Forma di psicosi acuta caratterizzata da un grave offuscamento della coscienza, disorientamento spazio-temporale, disturbi della percezione, amnesia residua lacunare. Può intervenire nelle più diverse [...] condizioni morbose: dopo un accesso epilettico, durante uno stato tossico, nell’arteriosclerosi cerebrale, nei traumi cranici ...
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La grande scienza. Neuroscienze
Robert M. Sapolsky
Neuroscienze
Gli eventi del XX sec. hanno mutato la percezione che abbiamo di noi stessi. Dal genocidio all'invenzione delle armi nucleari, dalla deforestazione [...] che, per quanto riguarda le neuroscienze, la ricerca continuerà nel XXI sec. con grande vitalità. Per dare la percezione dell'attività in questo campo, basti pensare che al congresso annuale dell'American society for neuroscience partecipano oltre 20 ...
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Che riguarda il calore o la temperatura.
Biologia
Sensibilità t. Forma di sensibilità che consente la percezione delle variazioni di temperatura: l’innalzamento (sensibilità per il caldo), la diminuzione [...] (sensibilità per il freddo). Essa è assicurata da recettori (termocettori), alcuni sensibili al caldo, altri al freddo: questi ultimi sono più numerosi dei primi e comprendono anche alcuni recettori che, ...
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paracromatismo
paracromatismo [Comp. di para-2 e cromatismo] [FME] [OTT] Termine per indicare generic. qualunque anomalia della percezione dei colori (acromatopsia, daltonismo, ecc.). ...
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statolito
statolito [Comp. di stato- e -lito] [BFS] Granuli minerali che in certi organismi servono per la percezione della forza di gravità: v. geobiofisica: III 2 e. ...
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In fisiologia, forma della sensibilità profonda, in cui sono impegnate afferenze diverse da quelle cutanee. Consente la percezione dei movimenti delle proprie articolazioni e delle posizioni assunte, senza [...] l’aiuto della vista.
Mancanza o riduzione di b. si può avere in tutte le condizioni morbose che ledono i cordoni posteriori; è tipica nella tabe dorsale e nelle sclerosi combinate e pseudocombinate: i ...
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tatto
Laura Baroncelli
La cute è l’involucro esterno del corpo e, come mediatore del contatto tra l’organismo e il mondo esterno, svolge numerose funzioni, tra cui spicca la sensibilità somatica. Le [...] da una persona sgradita: nonostante i segnali siano captati dagli stessi sensori e trasmessi dalle medesime fibre nervose, la percezione che ne deriva è ben lontana dal piacere offerto dal contatto con una persona cara.
Solletico
Il tocco improvviso ...
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parosmia
Alterazione dell’olfatto, che può consistere sia nell’errato riconoscimento di un determinato odore, sia nella percezione di odori immaginari. Può avere cause di ordine diverso, come alcune [...] malattie neurologiche (per es., malattia di Alzheimer), o essere secondaria a terapie farmacologiche (per es., chemioterapia) ...
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PACINI, Filippo
Fabiola Zurlini
PACINI, Filippo. – Nacque a Pistoia il 25 maggio 1812, nella parrocchia dei Ss. Prospero e Filippo, da Francesco, calzolaio, e da Umiltà Dolfi, originaria di Montagnana.
Alla [...] in campo anatomico, identificando nel corso dei suoi esperimenti i corpuscoli ovoidali dei nervi digitali responsabili delle percezione tattile e della pressione profonda. Non poté pubblicare la scoperta per mancanza di mezzi ma la rese nota ...
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Psicologia della forma
Wolfgang Metzger
di Wolfgang Metzger
Psicologia della forma
sommario: 1. Introduzione. 2. La situazione di partenza. 3. Il significato dell'elementarismo (atomismo) e del connessionismo [...] è rappresentata dalla ‛scuola di Graz', cui appartennero tra gli altri A. Meinong, che tentò di rifondare la teoria della percezione come ‛teoria dell'oggetto', St. Witasek e A. Höfler, e il cui più eminente sperimentatore è stato V. Benussi. Nella ...
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percezione
percezióne s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre «percepire», part. pass. perceptus]. – 1. a. L’atto del percepire, cioè del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, attraverso stimoli sensoriali,...
percezionismo
s. m. [der. di percezione]. – Dottrina filosofica (detta anche percezionalismo) secondo la quale nella percezione si conosce immediatamente l’oggetto esteriore così come è in sé stesso, indipendentemente dal soggetto percipiente.