botanica Forma perfetta (o stato p. o stadio p.) In certi funghi, la fase del ciclo di sviluppo che si riproduce per mezzo di spore aploidi, sessuali, originatesi, per es., nell’asco dei Funghi Ascomiceti; [...] », cong. tetigĕrim «abbia, avessi toccato», inf. tetigisse «aver toccato»), e, come tema, costituisce inoltre altri tempi, il futuro perfetto e il piuccheperfetto dell’indicativo e del congiuntivo, e alcune forme nominali del verbo, il participio ...
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(o più che perfetto) Nella coniugazione verbale, il passato del perfetto, derivato dal tema di questo per mezzo delle desinenze secondarie e, dove esista, dell’aumento. Mentre in greco e in sanscrito [...] esso proietta semplicemente nel passato lo stato di cose indicato dal perfetto, in latino, grazie allo sviluppo della categoria di relatività temporale, indica cosa avvenuta prima di altra passata ed espressa con l’imperfetto o con il perfetto. ...
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PASSATO REMOTO, INDICATIVO
Il passato remoto (o perfetto semplice) è un tempo verbale dell’indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto nel passato, concluso e senza legami di nessun tipo con il [...] presente; la lontananza è di carattere sia cronologico, sia psicologico.
Nell’uso comune può corrispondere a un distacco emotivo rispetto all’evento raccontato, mentre nello scritto letterario l’uso del ...
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PASSATO PROSSIMO, INDICATIVO
Il passato prossimo (o perfetto composto) è un tempo verbale dell’indicativo che esprime un’azione avvenuta in un passato, recente o lontano, che tende ad avere effetti percepiti [...] ancora nel presente da parte di chi parla o scrive. La vicinanza al presente è di carattere psicologico e corrisponde a un coinvolgimento emotivo rispetto all’evento raccontato.
Il passato prossimo si ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] 20 luglio al 20 agosto
(11) mi sono sempre seduta a questo posto, io.
Il passato prossimo ha aspetto prevalentemente perfettivo, ma esistono casi in cui ha valore imperfettivo: ad es., quando l’evento può esser percepito come non concluso al momento ...
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Grammatico arabo della scuola di Bassora (m. 899). La sua opera più nota è il Kitāb al-Kāmil ("Libro perfetto"), voluminosa collettanea di materiali storici, poetici, filosofici, antiquarî, che ci ha trasmesso [...] preziose notizie sull'Arabia prei slamica e sui primi secoli dell'Islam ...
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DIEDI O DETTI?
Nell’italiano contemporaneo la forma più frequente del ➔passato remoto del verbo dare è diedi (dal perfetto latino dedi)
Le forme delle 1a e 3a persone singolari e della 3a plurale detti, [...] dette, dettero sono presenti nella tradizione letteraria dei secoli scorsi
Dette a Rinaldo una percossa pazza, / Tanto che cadde (L. Pulci, Morgante)
ma oggi sono in uso solo in Toscana ...
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ASSOLUTAMENTE
Il significato originario dell’avverbio è ‘in maniera assoluta, senza limitazione’. Con il tempo, però, assolutamente ha acquisito un valore rafforzativo in frasi sia positive, sia negative
un [...] film assolutamente perfetto
una posizione assolutamente non condivisibile.
Usi
Soprattutto nella lingua parlata, si è diffuso negli ultimi anni l’impiego di assolutamente da solo, come forma di risposta che può avere valore tanto affermativo quanto ...
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Categoria verbale propria dell’indoeuropeo, conservata in modo vitale soprattutto in indiano antico e greco. In confronto con gli altri tempi, come il presente e l’imperfetto, che indicano l’azione verbale [...] , che indicano il risultato di un’azione anteriore, l’a. indica un’azione, temporalmente non determinata, concepita nella sua globalità, perfettivamente. Nell’indicativo, ove di solito ha l’aumento (➔), esso corrisponde praticamente a quello che è il ...
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In grammatica e in linguistica, la parte terminale di una parola o di una forma, costituita dalla desinenza, dagli elementi tematici e da eventuali infissi e suffissi (per es., -à, -ménto, -zióne dei sostantivi [...] astratti in italiano, -averunt del perfetto latino della 1ª coniugazione ecc.). ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., condotto a termine, portato a compimento,...
perfettista
s. m. e f. e agg. Chi crede nel perfettismo, non tenendo conto dei limiti propri della natura umana; che si ispira al perfettismo. ◆ in «Il problema dell’ateismo» [Augusto] Del Noce critica «il liberalismo perfettista», riferendosi...