PARCITADI, Montagna
Simona Cantelmi
de'. – Nacque a Rimini, probabilmente attorno alla metà del XIII secolo, da Parcitade IV e Pulcherrima, di cui non si conosce l'origine. La famiglia, il cui nome [...] stabilì che coloro che erano rientrati dai luoghi di confino senza permesso dovessero presentarsi al suo cospetto, pena mille marchi d'argento, riferendosi chiaramente a Ugolino e Montagna; questi risposero sottoscrivendo una protesta nel capitolo ...
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DELLA SCALA, Beatrice
Gigliola Soldi Rondinini
Era figlia legittima di Mastino (II), signore di Verona e Vicenza e di Taddea di Iacopo da Carrara e sorella quindi di Cansignorio, Cangrande (II) e Paolo [...] riferisce anche dei suoi interventi, riusciti o meno, a favore di persone cadute in disgrazia presso Bernabò e condannate alla pena capitale. Il Corio, che vedeva in Gian Galeazzo Visconti l'antenato del suo signore, Ludovico il Moro, ed il fondatore ...
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CHIFENTI, Gaspare
Eluggero Pii
Nacque a Livorno, in una famiglia di commercianti, da Ferdinando e Francesca Bargellini nel 1758 (come si desume dal resoconto del processo del 1811, in cui il C. si dichiara [...] al C. a un atto di generosità di questo verso un debitore. Quest'ultimo, condannato dal tribunale a saldare il debito, pena la carcerazione e la confisca dei beni, ricorse ai sovrani, i quali invitarono il C. alla concessione di una proroga e a ...
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Marino II
Ambrogio M. Piazzoni
Come avvenuto per Marino I, in alcuni cataloghi di papi il suo nome fu mutato in quello di Martino e vi risulta, dunque, il terzo con questo nome. Questa erronea tradizione [...] Saraceni, di destinare quella chiesa ai monaci di Montecassino. Imponeva quindi a Sicone l'immediata restituzione di essa ai monaci, pena la scomunica, aggiungendo che egli aveva anche, con i suoi raggiri, ingannato il principe Landolfo II, che aveva ...
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Calvino, Giovanni
(propr. Jean Cauvin) Riformatore religioso francese (Noyon, Oise, 1509-Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e segretario del vescovo Charles de Hangest, C. studiò a Parigi [...] (nov. 1536); il Catéchisme (1537); inoltre ispirò Farel nella stesura della Confession de foi, che tutti dovevano giurare, pena l’esilio. Con queste opere C. perseguì un coerente tentativo di instaurare un regime di assoluta confessionalità (la ...
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CHIAVES, Desiderato
Luciana Duranti
Nato a Torino il 2 ott. 1825 da Carlo, ex ufficiale dell'esercito, napoleonico, e da Maria Vandiol, si era laureato in legge nel 1846, facendo poi pratica presso [...] di governare Torino.
Nel 1864, nella discussione relativa, il C. si oppose alla proposta Mancini di abolizione della pena di morte. Poco dopo, in conseguenza del trasferimento della capitale a Firenze, durante i luttuosi fatti di Torino, il ...
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FATTIBONI, Vincenzo
Domenico Berardi
Nacque a Cesena il 14 marzo 1786 da Pietro e Giovanna Collinelli, del ramo cadetto di una famiglia comitale, in un ambiente subito conquistato da entusiasmi napoleonici [...] Romagna da Leone XII dopo l'attentato ravennate al card. A. Rivarola (1826), e che suo compagno di carcere, "per pena correzionale", fu brevemente quell'A. Targhini che, per il tentato ornicidio di un ufficiale di polizia, sarà ghigliottinato a Roma ...
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BROGNOLO, Fioramonte
Roberto Zapperi
Nacque a Mantova in data imprecisata nella seconda metà del secolo XV. Abbracciò lo stato ecclesiastico, ma seguendo le tradizioni della famiglia entrò, come il [...] il meglio di sé in certi bozzetti di vita cortigiana sapidi di mordaci allusioni, di fini ed argute riflessioni. Vale la pena di ricordare i gustosi riferimenti ai bastardi di Alessandro VI, al duca di Gandia "nepote de uno fratello de Sua Santità ...
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FIFANTI, Oderigo (Odarrigo, Oddo)
Massimo Tarassi
Figlio di Arrigo, nacque a Firenze probabilmente verso la fine del XII secolo, da un ceppo familiare di origine signorile che proprio in quel tempo si [...] il proprio gruppo familiare un ruolo di primo piano a fianco degli Uberti, egli e gli altri congiurati, per sottrarsi alla pena che il Comune di Firenze, sostenitore del "guelfo" Ottone IV, voleva loro infliggere per il delitto, si schierarono con il ...
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INTERDONATO, Giovanni
Francesca Maria Lo Faro
Noto come "il colonnello" e cugino dell'omonimo magistrato, nacque a Roccalumera, presso Messina, nel 1813 (lo smarrimento della p. 77 del registro dei [...] di Messina l'I. fu condannato a trenta mesi di reclusione per infrazione delle leggi sanitarie e forse scontò una parte della pena a Ustica, dove il 16 maggio 1858 sposò la diciassettenne Teresa Longo.
Al momento dell'impresa dei Mille l'I. sedò una ...
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pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. Con riferimento alla giustizia umana, sanzione...
effettivita della pena
effettività della pena loc. s.le f. inv. Corrispondenza tra la pena irrogata con sentenza di condanna e l’effettiva espiazione di essa. ◆ Ma per il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Gennaro,...