Elvira Dinacci
Abstract
Si analizza nelle sue componenti essenziali il nuovo delitto di «frode in processo penale e depistaggio» di cui all’art. 375 c.p., introdotto dalla l. 11.7.2016, n. 133. In [...] inedita circostanza aggravante che riproduce, in modo conforme, quella prevista all’art. 375, co. 3, c.p. Si prevede l’aumento della pena per i delitti di cui agli artt. 371 bis, 371 ter (ipotesi questa assente nell’art. 375, co. 3), 372, 374 e ...
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BASILIO
Paolo Bertolini
Romano di elevata condizione sociale, venne arrestato tra il 510e il 511 insieme con un certo Pretestato, sotto l'imputazione di essersi dedicato a pratiche magiche. L'accusa [...] era assai grave (il codice Teodosiano contemplava per il reato di magia la pena di morte) e il "praefectus urbi" allora in carica, Argolico, per evitare le noie e la responsabilità di un processo a carico di persone tanto influenti, aveva creduto ...
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(gr. Φλεγύας) Mitico figlio di Ares e di Dotide (o Crise), eponimo dei Tessali Flegici o della città di Flegia, presso Orcomeno di Beozia. È il padre di Issione e di Coronide, madre di Asclepio. Per [...] che aveva sedotto e ucciso Coronide, tentò di incendiare Delfi, ma Apollo lo colpì con una saetta lo condannò a una pena eterna nel Tartaro, ricordata da Virgilio, Stazio e Valerio Flacco. In Dante, è il traghettatore delle anime sulla palude Stigia ...
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Delitto commesso da chi, al fine di esercitare un preteso diritto, pur potendo ricorrere al giudice, si fa arbitrariamente ragione da sé medesimo mediante violenza sulle cose (art. 392 c.p.) o usando violenza [...] a 516 euro, per la seconda la reclusione fino ad un anno aumentabile se il fatto è commesso con l'uso delle armi. La pena è aumentata se la violenza o la minaccia alle persone è commessa mediante l’uso delle armi. Agli effetti della legge penale la ...
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riso
Emilio Pasquini
Parola-chiave del mondo dantesco, nelle sue varie connotazioni semantiche (come anche ‛ ridere '), spesso delegata al rilievo della posizione in rima. Pochi gli esempi estranei [...] al D. ‛ comico '; appena uno in Fiore XXXIV 3, in tradizionale binomio sinonimico con ‛ gioco ' (v.): pena del ninferno è riso e gioco / ver quella ch'i' soffersi (dunque, per endiadi, " gioia intensa "). Una variazione di tale coppia topica si ha in ...
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DEL TOVAGLIA, Lapo
Sandra Pieri
Nacque a Firenze il 1ºfebbr. 1481 da Bartolomeo. Partigiano dei Medici, durante l'ultimo periodo della Repubblica ebbe a subire la tortura e la prigionia per dieci mesi [...] (dal 13 ott. 1529 al 10 ag. 1530), scampando una pena più grave per non aver confessato altro se non "che aveva veduto Baccio Valori e messer Francesco Guicciardini scrivere una lettera col sugo di limone, il contenuto del quale egli non sapeva" ( ...
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infermità (infermitade; infertade)
Napoleone Eugenio Adamo
Nel senso generico di " malattia " fisica (che talvolta può riflettersi anche nella mente, provocandone l'infertade: Cv IV XV 17), in Vn XXIII [...] 1 in alcuna parte de la mia persona mi giunse una dolorosa infermitade, onde io... soffersi... amarissima pena (cfr. Anche i §§ 11 e 16); Cv III IX 13 (due volte), IV XXIII 8. Altrove si parla di infertade de l'anima; che di troppo disio era ...
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privado
Lucia Onder
" Latrina ", " pozzo nero ": il termine, che nei testi antichi compare per lo più nella forma -to (d'altronde non ignota anche in codici antichi della Commedia), e su cui cfr. Battisti-Alessio, [...] Dizionario, si registra soltanto in If XVIII 114, nella descrizione della pena a cui sono sottomessi i dannati della seconda bolgia: Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso / vidi gente attuffata in uno sterco / che da li uman privadi parea mosso, " ...
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alena (derivato dall'antico ‛ alenare ', metatesi da anhelare; cfr. volgarizzamento fiorentino del Régime du corps [Schiaffini, Testi 199] " si dee astenere... di troppo parllare e allenare ")
Forma gallicizzante [...] che significa " fiato " (Parodi), in Detto 198 [la donna] ha più dolce alena che nessuna pantera. Cfr. Anonimo Cotanta dura pena (Panvini, Rime 527) 4 " dolze alena ". Vedi anche ALLENARE. ...
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Riformatore ecclesiastico (Cosenza 1520 - Berna 1566); acquistò fama dopo la sua fuga (1556) a Ginevra, dove incontrandosi con G. P. Alciati, G. Biandrata, M. Gribaldi Mofa, aderì alle dottrine antitrinitarie [...] e combatté Calvino; onde, come "eretico", fu sottoposto a lunghi mesi di carcere e infine condannato all'impiccagione, pena sospesa dopo la sua abiura. Liberato dal carcere, cercò varî rifugi: a Farges, presso il Gribaldi, a Lione, a Grenoble, di ...
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pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. Con riferimento alla giustizia umana, sanzione...
effettivita della pena
effettività della pena loc. s.le f. inv. Corrispondenza tra la pena irrogata con sentenza di condanna e l’effettiva espiazione di essa. ◆ Ma per il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Gennaro,...