Nome («Grande Madre») che i Romani diedero alla dea frigia Cibele, traducendo la formula greca Μεγάλη Μήτηρ, quando il suo culto entrò in quello pubblico romano. Secondo la tradizione la dea fu introdotta [...] a Roma il 4 aprile 204 a.C. per suggerimento dei Libri Sibillini, e vi giunse da Pessinunte e da Pergamo sotto la forma di una pietra nera; ospitata nel tempio della Vittoria al Palatino, il 10 aprile 191 a.C. le fu dedicato un suo tempio. Questa ...
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(gr. Κυβέλη, lat. Cybĕle) Divinità identificata con la Grande Madre, dal 2° millennio a.C. oggetto di culto nel mondo antico a partire da una vasta area dell’Asia Minore, poi in Grecia e in Occidente (Kubaba).
La [...] ° sec. a.C., fu poi diffuso in tutto il mondo romano, è la C. già venerata dai Frigi, che aveva a Pessinunte il suo santuario principale. Caratteristica primaria del culto era l’orgiasmo sfrenato: i devoti si esaltavano al fragore di timpani, cembali ...
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(gr. ῎Αττις ) Antichissima divinità frigia che si diffuse dapprima in Grecia poi in Italia, a Roma e nelle province fino al sec. 5° d.C. Il suo mito e il suo culto erano strettamente associati a quelli [...] e Agdistis e la Gran Madre se ne innamorano. Al banchetto di nozze per A. e la figlia di Mida, re di Pessinunte, Agdistis, ispirando un furore incontenibile, induce tutti i presenti ad autoevirarsi. A. si mutila sotto un pino, muore, e dal suo sangue ...
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