Il presente è un tempo della ➔ coniugazione verbale il cui significato non si limita, come suggerisce il termine, a esprimere contemporaneità rispetto al momento dell’enunciazione, ma può anche denotare [...] forte del partire di Tristano, e raunò ’ baroni e ’ suoi cavalieri, e mandò comandando a Tristano che, sotto pena del cuore [= pena la morte], non si partisse sanza suo commiato [congedo] (Novellino, da Squartini 2010a: 514)
Pur neutralizzando la ...
Leggi Tutto
Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] ’adira forte del partire di Tristano; e raunò baroni e suoi cavalieri, e mandò commanda[nd]o a Tristano che sotto pena del cuore non si partisse sanza suo commiato (Novellino LXV, 119)
(4) io venivo tentando di figurarmi concretamente ciò che potesse ...
Leggi Tutto
La paratassi è una connessione ordinata di frasi in un’entità superiore, in cui le frasi interessate hanno diverso valore informativo (➔ tematica, struttura) e sono collegate tra loro da nessi semantici. [...] alcune non siano verbali (come in 34 e 39) e dal loro numero (come in 34, 36 e 41), ha ordine fisso, pena il non raggiungimento di un significato o effetto complessivo di varia natura semantica, che può essere apprezzato solo nell’intero periodo. Ed ...
Leggi Tutto
I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] ].
Anche se «quanto e come si pronunzino e si scrivano i numerali, è cosa nota» (Corticelli 1775), vale la pena ricordare alcune regole ormai invalse nell’uso.
Il numerale cardinale uno subisce apocope là dove la subirebbe l’articolo indeterminativo ...
Leggi Tutto
Tommaseo, Niccolò
Scrittore, linguista e patriota (Sebenico, Dalmazia, 1802 - Firenze 1874). Dopo la laurea in giurisprudenza, visse alcuni anni fra Padova e Milano, lavorando come giornalista e saggista, [...] politico, concretizzatosi soprattutto negli scritti polemici contro il potere temporale dei papi (Rome et le monde, 1851) e contro la pena di morte (Supplizio d’un italiano a Corfù, 1855). Solo nel 1854 tornò in Italia, stabilendosi a Torino e poi ...
Leggi Tutto
A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] altre lingue prevalentemente scritte, come quelle delle scienze, che non sconfinano e non vogliono sconfinare nell’oralità, pena negare le loro proprietà costitutive di precisione e chiarezza (➔ scienza, lingua della).
La lingua letteraria italiana ...
Leggi Tutto
BAFFI, Pasquale
Armando Petrucci
Carlo Francovich
Nacque l'11 luglio 1749 a Santa Sofia d'Epiro (Cosenza), un villaggio fondato da profughi greco-albanesi alla fine del sec. XV, e l'origine greca del [...] alcuni massoni, preferibilmente di non elevata origine sociale, che fossero scoperti in flagrante delitto di disobbedienza: la pena prevista poteva anche essere la morte. Non presentandosi l'occasione d'imbastire il processo, il Tanucci ricorse alle ...
Leggi Tutto
Secondo Salvi 1988: 79, sono verbi supporto un ristretto numero di verbi che, oltre al loro uso e significato autonomo, se impiegati con un nome d’azione, svolgono una funzione prevalentemente di appoggio [...] , dare l’impressione
d. essere in dubbio, essere in ansia
e. fare una domanda, fare un esempio, fare schifo, fare pena, fare impressione, fare una telefonata, fare rumore
f. prendere uno spavento, prendere sonno, prendersi una cotta, prendersi la ...
Leggi Tutto
ANDREOZZI, Alfonso
Anna Buiatti
Nato a Firenze nel 1821, studiò legge a Pisa, dove si fece notare per il suo atteggiamento ribelle d'ispirazione democratica. Subì, infatti, varie persecuzioni e, nel [...] ; così in queste pagine, scritte negli anni in cui si preparava il nuovo codice italiano, l'A. prendeva posizione contro la pena di morte e contro l'ergastolo, si orientava decisamente verso il concetto di emenda del delinquente, e da questi punti di ...
Leggi Tutto
Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] Ciel! Astri! Numi!
Accorrete o miei fidi, io manco, io moro,
mi struggo al tuo bel fuoco, ardo a’ tuoi lumi,
che pena! Che martir, che fier tormento!
Grazie vi rendo, oh giorno di contento!
Senti, che pensi? Olà figli, consorte,
gelo, palpito, oh dèi ...
Leggi Tutto
pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. Con riferimento alla giustizia umana, sanzione...
effettivita della pena
effettività della pena loc. s.le f. inv. Corrispondenza tra la pena irrogata con sentenza di condanna e l’effettiva espiazione di essa. ◆ Ma per il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Gennaro,...