GHEDINI, Fernando Antonio
Raffaella De Rosa
Nacque a Bologna il 19 ag. 1684 da Pietro Alberto e da Caterina Mingarelli.
Medico, naturalista, filosofo e letterato, attese dapprima agli studi di grammatica [...] a distruggere quanto rimaneva dell'odiata maniera seicentista in nome di un ritorno allo studio degli antichi lirici (Pindaro e Petrarca in primo luogo). Non è attendibile però la diffusa credenza che fu proprio lui a trascinare il Manfredi nella ...
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BAREZZI, Barezzo
Alfredo Cioni-Claudio Mutini
Nacque a Cremona intorno al i 560, figlio di un Giovan Maria, che forse proveniva dal contado e si era stabilito in città in epoca recente. Intorno al 1578 [...] ); Lettere scritte a diversi (1602); Discorso sul poemetto del Tansillo: Le lacrime di s. Pietro (1606); Discorso sul Petrarca (1629). A questa varietà di intenti e di iniziative non corrisponde tuttavia la buona qualità delle edizioni, quasi tutte ...
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CORSUTO, Pietro Antonio
Ninni Pennisi
Poche le notizie sulla vita e la figura del Corsuto, nato a Saponara (nella provincia di Messina) nella prima metà del secolo XVI. Studiò a Napoli, dove si addottorò [...] , venendo "da cose sì grandi in così vil bassezza di ragionare" (p. 7), non è riscontrabile, invece, nella lingua di Petrarca e Boccaccio che appaiono grandi al C. "perché soli con ottimo giudizio separarono il dir nobile da quello del volgo" (p. 9 ...
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CARNIANI, Teresa
Giovanna Sarra
Nata a Firenze nel 1785 da Cipriano e da Elisabetta Fabbroni, ancora bambina fu istruita nella geometria dal dotto zio Giovanni Fabbroni; ma la madre volle abituarla [...] del novembre 1827. Altri lavori degni di considerazione sono il volgarizzamento Alla Maestà di Carlo IV imperatore esortazione di F. Petrarca per la pace d'Italia (Firenze 1827) e le trentun ottave anonime, Firenze tornata al granducal governo l'anno ...
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BECCARI (del Beccaio), Antonio
Mario Marti
Rimatore più noto come Antonio da Ferrara, dalla città ove nacque nel 1315. Suo padre, Tura, esercitava il mestiere del beccaio forse tradizionale nella sua [...] finì poi per temperare questo giudizio nelle Seniles (III, 7), additandolo come "vir non mali ingenii sed vagi". Oltre che col Petrarca, il B. ebbe scambi poetici col fratello Nicolò, con Fazio degli Uberti, con Gano da Colle, con Cecco di Meletto de ...
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EGIO, Benedetto
Franco Pignatti
Umanista spoletino, vissuto nel sec. XVI, sul quale possediamo scarse notizie biografiche.
Il letterato Evenzio Pico, anch'egli di Spoleto, che dovette conoscere l'E. [...] Giraldi e i Commentarii linguae graecae di G. Budé; accenni riguardano Erasmo, G. Agricola, e il Trionfo d'amore di F. Petrarca. Una menzione di G. B. Pio come "praeceptor meus" indica nel celebre umanista bolognese il o uno dei maestri dell'E ...
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CANOBIO (Canobius, de Canobio), Antonio
Guglielmo Gorni
Fu figlio di Giacomo, funzionario di Filippo Maria Visconti, e di Polonia Ligurni, e fratello di Bartolomeo. Nacque a Milano sul principio del [...] quest'ultimo il dialogo si conclude. È notevole che il discorso di Luchino sull'eluttabilità d'amore contenga un'effusa digressione sull'amore del Petrarca per Laura, "matrona patavina": si tratta di una significativa testimonianza della fortuna del ...
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CERESETO, Giovanni Battista
Francesco Muzzioli
Nacque ad Ovada (Alessandria) il 18 giugno 1816 da Tommaso, pittore, e da Cattarina Calcagno, e, compiuti i primi studi presso le Scuole pie, entrò nell'Ordine [...] di suscitare l'entusiasmo "patriottico" degli alunni basato sullo studio degli autori maggiori (si tocca Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto e Tasso), convinto fosse importante dare ai giovani una solida intelaiatura. Di ispirazione vichiana ...
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ESTE, Ugo d'
Gianluca Battioni
Nacque a Ferrara dal marchese Obizzo (III), signore di Ferrara e di Modena, e da Lippa Ariosti il 18 ott. 1344. Il 3 marzo 1350 figura già compreso nella bolla con cui [...] frati minori dove riposava anche il padre Obizzo.
In gran parte, la notorietà dell'E. è legata al rapporto con Francesco Petrarca. Il poeta, che già era transitato per Ferrara nel 1348, ma che ha lasciato un ragguaglio dettagliato solo per la dimora ...
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GIOVANNI Cieco da Parma
Anna Laura Saso
Nato a Parma (e non a Firenze come sostennero Rua, Flamini e Rossi), fu poeta improvvisatore e cantastorie attivo nella seconda metà del XV secolo.
Assai scarse [...] di un banchetto offerto in suo onore dal duca Ercole.
Autore di medio livello, non eccelso né originale imitatore del Petrarca, dotato di una discreta cultura umanistica, G. si distinse per la sua vena estemporanea. Non è stata ancora approntata un ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchista
s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Imitatore, nella poesia, dello stile del Petrarca: i p. italiani del Cinquecento. 2. Studioso dell’opera e della vita del Petrarca.