Cardatore (m. Milano 1630); commissario della Sanità al tempo della peste del 1630, è una delle principali vittime, insieme con il barbiere G. G. Mora, del processo milanese degli untori reso celebre da [...] A. Manzoni ...
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Giurista bolognese (n. Bologna intorno al 1274 - m. ivi di peste nel 1348), professore a Bologna, dov'ebbe scolaro Bartolo da Sassoferrato. Scrisse Lecturae al Digestum vetus e al Codice, Quaestiones et [...] disputationes, brevi trattati (in Tractatus universi iuris, III, IV, VI, IX). Nel metodo appare ancora legato all'indirizzo dei glossatori e poco proclive alle tendenze dialettiche ultramontane ...
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GEORGILLA, Emanuele ('Εμμανουὴλ Γεωργιλλᾶς)
Guido Martellotti
Autore di una descrizione della peste di Rodi del 1448-50 (Τὸ ϑανατικὸν τῆς Ρόδου, in 644 versi politici rimati) - della quale egli si dichiara [...] testimone oculare - e di una delle versioni della Leggenda di Belisario (‛Ιστορικὴ ἐξήγησις περὶ Βελισαρίου, in 840 versi politici).
Scritta in stile sciatto e prolisso e in una lingua che rivela l'origine ...
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Uomo politico (Torino 1602 - ivi 1672); eroico sindaco di Torino durante la peste del 1630, fu uno dei delegati piemontesi ai negoziati per il trattato di Münster (1648) e poi presidente della Camera dei [...] conti del ducato di Savoia (dal 1652) ...
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Medico (Milano 1580 - ivi 1661). Fu protomedico di Milano nel periodo della famosa peste del 1630, sulla quale ha lasciato un'opera importante: Ragguaglio dell'origine e giornali successivi della gran [...] peste del 1629-30-31 (1648). ...
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LORENZETTI, Ambrogio
Arduino Colasanti
Pittore, nato a Siena, morto ivi, probabilmente di peste, nel 1348. Il primo ricordo è la data 1319 scritta sotto una Madonna nella chiesa di S. Angelo in Vico [...] l'Abate, presso Firenze, l'ultimo risale all'11 novembre 1347, quando egli è citato come membro del Consiglio dei paciari. Durante il suo primo soggiorno in Firenze, provato dalla Madonna di Vico l'Abate, ...
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FULGOSIO, Raffaele
Giuseppe Ermini
Giureconsulto italiano, nato a Piacenza nel 1367, morto di peste a Padova nel 1427. Fu scolaro nello studio bolognese di Bartolomeo da Saliceto e di Cristoforo da [...] Castiglione e nel 1389 professore di diritto nell'università di Pavia. Dieci anni dopo lo troviamo a insegnare a Piacenza; nel 1407 era allo studio di Padova, dove restò fino alla morte, prestando più ...
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Fu monaco irlandese e morì di peste nel 664. Fu attratto dalla fama di S. Finian e dei suoi discepoli alla grande scuola irlandese di Clonard, di cui divenne rettore nel 650. Per la sua dottrina fu quasi [...] senza rivali ai suoi tempi, ed invero egli mostra una grande erudizione nella sua Interpretatio mystica progenitorum Chrisiti (pubblicata solo in parte a Lovanio nel 1667, e di nuovo nella Bibl. Patrum ...
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sgridare (isgridare)
Antonietta Bufano
In If XXXII 79 Piangendo mi sgridò: " Perché mi peste?... ", dove il Petrocchi annota: " come a Inf. XVIII 118, ‛ gridare ma con voce di rimbrotto '; la maggior [...] frequenza di gridare... spinge vari copisti ad intervenire ".
In entrambi i casi, infatti, il verbo esprime il risentimento dei dannati che D. ha in qualche modo provocato: qui si tratta di Bocca degli ...
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Tumefazione delle linfoghiandole inguinali, senza riferimento alcuno a una causa specifica (adenite inguinale acuta, peste, linfogranuloma inguinale di Nicolas-Favres, adenopatia consensuale da ulcera [...] venerea ecc.). Per estensione, qualsiasi tumefazione del sottocutaneo ben visibile alla superficie del corpo ...
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peste
pèste s. f. [dal lat. pestis «distruzione, rovina, epidemia», prob. affine a peior, pessimus]. – 1. a. Malattia infettiva e contagiosa, ad alta mortalità, dovuta al batterio Yersinia pestis, trasmesso all’uomo dalle pulci dei generi...
pesta
pésta s. f. [der. di pestare (o femm. sostantivato di pesto); v. anche pista]. – 1. a. Orma, impronta lasciata sul terreno da animali o persone; è usato quasi esclusivamente al plur.: i cacciatori seguono le p. della selvaggina; improvvisamente...