L'evoluzione temporale dei sistemi - in particolare di quelli deterministici, cioè tali che la conoscenza del sistema a un dato istante ne determina tutta l'evoluzione futura - è stata negli ultimi decenni [...] e, soprattutto, di Lagrange sulla struttura dello spazio delle fasi del sistema planetario, e i successivi lavori di Poincaré, che perfezionò i metodi perturbativi e la loro applicazione nell'ambito della meccanica celeste. Proprio questo fu il ...
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LAPLACE, Pierre-Simon, marchese de
Giuseppe Armellini
Astronomo e matematico, nato a Beaumont-en-Auge (Calvados, Francia) il 23 marzo 1749, morto il 5 marzo 1827 a Parigi. Di modesta famiglia di agricoltori, [...] e scoperte più importanti del L. sono: 1. la spiegazione delle perturbazioni mutue di Giove e Saturno, per le quali, mentre uno di con equazioni della forma (1).
Però, mentre le teorie planetarie del L. sono ancom applicate dagli astronomi, la sua ...
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HALLEY, Edmund
Emilio Bianchi
Astronomo, nato a Londra il 19 ottobre 1656, morto a Greenwich il 14 gennaio 1742. Studiò a Oxford, e nel 1676 pubblicò una memoria sulle teorie planetarie. Nello stesso [...] 1682, fu da lui identificata come uno stesso astro, e che trovò in A.-C. Clairaut il poderoso calcolatore delle perturbazionì degli elementi orbitali. Trattò dei passaggi di Venere sul disco del Sole preveduti per gli anni 1761 e 1769, designandoli ...
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SOLE E PIANETI
Guglielmo Righini
Claudio Chiuderi
Robert W. Noyes
Roman Smoluchowski
Sole, di Guglielmo Righini
La struttura interna del Sole, di Claudio Chiuderi
Attività solare, di Robert W. Noyes
Origini [...] volta, dà origine, in un secondo tempo, a un sistema planetario. Il campo magnetico solare svolge, in questo caso, un' appena 1 km/h. Le orbite delle comete vengono perturbate piuttosto facilmente, poiché i loro nuclei hanno una piccola massa ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Meccanica e scienza del moto
Domenico Bertoloni Meli
Meccanica e scienza del moto
Il contesto intellettuale, istituzionale e sociale
Scrivere [...] densità, e ciò che egli riteneva essere le perturbazioni, o gli eventi casuali, ossia il particolare comportamento questo punto, per salvare la teoria dei vortici dei moti planetari, egli sostiene l'effettiva esistenza di un vortice in rotazione ...
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Meteorologia
GGiorgio Fea e Maurizio Fea
di Giorgio Fea e Maurizio Fea
Meteorologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Nubi e idrometeore. a) Il vapor d'acqua nell'atmosfera. b) I nuclei di condensazione. [...] configurazioni sono chiamate centri d'azione, e di un campo di perturbazione); L. V. Keller e A. A. von Friedmann, clima a scala locale, non si può dire altrettanto per il clima planetario, che in realtà è ancora tutto da scoprire; le ricerche sono d ...
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L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. Mathematica mixta
Curtis Wilson
Niccolò Guicciardini
Alan E. Shapiro
Mathematica mixta
Astronomia
di Curtis Wilson
Nel XVIII sec. l'accuratezza [...] procedimento per ricavare gli elementi e i coefficienti di perturbazione per le sue tavole lunari. Laplace lo usò con orbite delle comete è più difficile di quella delle orbite planetarie perché non se ne conosce il periodo orbitale. Isaac Newton ...
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Materia oscura
Giuseppe Bertin e Tjeerd S. van Albada
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Note storiche e metodologiche. 3. Le vicinanze del Sole. 4. Galassie a spirale. 5. Galassie ellittiche. 6. Gruppi [...] k è il numero d'onda radiale della perturbazione. Per contro, un alone oscuro sferoidale ruotante x2)-1/2, si è dedotto che i dati attuali sulle orbite planetarie nel sistema solare pongono un limite superiore all'accelerazione di soglia: a0 ...
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L'Ottocento: astronomia. La teoria lunare da Laplace a Hansen e Hill
Curtis Wilson
La teoria lunare da Laplace a Hansen e Hill
Il capitolo riassume i principali sviluppi della teoria lunare nel XIX [...] Nautical Almanac Office si propose come obiettivo quello di riformare le tavole planetarie sulla base di un sistema coerente di costanti. Il problema più difficile era posto dalle perturbazioni reciproche di Giove e Saturno e Newcomb chiese a Hill di ...
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Nuovi sistemi solari
Giovanni F. Bignami
Fino agli anni Novanta del XX sec., il paradigma di un sistema planetario era il seguente: i pianeti rocciosi di tipo terrestre orbitano vicino alla stella e [...] , i radioastronomi non osservarono direttamente i pianeti, bensì le perturbazioni da essi indotte nei regolarissimi impulsi prodotti dalla stella di neutroni. In un sistema planetario, tutti i componenti ruotano intorno al baricentro del sistema ...
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stagione
stagióne s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. – 1. Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta diviso dai passaggi del Sole agli equinozî...
kepleriano
agg. e s. m. (f. -a). – Relativo all’astronomo ted. Johannes Kepler (1571-1630), noto anche con il nome latinizzato Keplerus e italianizzato Keplero, cui spetta principalmente il merito di avere riconosciuto la natura ellittica...