In teologia, pentimento perfetto perché determinato dall’amore di Dio, contrapposto ad attrizione che è pentimento imperfetto determinato dalla paura della pena. ...
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YA‛QŌB TĀM (Ya‛qōb b. Mē'īr, detto Rabbēnū Tām, "il nostro maestro perfetto", con allusione a Genesi, 25, 27)
Umberto Cassuto
Dottore ebreo, nato a Ramerupt (Francia) verso il 1100, morto a Troyes il [...] 9 giugno 1171. Fu la più alta autorità talmudica dell'età sua. I sinodi rabbinici del tempo erano da lui presieduti, e le loro decisioni vanno di solito col suo nome. I dotti ebrei delle più varie parti ...
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Nella morale cristiana, disposizione a praticare le virtù contrarie all’egoismo e atte a raggiungere il perfetto amore di Dio e del prossimo. È richiesta dalle parole di Gesù «Se uno vuol venire dietro [...] a me, rinneghi sé stesso» (Matteo 16, 24; Luca 9, 23) e si fonda sul principio secondo cui l’uomo, essendo essenzialrnente dipendente da Dio e dalla sua provvidenza, deve collaborare al conseguimento del ...
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Biblista (Cooks town, Irlanda settentr., 1855 - Little Cloisters 1931); prof. di greco a Dublino (1898-1906), Oxford e Londra, perfetto conoscitore della letteratura apocalittica giudaica e cristiana. [...] Opere: The Apocrypha and Pseudepigrapha of the Old Testament in English (2 voll., 1913); Religious development between the Old and the New Testaments (1914); The Revelation of St. John (1920) ...
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Dottore ebreo (Ramerupt, Francia, 1100 circa - Troyes 1171). Fu la più alta autorità talmudica della sua epoca, e fu detto Rabbēnū tām "il nostro maestro perfetto". Tosafista, nipote di Rashī, sulle sue [...] spiegazioni si basano le Tōsāpōt del Talmūd babilonese. La sua opera principale è il Sēfer ha-yāshār ("Il libro del giusto"), con novelle e trattati talmudici e responsi. Scrisse inoltre poesie e un formulario ...
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Minore conventuale, di Motta di Livenza (sec. 16º-17º), grammatico, pedagogista, autore di un trattato in forma di dialogo, Lo scolare, nel quale si forma appieno un perfetto scolaro (1588). ...
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Termine dei testi canonici del buddhismo che, applicato al vivente, designa l’estinzione delle passioni; riferito al morto, la liberazione dalla rinascita e quindi l’annientamento. La felicità di questo [...] stato perfetto è puramente negativa e consiste nel cessare di ogni sensazione e quindi del dolore.
Principio del n. In psicanalisi, la tendenza ad abbassare, fino a ridurla a zero, la tensione provocata da ogni genere di stimoli. ...
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verginità La condizione di chi non ha avuto rapporti sessuali.
Nella teologia cattolica, virtù che consiste nella rinuncia a ogni rapporto sessuale; in una vita consacrata solo a Dio lo stato verginale [...] è quindi considerato uno stato perfetto della castità. Benedizione delle vergini Antico rito cristiano caduto in disuso alla fine del Medioevo, per consacrare il voto di v. delle religiose; il rito, che ricalcava il cerimoniale nuziale antico, risale ...
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Sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.
Filosofia
Nella tradizione filosofica occidentale, il concetto di [...] spirituale (amor platonico). La stessa idea dell’a. sta alla base della concezione teologica e cosmologica di Aristotele: Dio, come ente perfetto, non ama il mondo, ma è amato, e lo muove appunto come l’oggetto dell’a. che, attraendo, muove senza ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., condotto a termine, portato a compimento,...
perfettista
s. m. e f. e agg. Chi crede nel perfettismo, non tenendo conto dei limiti propri della natura umana; che si ispira al perfettismo. ◆ in «Il problema dell’ateismo» [Augusto] Del Noce critica «il liberalismo perfettista», riferendosi...