Mumford, David Bryant
Luca Dell'Aglio
Matematico inglese naturalizzato statunitense, nato a Three Bridges (Sussex) l'11 giugno 1937. La sua carriera scientifica si è svolta in gran parte presso la Harvard [...] pattern theory; in questo settore si è occupato della costruzione e della stima di modelli probabilistici dei fenomeni di percezione visuale.
Opere principali: Geometric invariant theory (1965; 1982² riv. con J. Fogarty; 1994³ riv. con J. Fogarty e F ...
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Psicologo e filosofo tedesco (Wiesentheid, Baviera, 1848 - Monaco 1936). Allievo di F. Brentano e di R. H. Lotze, ha affrontato problemi di storia della filosofia, di logica, di gnoseologia, di etica e [...] - da contenuti - le strutture -, secondo un'impostazione vicina a quella di Brentano), una nota teoria della percezione spaziale (cosiddetta naturistica, in cui lo spazio è attributo immediato, non acquisito, delle sensazioni) e una trattazione ...
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Architetto nederlandese, nato a Heerlen il 6 maggio 1955. Laureatosi alla Technische Universiteit di Eindhoven nel 1983, l'anno successivo ha fondato nella sua città natale lo studio Wiel Arets Architect [...] semplici e severe; attraverso la loro esplorazione si può cogliere una tensione e una continua mutevolezza nella percezione degli spazi, di gusto quasi cinematografico, qualità sensibili ottenute attraverso continue variazioni nell'uso dei materiali ...
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Viola, Bill
Alexandra Andresen
Videoartista statunitense, nato a New York il 25 gennaio 1951. Compiuti gli studi in Visual and performing arts presso la Syracuse University di New York, nel 1973 è stato [...] , 1992; Buried secrets, presentata alla Biennale di Venezia del 1995), V. ha esplorato i confini soggettivi della percezione attraverso l'alterazione dei connotati temporali, sonori o visivi delle immagini ottenendo un fluido continuum di realtà e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Edoardo Weiss
Giovanna Pavanello
Edoardo Weiss, allievo di Sigmund Freud (1856-1939) a Vienna, fu un «autentico» e «tenace pioniere», come lo definì il suo stesso maestro (E. Weiss, Sigmund Freud as [...] spesso si trasforma in delirio di persecuzione paranoide (Accerboni 1983, p. 51). Egli indagò inoltre le modalità di percezione della realtà da parte di questi pazienti: osservò che essi presentano verso tali contenuti un diverso «tono di sensibilità ...
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CUCCOLI, Arturo
Giuseppe Radole
Nacque a Bologna il 17 luglio 1869 da Petronio e Carolina Orsoni.
A soli sei anni apprese dal fratello maggiore Egidio le prime nozioni musicali e fu avviato al violoncello. [...] 1898) e poi del trio Sillani-Cuccoli-Florio, facendosi ammirare per l'intonazione perfetta, la cavata sicura, la percezione ritmica e la nobiltà espressiva. Abbandonò Trieste nell'estate del 1900, dopo l'avvenuta nomina a professore di violoncello ...
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AMADUZZI, Lavoro
Mario Gliozzi
Nacque il 14 sett. 1875 in Gaggio Montano (Bologna), e nel 1898 si laureò in fisica a Bologna con A. Righi, che lo nominò suo assistente. Entrato nell'insegnamento medio, [...] binoculare,in Rendic. del R. Istit. Lombardo di Scienze e Lettere,s. 2, LX (1927), pp. 25 ss.; Il rapporto monobinoculare e la percezione del rilievo, ibid.,p. 428.
Bibl.: G. Dalla Noce, In memoria di L. A.,in Il Nuovo Cimento,n. s., VIII (1931), pp ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] , o perché direttamente fornite da essa (idee semplici) nella forma della sensazione o percezione esterna e in quella della riflessione o percezione interna, o perché costruite dall'intelletto (idee complesse) mediante un'attività di riproduzione ...
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Poeta francese (castello della Possonnière, Vendôme, 1524 - Saint-Cosme-en-l'Isle, Tours, 1585). Fu il fondatore e capo riconosciuto della scuola poetica della Pléiade. La necessità di esprimere un'ampia [...] nelle raccolte Le bocage (1554) e Les mélanges (1555), per i temi epicurei della gioia di vivere e amare, la percezione viva della natura, il senso della fuga del tempo e dell'avanzare inesorabile della morte, motivi che, del resto, con diverse ...
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Sociologo francese, nato a Denguin (Bassi Pirenei) il 1° agosto 1930. Dal 1964 direttore di studi dell'École pratique des hautes études, dal 1981 è professore di sociologia presso il Collège de France. [...] e dei condizionamenti da essa imposti" - influiscono sugli individui e sui gruppi determinandone e perpetuandone gli schemi cognitivi, la percezione del mondo sociale e culturale, le preferenze e gli "stili di vita", i quali nascondono e rivelano ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.