Celestino I, santo
Franco Gori
Fu eletto il 10 settembre 422, rapidamente e senza contestazioni. Ben poco si conosce della sua vita precedente. Il Liber pontificalis lo dice figlio di un certo Prisco [...] ladrone morente in croce. Nel 452 Leone Magno dovrà ancora insistere con i vescovi della Gallia per convincerli a concedere la penitenza e la comunione "in extremis", riprendendo gli stessi argomenti di C. (cfr. ep. 108, 2, in ibid., LIV, col. 1012A ...
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Cornelio, santo
Manlio Simonetti
Il Liber pontificalis, nr. 22, lo dice romano, «ex patre Castino». Fu eletto vescovo di Roma in un giorno imprecisato di marzo o aprile 251, dopo aver percorso, come [...] , di chi era propenso alla riammissione, a condizione che i lapsi espiassero la loro colpa con un congruo periodo di penitenza pubblica, da valutarsi, da parte della gerarchia, caso per caso; per altro, tra gli aderenti a questa tendenza non mancava ...
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SIRICIO, santo
Elena Cavalcanti
Nacque a Roma; il padre si chiamava Tiburzio. S. successe a Damaso poco dopo la morte di questi avvenuta l'11 dicembre 384, e il suo pontificato durò quindici anni. Fonte [...] vanno sì separati dal corpo ecclesiale (concilio di Elvira, canone 1), ma se si pentono devono rimanere nella condizione di penitenti durante tutto il tempo della loro vita, per essere riconciliati alla fine della vita perché il Signore non vuole la ...
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La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] invece essere esortati al pentimento per ricevere da Dio il perdono; e se qualcuno cadeva in malattia e già faceva penitenza, lo si doveva immediatamente riammettere alla comunione62.
A Roma tale posizione mutò, almeno in parte, nel corso dell’anno ...
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Presso i Romani si diceva d. (devotio) l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per stornare un pericolo dalla comunità. Tipica è la devotio di Publio Decio Mure. Nell’età imperiale [...] , le pratiche di pietà.
In origine (13° sec.) si chiamò d. l’autoflagellazione collettiva cui si sottoponeva per penitenza la confraternita dei disciplinati; quindi la parola indicò le laudi drammatiche che i disciplinati recitavano in determinate ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] l'inutilità delle opere ai fini della salvezza. Le opere buone sono espressione di una vita condotta con umiltà, spirito di penitenza, fede, ma non possono imporre a Dio la salvezza che Egli distribuisce come libero dono ai suoi fedeli. Grazia e fede ...
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MONACHESIMO
Vito Fumagalli
Francesco Sferra
Monachesimo cristiano
di Vito Fumagalli
1. Lo spirito del monachesimo
Il fenomeno monastico appartiene, sotto forme diverse, all'intera storia della civiltà, [...] se separate. Il lavoro non fu certo il loro scopo e nemmeno, quasi sempre, una pratica di vita, restando la penitenza e la preghiera le quasi uniche componenti di una condotta di vita rigorosamente osservata, che aveva influssi solo o quasi indiretti ...
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Pasquale II
Glauco Maria Cantarella
Si ignora tutto della famiglia e della nascita di Raniero, che potrebbe essere avvenuta in Romagna (a Bleda o a Galeata) e ascritta al 1053-1055. Monaco, giunse a [...] Gregorio VII era mai arrivato a tanto: non era mai stato costretto a spingersi tanto oltre. Nessuno poteva comminare una penitenza al pontefice. L'atto penitenziale di P. restò incompiuto; così com'era stato impostato, non poteva essere compiuto. La ...
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Lucio I, santo
Francesco Scorza Barcellona
L'episcopato di L. durò poco meno di otto mesi, secondo quanto afferma Eusebio di Cesarea: dall'estate del 253 al 5 marzo dell'anno successivo, data della [...] , 5, 1), accennando a loro lettere in cui si affermava che non si dovesse negare la comunione a chi avesse fatto penitenza. La lettera di L. a Cipriano è andata perduta: presumibilmente anche L., come il suo predecessore Cornelio, vi doveva assumere ...
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Eraclio, antipapa
Angelo Di Berardino
L'unica testimonianza su E. si trova in un epigramma di papa Damaso, in onore di papa Eusebio, (P.L., VI, col. 27A; Inscriptiones Christianae urbis Romae. Nova [...] la pace esterna, volevano una immediata riconciliazione per essere pienamente reintegrati nella comunione ecclesiale senza una adeguata penitenza. Essi dovevano essere assai numerosi, sia da quanto si sa per altre città in circostanze simili, sia ...
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penitenza
penitènza (ant. penitènzia) s. f. [dal lat. paenitentia (o poenitentia), der. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Pentimento, senso di rincrescimento per un errore fatto (o per una serie di errori), per una decisione presa, per un...
penitente
penitènte agg. e s. m. e f. [dal lat. paenĭtens (o poenĭtens) -entis, part. pres. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Come agg., che si pente dei proprî errori, delle proprie colpe: a questa etade è necessario d’essere p. del fallo...