GIULIO II, papa
Alessandro Pastore
Giuliano Della Rovere nacque ad Albisola, presso Savona, il 5 dic. 1443 dalla modesta famiglia di Raffaello e di Teodora di Giovanni Manirola. A essi il Della Rovere [...] che gli avessi causa di pensare a conservarla e non a fare di nuove revoluzione" (Carteggi, I, p. 151): tale fu, nella percezione dei contemporanei, l'elezione di Leone X.
G. fu, a tutti gli effetti, un principe dell'Italia rinascimentale, capace di ...
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LORENZETTI, Pietro
Michela Becchis
Non si conosce la data di nascita di questo pittore senese, documentato dal 1306 al 1345, fratello di Ambrogio, come attestava la scritta apposta sotto gli affreschi [...] 342); in questo spazio si pongono le monumentali figure la cui saldezza plastica sembra favorire anziché interrompere la percezione spaziale. Sul pannello di sinistra è rappresentato Gioacchino a cui viene annunciato il fausto evento. La stanza dove ...
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BORRI, Francesco Giuseppe
Salvatore Rotta
Nacque a Milano il 4 maggio 1627 da Branda e da Savina Morosini, che morì nel 1630 poco dopo aver dato alla luce il secondogenito, Cesare.
I Borri vantavano [...] centrale di questo processo, come allora fermamente si credeva". L'animale privato del cristallino riacquistava però imperfettamente la percezione dello stimolo luminoso. L'artificio borriano non si applicava quindi all'uomo; e infatti il B. si ...
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CARAFA, Antonio
Gino Benzoni
Il C., che avrà la ventura d'essere cantato in morte da Giovan Battista Vico, il quale gli dedicherà inoltre un'impegnata biografia in latino, nacque il 12 ag. 1642 a Torrepadula [...] di capacità politico-militari? E non sono forse queste attitudini naturali caratterizzate come sono da una sorta di percezione intuitiva ben più utili d'un pesante bagaglio dottrinale? Ché si procede più speditamente quando la condotta è fissata ...
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BALBANI, Tommaso
Gemma Miani
Nacque a Lucca il 30 apr. 1515, secondogenito di Francesco, mercante e patrizio lucchese, e di Maddalena Mei. Fu avviato da giovane alla mercatura nella ditta fondata dal [...] con la ditta delle Fiandre, forniva i suoi servizi bancari ad Antonio Perrenot, cardinale de Granvelle, occupandosi della percezione e della rimessa dei redditi che il cardinale aveva nella Franca Contea.
Dell'attività finanziaria esercitata dal B ...
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BORGHINI, Vincenzio Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Firenze da famiglia nobile e agiata il 29 ott. 1515, figlio di Domenico di Piero e di Mattea di Agnolo Capponi (nei suoi scarni Ricordi autobiografici, [...] l'intenzione degli autori, ma piùpresto un fare che il poeta interpreti la nostra". Ma soprattutto, dotato di una percezione acuta e concreta della poesia, respinse il giudizio, diffuso anche fra gli apologeti fiorentini, di Dante come filosofo o ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Roberto Ardigò
Alessandro Savorelli
Agli inizi del Novecento Roberto Ardigò era ancora considerato, nell’ambito del positivismo italiano, l’autore di una sintesi in grado di superare gli opposti punti [...] tuttavia per Ardigò non sul piano delle strutture economiche o dei concreti rapporti sociali, ma su quello della percezione soggettiva della propria condizione, dei sentimenti e degli impulsi, delle sensazioni e delle idee originate dall’ambiente e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Delio Cantimori
Giovanni Miccoli
Delio Cantimori è stato agli occhi di tanti un «grande maestro» (Sasso 2005, p. 278) nella cultura italiana ed europea del Novecento. È questa realtà di fatto che sollecita [...] e sociale. Una sua parte vi ebbe certo l’intesa profonda con la moglie, comunista da tempo, e forse anche la percezione del rischio di una clericalizzazione cui la società italiana era esposta: fin dai primi anni Quaranta, analizzando una serie di ...
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AQUINO, Francesco Maria Venanzio d', principe di Caramanico
Antonello Scibilia
Nato a Napoli il 27 febbr. 1738 da Francesco, duca di Casoli. La sua introduzione a corte, avviata assai per tempo, fu [...] ognuno il proprio terreno. Non è poi escluso che l'A., aiutato dalla sua non comune finezza di percezione e da una conoscenza aggiornata della situazione intemazionale, avesse sentore dei mutamenti che si annunciavano nella politica mediterranea del ...
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DUCCIO di Buoninsegna
Ferdinando Bologna
Figlio di un Buoninsegna (o Boninsegna), non si conoscono esattamente la data e il luogo di nascita, ma, poiché il Comune di Siena deliberava un pagamento in [...] più avanzato di sperimentazione spaziale" di cui ha parlato Conti (1980), e che, guadagnando un'acutezza inedita nella percezione della cavità praticabile degl'invasi architettonici, dei loro scorci e delle loro angolazioni riposte, diviene anche il ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.