La prima età dell’uomo, compresa, in senso stretto, fra la nascita e l’uso completo della parola, ma di solito estesa sino a comprendere la fanciullezza. È suddivisa nei seguenti periodi: neonato (fino [...] , e attraverso l’apprendimento del linguaggio scopre la possibilità di usare simboli. Tra i 4 e i 6 anni sviluppa il pensierointuitivo, che ha tratti simili a quello dei ‘primitivi’ (animismo, antropomorfismo, realismo). Tra i 7 e gli 11 anni si ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] a liberare gli enti matematici da ogni presupposto intuitivo, considerandoli come oggetti di studio a sé stanti già manifestata nelle costruzioni razionali dei geometri greci, il pensiero matematico era rimasto però legato fino a tutto il Settecento ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] a partire dal 1995, con l’affermazione politica del pensiero multi-gender, di tipo costruttivista, sollecitato dal libertarismo e affatto la netta separazione crociana tra un momento intuitivo, libero dal condizionamento degli usi linguistici e degli ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] mentale, infatti, J. Piaget riconosce già al livello della seconda fase (2°-7° anno) una forma di pensiero rappresentativo-intuitivo che rende possibile la sostituzione di un oggetto o di un’azione mediante segni (s.). Lo stesso apprendimento del ...
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Informatica
Giorgio Ausiello
Carlo Batini
Vittorio Frosini
(App. IV, ii, p. 189; V, ii, p. 704)
Mentre negli anni 1937-38 venivano pubblicati l'ultimo volume della Enciclopedia Italiana e l'App. I, [...] di esseri artificiali in grado di riprodurre le capacità umane, incluso il pensiero (v. automa, V, p. 554). Un ampio ventaglio di e, d'altra parte, come non ci sia nulla di intuitivo o familiare nel gettare via qualche cosa che non si vuole ...
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Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] un suo noto saggio (1971) sul comportamento anti-intuitivo dei 'sistemi complessi', attribuisce questa loro caratteristica appunto ciò che può essere chiamato l'auto-eco-organizzazione.
Il pensiero della c. si presenta dunque come un edificio a più ...
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L'inizio del 21° sec. è stato segnato da un evento drammatico che ha avuto risvolti significativi anche in a.: l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, che ha provocato, com'è noto, la distruzione [...] come un indebito surrogato di un autenticamente consapevole pensiero architettonico; e la nozione di sostenibilità è sempre dell'iconicità della forma architettonica, si colloca invece l'intuitivo lavoro di Fuksas, del quale si ricorda la nuova, ...
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Povertà
Pasquale Lucio Scandizzo
Marco Zupi
(App. V, iv, p. 226)
Il concetto di povertà
La p. è un concetto allo stesso tempo intuitivo e ambiguo. Esso dipende dalla società cui si fa riferimento, [...] distributive, esso si è imposto come una nozione intuitiva indipendente dall'esistenza di grandi diseguaglianze sociali. Più Rawls (1971, 1996; Cooter 1989) e dalla sua scuola di pensiero. La concezione di Rawls si basa, com'è noto, sull'esperimento ...
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Scienza
Gerard Radnitzky
Paolo Rossi
di Gerard Radnitzky, Paolo Rossi
SCIENZA
Teoria della scienza di Gerard Radnitzky
sommario: 1. Introduzione. 2. Che specie di disciplina è la teoria della scienza [...] volta, daranno luogo a metodologie differenti. Esiste tuttavia un ‛ideale di scienza intuitivo' che può fornire una base comune, un punto di partenza non controverso. Pressappoco come il pensiero è un dialogo interiore, la ricerca è un dialogo tra i ...
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CULTURA
GGiovanni Busino
Sergio Belardinelli
Maria Chiara Turci
Teoria della cultura
di Giovanni Busino
sommario: 1. Degli usi della nozione. 2. Il rinnovamento del concetto. 3. Dalla cultura alle [...] , si sottrae alle nostre scelte. È altrettanto vero, però, che i pensieri e le azioni degli uomini non sono mai il semplice 'riflesso' o " (v. Blaug, 1976, p. 13), ed è intuitivo associare questo paradigma di lettura a quello definito dalla 'nuova ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...