Caratterista
Mino Argentieri
È dalla tradizione teatrale che il cinema ha mutuato la figura del caratterista. Nell'Ottocento si era soliti discernere in un ordinamento ove si diversificava 'il primo [...] di Mario Monicelli. In queste opere l'apporto dei c. è determinante nel perseguimento dell'esito artistico, realizza un amalgama perfetto con i ruoli primari ed elimina diseguaglianze di misure e di registri. Merita di essere notato che vi sono stati ...
Leggi Tutto
Fantastico, cinema
Alessandro Cappabianca
Tra i generi cinematografici, il fantastico appare forse il meno facilmente definibile, presentando numerose tangenze con l'horror, l'avventura, la fantascienza, [...] bare degli appestati, le strade di Brema, appena rischiarate, anche di giorno, da una luce crepuscolare, sono un esempio perfetto di ambienti familiari la cui visione diviene all'improvviso estranea e inquietante. È lo stesso effetto sul quale farà ...
Leggi Tutto
Testimonianze - Charlot, ovvero Charlie
Francesca Sanvitale
Charlot, ovvero Charlie
Nel febbraio del 1914 faceva il suo ingresso in scena, in due comiche della Keystone, Charlie, ovvero Charlot per [...] meno di un oggetto.Per un contratto di un milione di dollari Chaplin diventa egli stesso produttore. È amato, inarrivabile e perfetto: siamo nel 1918, con Vita da cani e Charlot soldato. Anche la guerra è inglobata nelle amare esperienze del povero ...
Leggi Tutto
Irlanda
Francesca Vatteroni
Cinematografia
La cinematografia irlandese ha avuto uno sviluppo particolarmente lento ed è rimasta a lungo legata a quella statunitense e a quella britannica. D'altra parte [...] bishop's story, 1994), Black (Korea, 1995), Murphy (Nora, 2000), O'Sullivan (Ordinary decent criminal, 2000, Un perfetto criminale).
bibliografia
B. McIlroy, Irish cinema: an illustrated history, Dublin 1988.
M. Stevens, Directory of Irish and Irish ...
Leggi Tutto
STATI UNITI
Costantino Caldo
Giorgio Gomel
Tiziano Bonazzi
Hermann W. Haller
Biancamaria Tedeschini Lalli-Valerio Massimo De Angelis
Marcia E. Vetrocq
Franca Bossalino
Nicola Balata
Gian Luigi [...] variations (1972), dove nel dialogo tra due anziani in un parco si assiste a scambi di battute ''filosofiche'' dalla perfetta strutturazione formale ma assolutamente prive di un qualsiasi senso, e Sexual perversity in Chicago (1974; trad. it., in ...
Leggi Tutto
Le voci di argomento cinematografico compaiono sin dall'inizio nell'Enciclopedia Italiana (v. cinematografo, X, p. 335), in cui sono rievocati gli esperimenti sugli oggetti in movimento e i 'macchinari' [...] di forte personalità, come si è visto, per es., in Unforgiven (1992; Gli spietati), A perfect world (1993; Un mondo perfetto), Absolute power (1996; Potere assoluto). Ivory e Allen, invece, sono parsi un poco chiusi nel loro mondo, anche se certi ...
Leggi Tutto
Restauro e conservazione
Gianluca Farinelli
Davide Pozzi
La disciplina del restauro cinematografico è un territorio dai confini incerti, ancora privo di regole codificate, di metodologie condivise, [...] e una mono, o una in 3D e una normale. Si pensi per es. a Dial M for murder (1954; Il delitto perfetto) di Alfred Hitchcock, in cui l'uso della profondità di campo è momento essenziale della messinscena: questo film è noto ormai soltanto nella ...
Leggi Tutto
Svezia
Stefano Boni
Cinematografia
Il cinema svedese si sviluppò con qualche ritardo rispetto a quello di altri Paesi nordici come la Danimarca. Intorno al 1913, tuttavia, entrò nel suo periodo aureo, [...] sofisticata Dollar (1937; Inquietudine), con la Bergman nella parte di un'attrice teatrale, venne considerata un esempio perfetto di mediazione tra i gusti del pubblico popolare e le legittime richieste di maggiore qualità espresse dai critici. Sul ...
Leggi Tutto
Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] , mentre l'opera d'arte non è che "uno dei tanti metodi della sua realizzazione, e un metodo tutt'altro che perfetto" (p. 96).
Nel complesso, la concezione che i formalisti russi, 'fattografi' e non, avevano del cinema e dell'arte in generale ...
Leggi Tutto
Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] avvento del sonoro. Già in The jazz singer (1927; Il cantante di jazz) il regista Alan Crosland esibisce il perfetto sincronismo labiale fra la voce del protagonista Al Jolson e le immagini che riprendono le sue performances canore, lasciando intuire ...
Leggi Tutto
perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., condotto a termine, portato a compimento,...
perfettista
s. m. e f. e agg. Chi crede nel perfettismo, non tenendo conto dei limiti propri della natura umana; che si ispira al perfettismo. ◆ in «Il problema dell’ateismo» [Augusto] Del Noce critica «il liberalismo perfettista», riferendosi...