GIOVANNI da San Miniato
Viviana Pelloni
Nacque a Firenze il 7 luglio 1360 da Duccio, originario di San Miniato e notaio in Firenze, dove frequentava la cerchia di Zanobi da Strada e Francesco Nelli.
Poche [...] di s. Gregorio (1415), l'epistola di Alberto degli Albizzi a Martino V (1417) e il De remediis utriusque fortunae di Francesco Petrarca, in due libri, il primo terminato nel 1426, il secondo nel 1427. I Rimedi furono stampati nel 1549, in un'edizione ...
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Guarini, Alessandro
Arnaldo Di Benedetto
Letterato (Ferrara 1563 circa; m. nel 1636), figlio di Battista. Interessa la storia della critica dantesca il suo dialogo Il farnetico savio overo il Tasso [...] parallelo canonico Omero-Virgilio è detto " Non sapete voi che tra gli eccellenti non si dà paragone? ", così per quello D.-Petrarca il G. vuole che " dell'uno la lode sia senza il biasimo dell'altro ". Per un tentativo di caratterizzazione dei due ...
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CIVITALI, Bartolomeo
Paolo Veneziani
Nacque a Lucca nella prima metà del sec. XV da Giovanni, di famiglia originaria di Cividale del Friuli trasferitasi a Lucca agli inizi del secolo; fu fratello di [...] fu il primo ad esercitare nella sua città.
Infatti il 17 maggio si finì di stampare a Lucca un'edizione dei Trionfi di Francesco Petrarca che reca la sottoscrizione del C. e della quale si sono conservati pochissimi esemplari. Ma se il C. era, come è ...
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Vecchietti, Giambattista
Franco Mancini
Mercante e viaggiatore (sec. XVI), nativo di Cosenza ma di padre toscano; effettuò vari viaggi col fratello Girolamo fino in India (1584-1608), svolgendo anche [...] le sue tornate in Palazzo Pitti, al fine di risolvere quesiti di carattere letterario, specialmente riguardanti l'interpretazione di luoghi del Petrarca e di D. (ma in grande onore fu anche tenuto T. Tasso).
Il V., che operava presso gli Alterati con ...
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Storico latino (n. Padova 59 a. C. - m. 17 d. C.), autore di una storia di Roma dalla fondazione della città (ab Urbe condita libri) alla morte di Druso (9 a. C.). Di questa vasta trattazione in forma [...] e nel Rinascimento, a cui le storie di L. offrivano illustri esempî di virtù umane, quali artefici di alti destini. Petrarca si ispirò a Livio in larghe parti dell'Africa e del De viris e intervenne nella tradizione manoscritta, riunendo i libri ...
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sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti [...] sul piano della canzone come grande metro della poesia lirica, e tale restò per tutto il 16° secolo. Sull’onda del petrarchismo si diffuse fuori d’Italia. In Francia fu introdotto da C. Marot, che ne variò la struttura (sonnet marotique: 3 stanze ...
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Filologo e storico tedesco della letteratura (n. Delitzsch, Lipsia, 1911 - m. 1998), prof. (dal 1957) di filologia romanza all'univ. di Marburgo. Si è occupato soprattutto di storia dell'Umanesimo e della [...] Literatur des Quattrocento (1965); Die Rezeption der Antike in den Romanischen Literaturen der Renaissance (1976, trad. it. 1980); Petrarca (1976); Machiavelli (1985); e le ediz. della Poetica di G. C. Scaligero (1964) e del De philologia di ...
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GUGLIELMO da Pastrengo
Remigio Sabbadini
Guglielmo di Iacopo nacque a Pastrengo, da cui si denominò, verso il 1290; morì a Verona il 30 agosto 1362. Fece gli studî giuridici sotto Oldrado da Ponte, [...] del podestà (1324-25, 1354); ambasciatore nel 1323 a Venezia, nel 1339 alla corte pontificia in Avignone. Ivi strinse col Petrarca un'amicizia che si rinsaldò nelle visite di questo a Verona. G., al pari di Benzo d'Alessandria (v.), suo contemporaneo ...
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POLENTON, Sicco
Paolo Viti
POLENTON, Sicco. – Figlio di Bartolomeo Ricci, detto Polenton, nacque a Levico, in Valsugana, nel 1375 o più probabilmente nel 1376. La famiglia era originaria di Padova e [...] e greci ne’ secoli XIV e XV, I, Firenze 1904 (rist. anast. 1967), p. 184; A. Solerti, Le vite di Dante, Petrarca e Boccaccio scritte fino al secolo decimosettimo, Milano 1904, pp. 154 s., 320-328, 694; C. Trabalza, La critica letteraria, Milano 1915 ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] il volgare come lingua di cultura. Solo gli umanisti operanti a Firenze, dato che le Tre Corone trecentesche, Dante, Petrarca e Boccaccio, sono sentite come un patrimonio patriottico, si misurano con esso dando vita a un umanesimo volgare che ha ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchista
s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Imitatore, nella poesia, dello stile del Petrarca: i p. italiani del Cinquecento. 2. Studioso dell’opera e della vita del Petrarca.