Contrattualismo
John Dunn
Introduzione
L'idea di contratto o accordo ha avuto un ruolo centrale nel pensiero politico occidentale in due importanti momenti storici e in relazione a due questioni fondamentali. [...] dell'accordo tra gli esseri umani. Secondo Aristotele, ciò che rende unica la posizione dell'uomo tra gli animali è la sua percezione del bene e del male, della giustizia e dell'ingiustizia e la sua capacità di esprimere e approfondire questa ...
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Scienza greco-romana. Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Giuseppe Cambiano
Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Sapere globale e distinzioni tra discipline
Nella Grecia antica, [...] in modo proprio soltanto nel campo dei metéōra e delle "cose sotterranee", corrispondenti all'ambito di ciò che rimane oscuro alla percezione umana (1, 1-3; 20, 1-2). In questo modo si veniva a tracciare una linea invalicabile di demarcazione, nel ...
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Bioetica
J. Robert Nelson
sommario: 1. Un ambito recente di studio e di discorso: a) definizione e ambito; b) organizzazioni e istituzioni. 2. Criteri e metodi: a) i quattro principî canonici; b) i [...] e di casi singoli da parte di una minoranza razziale o etnica in Europa o nelle Americhe può differire significativamente dalla percezione di altri gruppi ed etnie. Vi sono continue controversie tra la gente sui giudizi per quanto riguarda la cura ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] separate o immerse nel cosmo, e che peraltro possono dipendere da potenze (δυνάμεις) legate al corpo, come percezione e appetizione, oppure separate, come l’intellezione56. Ulteriori argomenti, etici e gnoseologici, sono ascritti a Giamblico nel ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Petrarca
Domenico Ferraro
La riflessione di Francesco Petrarca si svolge all’interno di una tradizione insolitamente estesa per gli orizzonti del tempo e rivisitata alla luce di una programmatica [...] e con tanta consapevolezza da risultare ormai depurato dalla delusione che l’aveva originato, si è intravista la percezione dell’ineluttabilità del tramonto della civiltà comunale e dell’avvento delle Signorie, attribuendo a Petrarca preoccupazioni ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Bertrando Spaventa
Alessandro Savorelli
Bertrando Spaventa fu il rappresentante più dinamico di quel gruppo di intellettuali che si suole denominare degli ‘hegeliani napoletani’. La sua fama era già [...] la filosofia di Hegel, 1851, rist. in Unificazione nazionale ed egemonia culturale, cit., p. 8). Senza la netta percezione di questa cesura, degli eventi traumatici e delle loro cause, la ricostruzione dell’identità culturale e politica della nazione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Leonardo da Vinci
Fabio Frosini
Carlo Vecce
Leonardo da Vinci è sicuramente una delle figure più rappresentative del Rinascimento, di cui incarna l’aspirazione di conoscenza del reale per mezzo della [...] al punto, cioè al nulla: una consapevolezza teorica che finisce per vanificare il contenuto di verità della percezione. Ciò che ci è dato nella percezione sono infatti i «termini» delle cose; ma i termini sono ridotti a nulla. In un passo del ...
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Filosofo (Stilo, Reggio di Calabria, 1568 - Parigi 1639). Entrato adolescente nell'ordine dei domenicani, venne formando la sua cultura filosofica soprattutto con la lettura dei platonici e di Telesio; [...] la condanna romana. Conoscere come sentire e sentire come un farsi, anzi infarsi, immutarsi nell'oggetto, o meglio, percezione di questo immutarsi: sicché nel conoscere altro non conosciamo che la nostra "immutazione", noi stessi ("semper ergo scire ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, [...] appellandosi a un r. del ‘senso comune’, proponevano di identificare con le stesse cose reali l’oggetto proprio delle percezioni sensibili.
In funzione anti-idealistica si richiamò al r. empirico anche I. Kant, quando nella Critica della ragion pura ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] aspetti dell’attività dell’i.: nella Psychologia empirica di C. Wolff si distingue l’i. in «facoltà di produrre le percezioni delle cose sensibili assenti» e in facoltà capace di «produrre, mediante la divisione e la scomposizione delle immagini, l ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.