Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] e larvale (metamorfosi) sia nell’adulto.
Botanica
La m. vegetale prende in considerazione ogni aspetto della forma e della struttura della pianta e delle sue parti, con riferimento ai rapporti tra le parti stesse e tra esse e l’intero organismo. È ...
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MIMETISMO (XXIII, p. 338)
Luciano Bullini
Le conoscenze sull'origine, l'evoluzione e il significato biologico del m. si sono grandemente accresciute negli ultimi trent'anni, da quando cioè questo fenomeno [...] affrontato con successo lo studio delle basi chimiche dell'inappetibilità di molte specie mimetiche e i rapporti tra queste e le piante tossiche di cui si nutrono. Gli ecologi hanno studiato i fenomeni di predazione differenziale sia in natura che in ...
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precocità Lo sviluppo di piante o animali anticipato rispetto alla norma.
Botanica
La p. nelle piante coltivate, permettendo un anticipo della maturazione e della raccolta, costituisce in certi casi [...] p., che è un carattere di razza che si manifesta costantemente e non in seguito a influenze esterne. Fra le piante coltivate sono soggette a prefiorire, per es., la barbabietola e la canapa: nella prima, la prefioritura si manifesta come fioritura ...
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VIVERRA (dal lat. viverra "furetto"; lat. scient. Viverra Linneo, 1758; fr. civette; sp. civeta; ted. Schleichkatze; ingl. civetcat)
Oscar De Beaux
Genere di Carnivori viverriformi o erpestoidi, che [...] di forme un poco meno snelle, con coda assai meno lunga e più villosa. Il rinario è minuto, la palma e la pianta sono nude. L'unica specie, Osbornictis piscivora Allen, dal colore rosso-castagno lucente, con macchie chiare sulla guancia e con la coda ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. L'inventario delle forme viventi
Jean-Marc Drouin
L'inventario delle forme viventi
Si narra che un tempo i Sette Saggi avessero ottenuto da Giove il permesso [...] da quando l'Erigeron canadensis venne trasportato dall'America ai giardini di Parigi; già i suoi semi si sono sparsi e questa pianta oggi è diffusa in Francia, in Italia, in Sicilia, in Belgio e in Germania" (L'équilibre de la nature, ed. Limoges, p ...
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Presenza, in una specie animale o vegetale, di due categorie di individui, che rivestono forme diverse. Se ne esistono più di due si parla di polimorfismo. Il d. più comune, specie tra gli animali, è il [...] fra generazioni partenogenetiche e anfigoniche (per es., afidi, fillossera ecc.).
In botanica sono casi di d. la presenza su una stessa pianta di due tipi di fiori, cioè casmogami e cleistogami (per es., violetta); la tendenza che si osserva in certe ...
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GOTTI, Alfredo Luigi
Stefano Arieti
Nacque a San Giovanni in Persiceto, presso Bologna, il 31 marzo 1839 da Giovanni Battista e da Gaetana Maccaferri.
Giovanni Battista, nato nel 1795 da Domenico e [...] volgare applicata alla cura delle malattie dei bruti (Torino 1833), nella quale descrisse l'efficacia della somministrazione della pianta nel trattamento delle convulsioni dei bovini.
Anche il fratello Pompeo, nato nel 1830 e morto nel 1859 in ...
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Biologia
Negli organismi a sessi separati, si definisce m., e si indica con il simbolo ♂, l’individuo che produce i gameti maschili destinati a fecondare i gameti femminili in vista della riproduzione. [...] femminile, appartenendo alla generazione diploide (o sporofito); parimenti si dice, impropriamente, fiore maschile o anche pianta maschile quella che porta solo stami.
Scienze sociali
Si chiama maschilismo (in contrapposizione polemica a femminismo ...
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Anatomia
La regione posteriore del torace, che confina in alto con la nuca, in basso con la regione lombare, ai lati con le regioni costale e scapolare. La regione del d. descrive una leggera curva a convessità [...] o ventrale; per es., i talli di molte Alghe e Funghi, i rizomi (sigillo di Salomone), le foglie a lamina ampia di moltissime piante, i fiori zigomorfi ecc.
Editoria
Il d. di un libro (o costola) è la parte del volume che risulta dalla cucitura dei ...
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Botanica
Complesso dei fiori periferici, ligulati nel capolino (detto raggiante) delle Asteracee a corolle dimorfe come le margherite.
Nelle infiorescenze a ombrella composta (per es., Apiacee), sono detti [...] questi sono più brevi, attraversano le produzioni secondarie del cambio e non raggiungono né il midollo né il periciclo. In alcune piante (per es., querce) i r. midollari sono ben visibili anche a occhio nudo nella sezione trasversale di un fusto. La ...
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pianta
s. f. [lat. planta «virgulto», «pianta del piede»; la connessione con planus «piano1» e il rapporto di priorità tra i due sign. fondamentali della voce lat. sono molto incerti, così come il rapporto con il verbo plantare (da cui l’ital....
piantamento
piantaménto s. m. [der. di piantare], non com. – L’operazione di piantare, cioè di collocare una pianta nel terreno o metterla a dimora: il p. di un salice; il p. dei pioppi; l’operazione di conficcare nel terreno: il p. dei pali;...