Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della [...] quale è implicata l’idea che nel neonato ritorni l’a. di un progenitore, e che pertanto l’a. sia, nella perpetua poterli dimostrare, ai fini dell’accordo oltremondano tra virtù efelicità. Nel pensiero contemporaneo – nelle correnti che ancora ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Dante Alighieri
Cesare Vasoli
La mirabile costruzione della Comedia è l’esito del passaggio, attraverso le cosiddette opere minori, dal momento esistenziale e poetico della Vita nuova alla meditazione [...] dei beni, due anni di confino e l’esclusione perpetua da ogni officio. I condannati furono accusati loda» della filosofia, della perfezione efelicità che essa concede; e, infine, della ‘naturalezza’ e del significato della vera «nobiltà ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Patrizi
Elisabetta Scapparone
Sul piano storiografico, la figura di Francesco Patrizi appare ormai del tutto emancipata dal giudizio impietoso e liquidatorio inaugurato da Giordano Bruno (uno [...] e cosa – e recuperare una verità che – ancorata a fondamenti divini – sopravvive perpetuae incorrotta alle deformazioni efelicità filosofica efelicità civile.
È quindi non più e non solo nel suggerire un rapporto paritario fra cultura laica e ...
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Utopia
Bronislaw Baczko
Utopia, utopie
Fin dalla sua apparizione il termine 'utopia', coniato da Thomas More, presenta un carattere volutamente ambiguo e polisemico. Esso designa innanzitutto l'opera [...] e dimostra che la sola società conforme alla natura umana è necessariamente laida e malvagia. La società ideale, trasparente efelice, è conflitti nazionali, al militarismo e all'imperialismo e realizza la pace perpetua.
È un'utopia che confida nell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Pico della Mirandola
Nicoletta Tirinnanzi
Tesa in un breve arco di tempo, la vicenda di Pico sembra innervata sullo scarto tra l’originaria esaltazione della libertà umana e la tensione religiosa [...] a forme più alte di perfezione e di felicità.
Su questo punto, l’Oratio e le Conclusiones sono in perfetta sintonia: simili a sé, e provvisti delle medesime doti?
[...]
Tutto questo abbiamo dimostrato in base alla perpetuae stabile condizione dei ...
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Illuminismo
Paolo Casini
L'età dei Lumi
Definizione e periodizzazione
Il termine 'illuminismo' (franc. Lumières, ingl. Enlightenment, ted. Aufklärung, sp. Ilustración) coincide all'incirca, nelle periodizzazioni [...] di Bougainville. Nei primi due testi v'è un lucido ideale di buongoverno e di felicità terrena; nel terzo un gioco di ironica sul governo repubblicano e sulla pace perpetua furono commentati da Rousseau e da Kant. Quadri e sinossi dei progressi dello ...
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Autorita
Augusto Del Noce
di Augusto Del Noce
Autorità
sommario: 1. Eclissi dell'idea di autorità e crisi del mondo contemporaneo. 2. Autorità e potere. 3. Autorità e rivoluzione. 4. L'Occidente e il [...] quando sarà rimossa ogni repressione, egli sarà felice. L'energia vitale è identificata con la sessualità. Attraverso l'assoluta andava combattuto, conquistato e persino violato [...]. La lotta comincia con la perpetua conquista interna delle facoltà ...
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giustizia
Stefano De Luca
Una componente indispensabile per qualsiasi forma di vita associata
Nessuna società, per quanto piccola, può sussistere senza un insieme di norme che regoli i rapporti tra [...] 2°-3° secolo d.C.) definisce la giustizia come "volontà costante eperpetua di dare a ciascuno il suo"; ma stabilire in cosa consista il valore (la felicità, la libertà, l'eguaglianza), ossia con qualcosa che dipende da preferenze soggettive e che non ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] e delirio, poiché l'uomo religioso resta un delirante e un sognatore che, non potendo realizzare la sua personale felicità numinosum. Ma, nella sua perpetua oscillazione fra una congenita religiosità tendenziale e le pesanti esigenze naturalistiche, ...
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Il Rinascimento. La rinascita del platonismo
Michael J.B. Allen
La rinascita del platonismo
Platone e il suo più noto interprete, Plotino, il fondatore del neoplatonismo, furono fra i più importanti [...] è costituito dal corpo incorruttibile e dalla mente assoggettata a quel corpo; perpetua alternanza di vita e di morte al terzo mondo, che è costituito dal corpo corruttibile. Il terzo è dire sabbatica, della felicità delle creature e del loro ritorno ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte....
regnare
v. intr. [dal lat. regnare; v. regno] (io régno, ... noi regniamo, voi regnate, e nel cong. regniamo, regniate; aus. avere). – 1. Esercitare la funzione di re: Francesco I regnò in Francia, sulla Francia; r. per breve tempo, a lungo;...