Uomo politico e umanista (Firenze 1396 - Napoli 1459). Dal 1437 al 1452 fu continuamente membro delle magistrature di Firenze e inviato nelle più importanti legazioni. Venuto in dissidio, per motivi politici, [...] storiche (Historia Pistoriensium), molte orazioni, dissertazioni filosofiche e teologiche, biografie, tra cui quelle di Dante, Petrarca, Boccaccio e la Vita Nicolai V. Significativo come espressione della nuova concezione rinascimentale dell'uomo, è ...
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Ballerino e coreografo francese (Marsiglia 1927 - Losanna 2007). L'importanza di B. non risiede solo nella sua polivalente produzione coreografica, ma anche nell'aver portato verso la danza un nuovo, vasto [...] balletti anche su problematiche e musiche contemporanee (Per la dolce memoria di quel giorno, 1974: moderna interpretazione dei Trionfi del Petrarca, con musiche di L. Berio). B. ha inoltre lavorato per la televisione, il cinema, l'opera e il teatro ...
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Poeta fiammingo (Brecht, Anversa, circa 1539 - Anversa 1595). Di famiglia patrizia, convertito al protestantesimo, nel 1567 dovette lasciare Anversa in seguito a un moto calvinista; fu a Londra, Parigi [...] oft toon-eel ("Il teatro ovvero il palcoscenico"), composto da un testo in prosa e da ventuno poesie, in gran parte rielaborazioni da Petrarca e J. du Bellay. La raccolta di versi Het bosken ("Il boschetto", 1570-71) è il primo esempio di lirica ...
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Scrittore polacco (Leopoli 1895 - Varsavia 1978). Prof. (dal 1945) di filologia classica nell'univ. di Lublino, scrisse romanzi e racconti spesso ispirati a temi tratti dall'antichità (Eros na Olimpie [...] , Niebo w płomieniach ("Il cielo in fiamme", 1936), ritrae la crisi spirituale dell'adolescenza. Autore di saggi su Petrarca, Rousseau, Wilde, traduttore (notevole la sua versione in prosa dell'Odissea, 1953), P. ha lasciato anche scritti critico ...
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Stampatore di Trino (sec. 15º-16º), della famiglia di tipografi Giolito de' Ferrari (Stagnino è il soprannome con cui usò firmarsi), attivo a Venezia dal 1478 (Lectura super prima parte infortiati di A. [...] liturgiche (per es., il Breviario per Magonza, 1495), di classici (Aristotele, 1498; Virgilio, 1507), di Dante (1512, 1520, 1536), di Petrarca (1513, 1519, 1522). Per un certo tempo collaborò con Johann Herbert. Nel 1521 e 1522 era a Torino. La sua ...
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Poeta scozzese, nato a Hawthornden il 13 dicembre 1585, morto ivi il 4 dicembre 1649; dal maniero famigliare, che a lui passò dopo la morte del padre nel 1610, gli venne l'appellativo of Hawthornden. Studiò [...] ). Ma più che per le poesie, che rivelano pregi di stile se non d'originalità d'invenzione (il D. è stato chiamato "il Petrarca scozzese"), il D. è ricordato per il diario da lui tenuto delle sue conversazioni con Ben Jonson, che lo visitò durante il ...
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DANIELLO, Bernardino
M. Raffaella De Gramatica
Della famiglia Danielli da Pisa, nacque a Lucca intorno alla fine del '400.
Della famiglia Danielli il Libro di Cancelleria della città di Lucca registra [...] Stato.
Il Tiraboschi ebbe parole di lode per questa fatica del D., mentre sorte più controversa ebbero i suoi commenti a Petrarca e Dante. Il primo, pubblicato nel 1541, ebbe un discreto successo e vide nel '49 una seconda edizione. Il Commento alla ...
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Algarotti, Francesco
Domenico Consoli
Non può certo affermarsi che l'opera di D. rientri nell'ambito dei più vivi interessi del letterato e critico veneziano F.A. (1712-1764), o ne costituisca un punto [...] di moderata adesione alle idee illuministiche l'A. era portato a condannare la tradizione accademica e con essa D., Petrarca e Bembo. Ma proprio l'esigenza di concretezza, la perseguita identità di parola e pensiero, vale a dire le richieste ...
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MARRADI, Giovanni
Gianluca Corradi
– Nacque a Livorno il 21 sett. 1852 da Benedetto e da Chiara Fiorini, modesti commercianti originari di Empoli. Dopo le scuole elementari proseguì gli studi all’istituto [...] alla drammaturgia di V. Alfieri, P. Metastasio e W. Shakespeare; alla poesia arrivò più tardi, leggendo i classici, da F. Petrarca a G. Leopardi. Lo zio paterno, Michele Marradi, che gli trasmise la passione per la composizione in versi, nel 1869 lo ...
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Arte e uso di comporre versi all’improvviso, senza preparazione e meditazione, o di comporre musica nell’atto stesso di eseguirla. È detta i. l’opera stessa, letteraria o musicale che si compone improvvisando. [...] Cicerone (De orat. III, 194) ricorda l’abilità di Antipatro di Sidone di «fundere ex tempore» versi di ogni metro. Petrarca, riprendendo la notizia da Cicerone, ne trae motivo per biasimare gli improvvisatori della sua epoca (Rerum mem. libri III, 36 ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchista
s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Imitatore, nella poesia, dello stile del Petrarca: i p. italiani del Cinquecento. 2. Studioso dell’opera e della vita del Petrarca.