Atto rituale per cui persone o cose in stato di impurità si rendono degne di entrare o rientrare a contatto con il sacro. In particolare, nella liturgia cattolica, l’atto con cui si riportano all’uso comune [...] degli ostacoli che si oppongono al raggiungimento della perfezione; si dice attiva in quanto legata alla mortificazione e alla penitenza; si dice passiva in quanto dipende, nei più alti stati mistici, dall’intervento diretto di Dio. Riti di p ...
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LUTERO, Martino
Alberto PINCHERLE
Giuseppe GABETTI
Infanzia e giovinezza. - Ego sum rusticus et durus Saxo; "io non sono della Turingia, appartengo alla Sassonia): ma queste dichiarazioni indicano [...] chi ha fiducia in esso, sente rinnovata la promessa di Cristo. Pertanto, anche l'intera concezione cattolica del sacramento della penitenza è negata. Concorrono qui tutti i motivi che animano L.: la fede sola, non la contrizione, che ne è conseguenza ...
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Nella dottrina cattolica relativa alla giustificazione, il dolore del peccato commesso, che grava come un peso sull’animo del penitente, conscio di avere perduto i benefici divini e meritato il futuro [...] sacramentale, mentre l’a., da sola, non ottiene il perdono dei peccati gravi, ma dispone a riceverlo nel sacramento della Penitenza, in quanto essa può dare inizio a un’evoluzione interiore che sarà portata a compimento con l’azione della grazia ...
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Figlia del sacerdote egizio Putifarre e sposa di Giuseppe. La leggenda tardiva, volendo discolpare Giuseppe dell'accusa di aver sposato una straniera, e d'altra religione, la fa figlia di Dina in seguito [...] (sec. 13º). In esso, però, la castissima A. non è presentata come d'origine ebrea, ma si converte e fa penitenza; v'è chi ritiene il libro non rimaneggiamento cristiano di un originale giudaico, ma opera redatta in ambiente monastico bizantino. ...
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CHIARA, Santa
G. Curzi
Nata ad Assisi nel 1193, fondatrice dell'Ordine delle Clarisse, C. rappresenta con la sua intensa spiritualità e la sua dirompente originalità l'esperienza francescana integralmente [...] agosto 1253 dopo ventinove anni di infermità. Il lungo periodo trascorso a S. Damiano e dedicato alla preghiera e alla penitenza fu interrotto da due eventi prodigiosi: il primo risale al settembre del 1240, quando la soldataglia saracena al servizio ...
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Figlio (n. 1010 circa - m. Nicea 1035) del duca Riccardo II, succedette (1027 o 1028) al fratello Riccardo III. Generoso ma terribile nelle sue imprese, sostenne il re di Francia Enrico I, avendone il [...] lo stesso, offrendo ai protetti di lui la metà del regno. R. volle infine recarsi in Terrasanta per penitenza; morì avvelenato. Fece riconoscere suo erede il figlio Guglielmo, il famoso conquistatore d'Inghilterra, avuto dalla concubina Arlette ...
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RUFINO di Assisi
Filippo Sedda
RUFINO di Assisi. – Figlio di Scipione d’Offreduccio, fratello di Favarone padre di Chiara d’Assisi, di cui era dunque cugino. Non si conosce la data esatta della sua [...] , dove si era recato per chiedere (e la ottenne) l’approvazione orale della propria forma vitae e il permesso di predicare la penitenza. Fu da allora tra i compagni più vicini a frate Francesco: non solo o non tanto per la sua origine assisana, ma ...
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confessare [l'aggettivo verbale confesso è l'unica forma adoperata come part. pass.]
In tre casi è usato col significato penitenziale: una volta in If XXVII 83, al participio passato, col valore di " [...] 49, in forma attiva e con riferimento al sacerdote, dove vale " ascoltare l'accusa " del peccatore nel sacramento della penitenza: Io stava come 'l frate che confessa / lo perfido assessin; infine con costruzione intransitiva pronominale, in If V 8 ...
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sopragridare
Andrea Mariani
L'efficacia del termine, probabile creazione dantesca, emerge dal contesto: le due schiere di lussuriosi, appena dopo essersi baciate in fretta, prima che 'l primo passo [...] Benvenuto: " quanto altius possunt "); lungo questa linea si muove il Cesari: " gridano ad alta voce ciascuna (penitenza cocente!) la propria vergogna ". Così, fra i moderni, Steiner, Pietrobono, Chimenz; il Pietrobono analizza giustamente il termine ...
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BORRI, Cristoforo
Luciano Petech
Nacque nel 1583 a Milano. Il 16 sett. 1601 entrò nella Compagnia di Gesù. Dal 1606 al 1609 insegnò matematica nel collegio gesuita di Mondovì, passando quindi al collegio [...] , si distinse tra i più ardenti oppositori del sistema tolemaico. Ciò gli attirò da parte del generale Claudio Acquaviva una penitenza pubblica e la destituzione dalla cattedra milanese.
Dopo questo duro colpo di freni egli chiese di partire per le ...
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penitenza
penitènza (ant. penitènzia) s. f. [dal lat. paenitentia (o poenitentia), der. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Pentimento, senso di rincrescimento per un errore fatto (o per una serie di errori), per una decisione presa, per un...
penitente
penitènte agg. e s. m. e f. [dal lat. paenĭtens (o poenĭtens) -entis, part. pres. di paenitere «pentirsi»]. – 1. a. Come agg., che si pente dei proprî errori, delle proprie colpe: a questa etade è necessario d’essere p. del fallo...