Il termine indica un complesso di fenomeni molto diversi fra di loro. Da parte di uno dei pochi studiosi italiani della c. è stato sottolineato che "intorno alla nozione di corruzione gravitano, con traiettorie [...] ' delle stesse azioni corrotte" (Johnston 1986, p. 461). Si tratta di una definizione che chiama in causa quasi direttamente la percezione da parte dei cittadini di ciò che viene considerato legale o a-legale/lecito e ciò che invece viene visto e ...
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ROBOTICA
Alessandro De Luca-Salvatore Monaco
La r. è quel settore delle scienze dell'ingegneria che ha per oggetto lo studio e la realizzazione dei robot. Il nome ''robot'' deriva da robota, termine [...] , in maniera simultanea e coordinata. Il successo del risultato dipende dalla possibilità di stabilire una connessione ''intelligente'' tra la percezione dell'ambiente che circonda il robot e le azioni che il robot stesso è in grado di compiere. Il ...
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La variabilità del c., con un'evoluzione rapida, ha cominciato a essere percepita alla fine del 20° sec., inizialmente dai ricercatori specializzati, mediante l'analisi dei dati, e successivamente da tutta [...] del mondo, il sempre più frequente verificarsi di fenomeni meteorologici fino ad allora ritenuti rari o eccezionali, superando la percezione individuale del c. come una proprietà caratteristica dei luoghi e del tempo astronomico, con le stagioni e i ...
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Col nome di atomo la chimica moderna intende quelle minutissime particelle, non ulteriormente divisibili coi mezzi chimici, da cui sono costituiti tutti i corpi materiali: particelle tutte identiche fra [...] unione sono costituiti. Si è sempre ammesso che gli atomi siano straordinariamente piccoli, tanto da sottrarsi, nonché alla percezione diretta dei nostri sensi, all'esame dei microscopî più potenti: con studî relativamente recenti si è anzi arrivati ...
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SERGI, Giuseppe
Antropologo, nato a Messina il 20 marzo 1841. A 19 anni fu con Garibaldi a Milazzo. Dopo aver insegnato filosofia e lettere greche nei licei, divenne professore di antropologia nelle [...] espressione nella dottrina dello Spencer. Fra le opere di questo periodo le più significative sono: Teoria fisiologica della percezione (1881) e L'origine dei fenomeni psichici e loro significato biologico (1888); Degenerazioni umane (1889) offre un ...
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Fatica
Francesco Figura
Giancarlo Urbinati
Sebastiano Bagnara
La fatica (dal latino fatigo, "mi stanco"), o astenia (dal greco ἀσθένεια, "debolezza", composto di ἀ- privativo e σθένος, "forza"), è [...] effetti di situazioni di sovraccarico e presenta componenti relative alla prestazione (e dunque cognitive) e componenti relative alla percezione del proprio stato di benessere (e dunque emotive e psicologiche, in senso lato).
Nell'uomo, l'insieme dei ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sono molte le storie, i luoghi e le figure che hanno concorso alla nascita del cinema. [...] ".
E le modalità attraverso cui viene organizzata la materia del cinema si presentano come "categorie" che danno forma alla percezione e comprensione del mondo.
Forse allora è proprio in ragione di questi suoi caratteri che tanta attenzione il cinema ...
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Deleuze, Gilles
Daniele Dottorini
Filosofo francese, nato a Parigi il 18 gennaio 1925 e morto ivi, suicida, il 4 novembre 1995. Tra le figure più innovative del pensiero del Novecento, D. ha rappresentato [...] -motorio) entra in crisi. In L'image-temps il filosofo affronta la rottura del legame senso-motorio, dello schema logico percezione-reazione, a partire dal Neorealismo, in cui al primato dell'azione si sostituisce il primato del vedere e del vagare ...
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Fisiologo, fisico e matematico tedesco (Potsdam 1821 - Berlino 1894). Fu una delle figure di primo piano della scienza e dell’epistemologia ottocentesche. Laureatosi in medicina con J. Müller nel 1842 [...] sulle strutture dell’orecchio medio (membrana del timpano e catena degli ossicini), assimilate a modelli fisici. Gli studi sulla percezione portarono H. nel 1868 a prender parte al dibattito in atto sulle geometrie non euclidee, con l’intento di un ...
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Scrittore nederlandese (n. L'Aia 1933). L'opera di N., tradotta in più di trenta lingue, e a cui sono stati attribuiti importanti riconoscimenti, spazia dalla narrativa alla poesia, fino alla cronaca di [...] stesso, in costante mutamento e disintegrazione tra l'essere, il non essere e il sovrapporsi di linearità e circolarità nella percezione del tempo.
Vita e opere
Dopo aver frequentato il liceo classico, N. iniziò una vita di costante nomadismo tra l ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.