PIETRO Piccolo da Monteforte
Andrea Labardi
PIETRO Piccolo da Monteforte. – Nacque probabilmente a Monteforte Irpino tra il 1306 e il 1308.
Allievo di Bartolomeo da Capua (Grammatico, 1562, c. 163v), [...] in Id., I miei studi storici delle cose abruzzesi, Lanciano 1893, in partic. pp. 101-149, 154-157); M. Vattasso, Del Petrarca e di alcuni suoi amici, Roma 1904, pp. 32 s.; A. Miola, Catalogo topografico-descrittivo dei manoscritti della R. Biblioteca ...
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squatrare (isquatrare)
Maria Adelaide Caponigro
Metatesi di ‛ squartare '. Ricorre in If VI 18 graffia li spirti ed iscoia ed isquatra (con protesi di i-), a indicare l'atto di " fare a pezzi ", " con [...] tratta di " vocabolo popolare " secondo il Parodi, in cui si hanno anche considerazioni sui valori semantici del verbo sino al Petrarca e al Boccaccio (cfr. Lingua 242), con esempi anteriori a D.: cfr. Monte Andrea Tanto m'abonda, in cui si ritrova ...
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previso
Domenico Consoli
Latinismo per " previsto ", " preveduto ", occorrente in Pd XVII 27 saetta previsa vien più lenta: la sentenza, comunissima nella letteratura medievale (Giovanni da Viterbo, [...] in Evang. n. 1 " Minus enim iacula feriunt, quae praevidentur ", e poi Tomm. Sum. theol. II Il 123 9). Anche il Petrarca dirà: " piaga antiveduta assai men dole " (Trionfo del tempo 72).
Bibl. - V. Crescini, Saetta previsa, Venezia 1917; E.G. Parodi ...
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Poeta inglese (n. prob. a Londra tra il 1340 e il 1345 - m. Londra 1400). Era nel 1357 paggio di Lionel, duca di Clarence, terzogenito di Edoardo III, partecipò (1359) alla spedizione di Edoardo III in [...] dall'influsso del Roman de la rose e dei poeti francesi minori, conobbe in Italia le opere di Dante, Boccaccio e Petrarca, che ebbero su di lui una profonda influenza. Dal 1374 al 1391 ebbe nomine e cariche importanti. Conobbe i classici latini ...
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Letterato ed editore (Padova 1686 - ivi 1766). Insegnò filosofia dapprima (1727-36), poi (fino al 1760) lettere greche e latine all'univ. di Padova. Scrisse Carminun libri tres (1725; 2a ed. 1742); De [...] tipografica e filologica: tra le edizioni, per lo più letterarie, ricordiamo il Boezio (1721); l'Aminta di Tasso (1722); Le Vite di Dante e del Petrarca di L. Bruni (1727); le Rime di Petrarca (1737); il Poliziano (1749 e 1751); Properzio (1755). ...
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Famiglia di tipografi e di librai attiva (1483-1606) a Trino di Monferrato e a Venezia. Il primo fu Bernardino, detto Stagnino, cui seguì Giovanni il Vecchio (m. 1540) che stampò a Trino, a Torino (Orlando [...] si rese benemerito favorendo la diffusione di importanti testi della letteratura italiana: 22 volte stampò le Rime del Petrarca, 8 volte il Decameron, 28 volte l'Orlando Furioso; pubblicò opere di scrittori contemporanei, libri spagnoli e traduzioni ...
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Nella metrica, particolare forma di iato fra due vocali consecutive, la prima in fine e la seconda all’inizio di parola, nei casi cioè in cui normalmente si fa l’elisione: ne risultano due sillabe metriche [...] nelle opere drammatiche, quando c’è cambiamento d’interlocutore. Nella poesia italiana, d’uso frequente nel Duecento e in Dante, rara in Petrarca, fu bandita dalla lirica col Bembo e i trattatisti cinquecenteschi, perché considerata un’imperfezione. ...
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SEMINARA (A. T., 27-28-29)
Giuseppe Isnardi
Piccola città della provincia di Reggio Calabria sulle estreme pendici NO. dell'Aspromonte, leggermente acclivi e fertilissime di uliveti e vigneti. Sorse [...] maggiori della cultura e della vita religiosa neogreca in Calabria. Di Seminara fu il monaco Barlaam maestro di greco del Petrarca. Ebbe parte assai notevole, per la sua situazione strategica fra la piana di Palmi e lo Stretto, nelle guerre dell ...
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Scrittore tedesco, nato a Parigi il 21 marzo 1806, morto a Vienna il 21 marzo 1865; figlio di Helmine v. Ch. (v.), che seguì, bambino, in Germania dopo il divorzio di lei. Amico del Bauernfeld e di Moritz [...] Wanda Wielopolska (1831), Der fromme Jude (1845), Der fahrende Schuler (1855). Compose anche Künstlerdramen, fra cui un Petrarca (1832). Militò nel gruppo cattolico; non prive d'interesse sono le memorie autobiografiche (Erinnerungen, 4 voll. 1863 ...
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CAPORALI, Cesare
Claudio Mutini
Nacque in data tradizionalmente fissata al 20 giugno 1531, a Perugia, da Camillo.
Secondo le notizie forniteci dal Cavallucci riguardo alla sua formazione intellettuale, [...] erbe raccontano storie patetico-comiche, le dita dei piedi si trasformano in dattili e spondei, le canzoni d'amore di Petrarca costituiscono le colonne di un grande tempio, di cui le ottave sono i fregi, ove lo scrittore viene accolto da Bonagiunta ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchista
s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Imitatore, nella poesia, dello stile del Petrarca: i p. italiani del Cinquecento. 2. Studioso dell’opera e della vita del Petrarca.