Scrittore statunitense (Newark, New Jersey, 1933 - New York 2018) di origine ebraica. Enfant terrible della narrativa ebraico-americana, R. ha mantenuto un suo ruolo di coscienza critica nell'ambito di questo filone letterario e, più in generale, della letteratura americana contemporanea, estendendo la sua satira corrosiva e dissacrante dalla comunità di origine all'intera società statunitense, per ...
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Critico inglese (Isola di Man 1919 - Cambridge 2010), prof. di letteratura ingl. nelle univ. di Reading (1949-58), Manchester (1958-65), Bristol (1965-67), Londra (1967-74) e Cambridge (1974-82), K. occupò un [...] 's guide to the 20th century writers (1996, con P. Parker), Shakespeare's language (2000), Pleasing myself: from Beowolf to PhilipRoth (2001), Life after theory (2003, con J. Derrida, T. Moi e C. Norris), The age of Shakespeare (2004), Concerning E ...
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LEVI, Primo
Simona Foà
Nacque a Torino, il 31 luglio 1919, da Cesare e da Ester Luzzati.
I genitori erano ebrei piemontesi (il padre, ingegnere, aveva talvolta soggiornato all'estero per lavoro), si [...] alla promozione dei suoi libri sono i viaggi compiuti negli Stati Uniti nel 1985 e a Londra nell'aprile 1986. Qui incontrò PhilipRoth, al quale qualche mese più tardi concesse una lunga intervista che uscì in ottobre su The New York Review of books ...
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Nicola Lagioia
I narratori e la finanza
Cambiamento nella letteratura come nell’economia. Molti autori di libri e film si sono occupati del neocapitalismo: da D.F. Wallace a Don DeLillo, da Stanley Kubrick [...] e per tentare di scoprirlo ricorre a uno scrittore, il Walter Siti-personaggio che, simile in questo allo Zuckerman di PhilipRoth, prova a rimettere insieme i tasselli al di là della speranza di ottenere un disegno compiuto. Un disegno compiuto, nel ...
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Narrativa
Claudio Magris
di Claudio Magris
Narrativa
sommario: 1. Tramonto dell'epica e crisi del romanzo: la dissoluzione del grande stile. 2. Totalità e regressione: la cancellazione del soggetto [...] grandezza. Uno dei lieviti della letteratura austro-tedesca (Joseph Roth), russa (Il'ja Erenburg) o americana (Saul Bellow, gli sportelli senza fine della fittizia Old town da cui l'eroe di Philip K. Dick non può fuggire (Time out of joint, 1959). È ...
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americanocentrico
(americano-centrico), agg. Relativo alla concezione che considera gli Stati Uniti d’America come fulcro di equilibri politici e culturali. ◆ Un vertice arabo con l’Irak rappresenta tuttavia una rottura dello schema americano-centrico...
smagatezza
s. f. Atteggiamento di realismo disincantato, privo di illusioni. ◆ Due mesi fa, Parigi vide sbarcare 200.000 cacciatori che denunciavano le direttive europee sull’uccellagione. Si direbbe una causa meno cruciale del pericolo totalitario,...