D'ACQUISTO, Benedetto (al secolo Raffaele)
Roberto Grita
Nacque a Monreale (Palermo) il 1° febbr. 1790 da Niccolò, calzolaio, e da Maria Di Meo. Manifestò sin da giovanissimo grande passione per lo studio [...] conoscitivo, in cui la coscienza riconosce la propria esistenza, nella sua concretezza dell'atto unitario della percezione sensibile e nell'universalità dell'unità consapevole dell'atto cosciente approdando in ultima analisi ad una concezione ...
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CHIOCCHETTI, Emilio
Carlo Coen
Nacque a Moena (Trento) il 20 sett. 1880 da Lorenzo e Maddalena De Francesco. Vestì l'abito francescano nel 1895 e l'anno successivo si trasferì a Rovereto per termnare [...] l'universalità del concetto rimangono i caratteri fondamentali del conoscere, poiché non c'è cognizione positiva senza percezione. Ma la concretezza idealistica e quella realistica differiscono profondamente, afferma il C., rigettando ogni accusa di ...
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bello e bellezza
Giuseppe Di Giacomo
Un dono inafferrabile
Sebbene molto usate nel linguaggio quotidiano, le parole bello e bellezza sfuggono a una definizione assoluta. Proprio questa indeterminatezza [...] È nel Settecento che l'idea della bellezza appare strettamente connessa con la dimensione sensibile, quella cioè che si offre alla percezione dei nostri sensi. E a questa dimensione si lega un sentimento di piacere. Un piacere che il filosofo tedesco ...
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BONFADINI, Iacopo
Virginia Cappelletti
Nato a Varago (Treviso) il 29 genn. 1771, da famiglia non agiata, attese allo studio delle lettere e della filosofia nel seminario di Treviso. Terminato il tirocinio, [...] la forza di volere. Le potenze derivate erano riconosciute nella sintesi, nell'analisi, nella produzione dei fantasmi e nella percezione dei rapporti. Da queste fonti le umane cognizioni traggono origine. E tanto più esse si estendono, si migliorano ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] fin dalla primissima infanzia: tale modalità di rapporto è la conseguenza del complesso sviluppo della personalità ed è collegata alla percezione, più o meno fantasmaticamente influenzata, dei propri o., e a certi tipi di difesa. In modo specifico si ...
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FICINO, Marsilio (Marsilius Feghinensis)
Cesare Vasoli
La data di nascita del F. non è attestata da alcuna fonte documentata, ma si fonda sulla testimonianza contenuta in una sua lettera a Martiri Preninger [...] delle Quaestiones de luce et aliae multae Marsili (raccolta di quistioni riguardanti la luce, la visione, il senso e la percezione in generale) e un'altra Divisio philosophiae, simile, ma non del tutto, alla precedente.
Difficile è stabilire la loro ...
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Natura
Paolo Casini
Il termine latino natura, passato nelle principali lingue moderne, conserva nella propria etimologia, da nasci, "nascere", l'antica idea di generazione, crescita (affine al greco [...] gli effluvi che vengono a colpire i sensi e a provocare le sensazioni; la conoscenza e il giudizio, derivanti dalla percezione e dall'esperienza, sono a loro volta moti di atomi.
Socrate, accusando di materialismo Anassagora e gli altri 'fisiologi ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] su di essa, ma senza che vi aggiunga nulla di suo, tranne quel momento "obiettivo". Lo spirito osserva, pone mediante la percezione in rapporto le idee che l'osservazione, che ha per fonte sempre la sensazione, il fenomeno, fa nascere e giudica con ...
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CUSANI, Stefano
Roberto Grita
Nacque a Solopaca (Benevento) il 24 dic. 1815, e non nel 1816 come erroneamente affermano i biografi contemporanei, da Filippo e da Caterina Cardillo. Compiuti i suoi studi [...] morali, ibid. 1841; Del modo da trattare la scienza degli esseri. Disegno di una metafisica, ibid. 1842; Della percezione considerata relativamente alle esistenze esterne, ibid. 1842; Della scienza assoluta, ibid. 1842.
Fonti e Bibl.: P. Serafini ...
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FERRI, Luigi
Luca Lo Bianco
Nacque a Bologna il 15 giugno 1826 da Domenico e Clementina Nicoli. Appena quattordicenne, seguì la famiglia in Francia, ove il padre, scenografo e architetto decoratore, [...] e sue relazioni con i concetti di essenza, cause di forza, s. 3, XII (1885), pp. 303-335; Il fenomeno sensibile e la percezione esteriore, ossia i fondamentidel realismo, s. 4, II (1886), 1, pp. 251-75; Dell'idea del vero e sue relazioni con l'idea ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.