà del [...] del nome sotto il quale è stata raccolta, questa collezione di lettere presenta quindi strette analogie con quella di PierdellaVigna. Il parallelo è ribadito nei manoscritti, dove talvolta le due collezioni sono state ricopiate una di seguito all ...
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Retorica
Benoît Grévin
L'elaborazione e l'uso di una retorica latina raffinata è una componente fondamentale della cultura della corte di Federico II almeno per tre motivi. La pratica della retorica [...] ascoltatori coevi che i lettori successivi per la sua perfezione formale e la sua complessità.
fonti e bibliografia
PierdellaVigna, Friderici II imperatoris epistolarum libri VI, I, a cura di J.R. Iselins, Basileae 1740 (riprod. anast. Hildesheim ...
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glorioso
Sebastiano Aglianò
Presente in tutte le opere sicuramente dantesche, fuorché nelle Rime. Come per ‛ gloria ' (v.), si riconosce autentica solo la forma dotta. La dieresi di -ió- si ha sempre [...] impresa, così presente alla fantasia di D., sono que' glorïosi che passaro al Colco (Pd II 16). PierdellaVigna chiama glorïoso offizio (If XIII 62) la sua altissima carica, perché segno e fonte di potere e di grande considerazione. Provenzan ...
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radice
Domenico Consoli
Raramente in senso proprio: I' ho veduto già senza radice / legno ch'è per omor tanto gagliardo, / che que' che vide nel fiume lombardo / cader suo figlio, fronde fuor n'elice [...] l'amico da una donna bella ma negata all'amore vero. In altri due casi il vocabolo si riferisce a immagini dell'oltretomba: PierdellaVigna giura per le nove radici del legno in cui è incarcerato (If XIII 73), e Beatrice appare a D. mentre siede ...
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ufficio
uffìcio (meno com. uffìzio; raro offìcio, offìzio; ant. ufìzio, ufìcio, ofìcio, ofìzio) s. m. [dal lat. officium «dovere, cortesia, servigio; carica, funzione» (comp. di opus -ĕris «lavoro, opera» e -ficium «-ficio», con la stessa...
spera3
spèra3 s. f. [der. di speranza, esemplato sul provenz. ant. espera], letter. ant. – Speranza: Guardate ch’io non mora in vostra s. (Pier delle Vigne).