L’«eponimia monetale» (Caltabiano/Colace 1987), ovvero l’uso di derivare i nomi (ufficiali e/o popolari) delle monete dai nomi propri dei rispettivi emittenti, è un fenomeno noto fin dall’antichità, come [...] del XIV sec.) – da quello del responsabile della zecca napoletana dal 1298 al 1305, il fiorentino Gianni Gherardino: «La moneta picciola di Napoli si chiamano gherardini, però che Gherardino Gianni di Firenze gli fece battere, e lo re volle che per ...
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Per quanto marginale, soprattutto se paragonato al ruolo dell’inglese, del francese e dello spagnolo (si vedano i contributi di Rati, Piro e Vinciguerra in questa rubrica) o, per tutt’altro verso, al lascito [...] (vol. I, p. 273), e a lui faceva eco poco dopo un altro celebre viaggiatore, Gregorio Leti (1689: «[…] la più picciola, & indivisibile [moneta] chiamasi Heller, che quasi si perde nella mano», vol. I, p. 328).La possibilità di retrodatare la presenza ...
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Il canto XXXIII del Paradiso di Dante inizia con la preghiera di San Bernardo alla Madonna: gli occhi di Maria fissano San Bernardo e poi si alzano verso Dio, Dante è colto dall’impossibilità di esprimere a parole l’esperienza sconvolgente che ha davanti agli occhi e ai versi 94-99 dice:Un punto solo m’è maggior letargoche venticinque secoli a la ’mpresache fé Nettuno ammirar l’ombra d’Argo.Così la ...
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picciolo2
pìcciolo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. Nome del denaro ridotto di peso e di valore, quando furono coniati i primi grossi (v. piccolo2). b. Moneta fiorentina del valore di un quarto di quattrino: trovai ch’egli...
Letterato (Parenzo 1859 - Firenze 1912). Irredentista, scrisse Versi (1884) nel quale è evidente l'influsso di Carducci; tra i suoi saggi è da ricordare Letterati triestini (1893).
diserto
Con valore verbale il termine ricorre, nel senso di " abbandonato ", in If XXVI 102 quella compagna / picciola da la qual non fui diserto, e Pd XV 120 nulla [donna] / era per Francia nel letto diserta. Nel senso di " devastato ", e...