Autore ebreo del sec. 12º. Visse a Roma, dove scrisse nel 1139 il Sekel tōb ("Buon intelletto"), che è un commento al Pentateuco. Si sono conservati soltanto frammenti del suo commento al Levitico. Un'altra [...] sua opera contiene il primo manuale di lingua ebraica in ebraico con dizionario, composto sulle orme di Mĕnaḥēm ben Sarūq (v.) ...
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Talmudista e poeta liturgico (n. Castoria, Bulgaria, sec. 11º). Scrisse il midrāsh Leqaḥ ṭōb ("Buona dottrina"), che è in parte un commento al Pentateuco e alle cinque Mĕgīllōt e in parte una raccolta [...] di materia haggadica ...
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Teologo protestante (Zell, Schweinfurt, 1702 - Wolfenbüttel 1749). S'impegnò in una traduzione tedesca della Bibbia (Bibbia di Wertheim), della quale uscì solo il Pentateuco (1735), sequestrato dalle autorità [...] per l'atteggiamento critico dell'autore di fronte alle profezie e ai miracoli. Obbligato a ritirarsi a Wolfenbüttel, curò tra l'altro la versione in tedesco dell'Etica di Spinoza (1744) ...
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Esegeta, gesuita austriaco (Vienna 1842 - 's-Heerenberg, Paesi Bassi, 1914), collaborò al Cursus S. Scripturae di K. J. R. Cornely, con i commentarî sul Pentateuco e sui libri di Giosuè, dei Giudici, di [...] Rut, dei Re e dei Paralipomeni; pubblicò studî biblici (Der biblische Schöpfungsbericht, 1877-78; Exegetisches zur Inspirationsfrage, 1904); dal 1913 fu consultore della Commissione biblica ...
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Letterato (Venezia 1473 - ivi 1542). Allievo di P. Pomponazzi, si laureò a Padova nel 1503; senatore, fu più volte nell'Avogaria di Comun. Oltre un trattato teologico, Pentateuco (1511), e un racconto [...] in versi latini, perduto, della guerra contro Bāyazīd II nel 1500, scrisse in prosa latina la storia degli avvenimenti della guerra di Cambrai (Belli memorabilis Cameracensis ... historiae, 1525) dedicandola ...
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Teologo e scrittore arminiano (Ginevra 1657 - Amsterdam 1736). Prof. di ebraico e di filosofia ad Amsterdam (1684); si dedicò alla critica biblica (commentò parecchi libri della Bibbia e negò l'attribuzione [...] del Pentateuco a Mosè) e storica, curando anche importanti edizioni delle opere di Erasmo, U. Grozio, D. Petau, ecc. ...
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Teologo e pensatore ebreo (Livorno 1823 - ivi 1900); di famiglia di origine marocchina, propugnò l'inclusione della teologia cabbalistica nell'ebraismo accanto alla tradizione talmudica. Autore, in ebraico, [...] di commenti ai Salmi e al Pentateuco e di scritti in difesa della Cabbala; in italiano e in francese, di scritti apologetici (Morale juive et morale chrétienne, 1867; Teodicea e attributi di Dio, 1877-1904; Israël et Humanité, postumo, 1914). ...
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Dottore ebreo detto Rashbam (1080-1158), fratello di Ya῾aqōb ben Mē'īr e nipote di Shĕlōmōh ben Yiṣḥāq, del quale completò il commento al Talmūd; compose poesie liturgiche, una grammatica e un commento [...] al Pentateuco pervenutoci per intero, che si distingue per la stretta adesione al senso letterale del testo. ...
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Riformatore (Birkende 1494 - Ribe 1561); a Wittenberg abbracciò il luteranesimo e se ne fece apostolo (fu detto il Lutero danese). Predicatore a Copenaghen e prof. di ebraico nella locale università (1537), [...] dal 1542 fu vescovo di Ribe. Tradusse il Pentateuco e forse fu l'autore della Confessio Hafnica (1530). ...
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Mose Nachmanide
Mosè Nachmanide
Dottore ebreo (Gerona 1194-Palestina 1270 ca.). Sostenne la verità assoluta dei libri tradizionali, Bibbia e Talmud, contro le contemporanee tendenze della speculazione [...] filosofica ebraica. Tra le sue opere esegetiche emerge il commento al Pentateuco e al libro di Giobbe, nel quale sono presenti elementi cabalistici; scrisse inoltre commenti talmudici, opere giuridiche, filosofiche e devozionali. Rappresentò la parte ...
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pentateuco
pentatèuco (o Pentatèuco, raro Pentetèuco) s. m. [dal lat. tardo pentateuchus, gr. πεντάτευχος, comp. di πεντα- «penta-» e τεῦχος «borsa o scrigno per i libri (rotoli di papiro)», o anche singolo libro]. – Titolo complessivo dei...
esodo1
èṡodo1 s. m. [dal lat. tardo exŏdus, gr. ἔξοδος, comp. di ἐξ «fuori» e ὁδός «via, cammino»]. – 1. Uscita da un luogo; emigrazione volontaria motivata da ragioni morali, religiose o politiche, frazionata o, più spesso, di massa; in partic.,...