In botanica, simbiosi che si stabilisce fra alcune specie di batteri umicoli e le radici di piante Fanerogame (Asteracee, Brassicacee ecc.): i batteri si addossano alle radici o penetrano nella corteccia [...] della radice, ove occupano gli spazi intercellulari senza provocare la formazione di neoplasie o tubercoli ...
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Classe di Protozoi Sarcomastigofori comprendente il solo ordine Plasmodioforidi; sono parassiti obbligati intracellulari di animali o piante, inclusi tra gli Eumicetozoi in alcune classificazioni. Formano [...] spore flagellate a vita libera (zoospore) e spore durature associate in gruppi all’interno della cellula ospite. Le zoospore possono differenziarsi in gameti che si fondono a formare zigoti ...
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biologia Nella classificazione zoologica e botanica, nome con cui vengono indicati nell’uso comune animali o piante, in contrapposizione al nome scientifico con cui sono designati nella classificazione [...] sistematica (oggi l’uso di v. in questa accezione è stato per lo più sostituito con ‘comune’).
Con valore diverso, il lat. vulgaris fu adottato nella nomenclatura binomia di Linneo per denominare la specie ...
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In biologia, caratteristica adattiva degli organismi viventi che colonizzano substrati sabbiosi incoerenti e fortemente permeabili.
Le piante psammofile, dette psammofite, abbondano sulle dune mobili e [...] le arene marittime, quindi in ambiente arido; presentano adattamenti che permettono loro di sopportare, oltre all’aridità, altre condizioni ambientali sfavorevoli alla vita, come la mobilità estrema delle ...
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Meato o ponte, che attraversa le membrane citoplasmatiche, o plasmalemmi (➔ membrana), e unisce le cellule. Nelle piante, i p. attraversano il plasmalemma e la parete cellulare dei tessuti vegetali o delle [...] , cosicché, per la presenza dei p., che sono più o meno numerosi per ogni cellula, le diverse cellule vive di una pianta formano una sola unità plasmatica, il simplasto. Al centro della maggior parte dei p. corre il desmotubulo, una sottile struttura ...
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L'Ottocento: biologia. Studi sull'ereditarieta
Federico Di Trocchio
Studi sull'ereditarietà
I fenomeni dell'eredità biologica furono considerati fino a tutto il Settecento secondari e non particolarmente [...] costante e molto vicina al rapporto 3:1. Uno degli spunti più originali di questo approccio è l'aver considerato che la pianta che manifesta il carattere dominante può appartenere a un ibrido oppure a una varietà pura. Per esempio, un seme liscio può ...
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Polimeri naturali ad alto peso molecolare relativo (20.000-400.000), solubili in acqua, largamente diffusi nelle piante come costituenti delle pareti cellulari, in genere associati con un arabano o un [...] i batteri che causano la dissoluzione della lamella mediana, costituita da pectato di calcio, delle cellule dei tessuti vegetali (come nei marciumi delle patate); l’azione di tali batteri è utilizzata per isolare le fibre di varie piante tessili. ...
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Si dice di processo biologico controllato dalla quantità di ore di luce diurna come, per es., nelle piante la germinazione dei semi, l’induzione della fioritura ecc. (➔ fotoperiodismo). ...
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In biologia, la serie successiva di stadi e di cambiamenti che l’uovo (o l’ovocellula, nelle piante) e poi l’embrione attraversano in una sequenza ordinata nel tempo, per dare origine all’individuo di [...] quella determinata specie ...
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pianta
s. f. [lat. planta «virgulto», «pianta del piede»; la connessione con planus «piano1» e il rapporto di priorità tra i due sign. fondamentali della voce lat. sono molto incerti, così come il rapporto con il verbo plantare (da cui l’ital....
piantamento
piantaménto s. m. [der. di piantare], non com. – L’operazione di piantare, cioè di collocare una pianta nel terreno o metterla a dimora: il p. di un salice; il p. dei pioppi; l’operazione di conficcare nel terreno: il p. dei pali;...